Raffaele Sinno 


Le identità dei generi 


Aracne 2021


Dedicato a un argomento attualissimo, caldo e divisivo, di quelli che possono facilmente scatenare entusiasmi o lontananze, Le identità dei generi è un volume che propone un’operazione onesta, utile e al tempo stessa coraggiosa. Vale a dire quella di presentare, analizzare e interpretare – con metodi di indagine e di esposizione obiettivi, contro ogni banalizzazione e senza trascurare alcun aspetto e sfumatura – il variegato e complesso universo gender nelle sue distinte connotazioni e chiavi di lettura: medica, chirurgica, psicologica, sociologica, politica e giuridica. 

E proprio dal punto di vista metodologico grande attenzione viene sin dal principio riservata alle nuove coordinate linguistiche e al nuovo vocabolario da comprendere e utilizzare. Esplorando e chiarendo sin da subito, specialmente ad uso dei non addetti ai lavori, i nuovi concetti base che risultano fondamentali per un adeguato approccio al vero senso della articolata problematica: quelli di identità, orientamento e disforia di genere sessuale. Discorsi da non inquadrare in termini di sequenzialità strettamente biologica, quanto piuttosto, in linea con il nuovo orizzonte culturale che caratterizza e impronta l’intera tematica, come opzioni aperte, potenzialità realmente connesse al percorso, alla storia e allo sviluppo dell’individuo nel suo contesto sociale di riferimento. 

In questa nuova ottica, il binomio antinomico tradizionale/patriarcale composto da elemento maschile = forza ed elemento femminile = cura viene superato e relativizzato da uno sguardo totalizzante che esalta l’esperienza profondamente umana della scelta e della volontà rispetto al punto di partenza fisiologico dei geni del corpo, con tutto quel che ne consegue in termini di autopercezione e autoconsapevolezze. Per giungere finanche al superamento delle teorizzazioni di scuola psicanalitica, in direzione di quel concetto di fluidità che già pervade le ultime riflessioni filosofiche anche in altri campi. 

Partendo da questi presupposti, la sessualità e la sua pratica non sono più dati predefiniti e limitanti all’interno dei quali doversi giocoforza e malgrado tutto orientare, ma scenari aperti e appunto fluidi che possono giungere persino a negare se stessi, in stretta coerenza con il vissuto intimo, unico e personale del sesso, elaborato all’interno di un nuovo criterio armonico complessivo: quello della persona e dell’io globalmente inteso. 

La scienza può rappresentare, in questo nuovo orizzonte mentale, un mondo affascinante di servizio a una proficua realizzazione del sé; ma a patto di non viverla come un feticcio dal quale lasciarsi incantare per garantirsi facili scorciatoie o alibi. 

Dall’angolo di osservazione più strettamente sociologico, vengono poi prospettate le varie dinamiche di controllo sociale di tipo biopolitico che si esplicano attraverso i meccanismi di approvazione dell’educazione corporea, della sessualità quale vissuto relazionale, del vissuto individuale e collettivo delle terapie farmacologiche. 

Così come particolarmente interessante risulta infine, a coronamento dell’intero lavoro, la sezione dedicata alle legislazioni internazionali comparate in progress, di cui vengono bene evidenziati successi, limiti e prospettive. 

Lo spessore globale della materia e della sua trattazione emerge proprio dal compendio critico che viene indotto nel lettore dalla disamina congiunta di tutta questa mole di notizie, analisi e riflessioni di natura spesso interdisciplinare. 

Lettura fortemente consigliata: per informazione, orientamento, approfondimento, aggiornamento e crescita culturale. 




Recensione a cura di Carlo Crescitelli. 






Raffaele Sinno, dottore in Filosofia e Bioetica, è responsabile del D.H. Anestesiologico Ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Docente di Bioetica presso l’ISSR di Benevento, l’Università ISFOA e del master di Bio­etica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Ha pubblicato Bioeti­ca e persona (2001); Confronti fondativi in Bioetica (2002); Lettera a mia fi­glia (2003); Problemi etici e scientifici di fine vita (2005); Un consenso dav­vero informato da parte del cittadino (2005); Dalla sofferenza alla grazia. Il viaggio di Simone Weil (2006); Bioetica al femminile (2008); La famiglia e il nuovo umanesimo (2015) e Bioetica e bioterrorismo (2017). 

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