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Visualizzazione dei post da agosto, 2022
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Maurizio Cometto Il signore del giardino Delos Digital Passione amorosa e magia sono gli ingredienti principali di questo racconto lungo di Maurizio Cometto, uniti al suono di una suite per clavicembalo, una passacaglia di Händel che diventerà da un certo punto in avanti, la colonna sonora della trama. Siamo nella Torino del 1713, dove il tesoriere di casa Savoia, Aymo Ferrero di Cocconato, intreccia una relazione segreta con la figlia sedicenne di un suo cugino, relazione che ci verrà svelata attraverso le lettere che l'uomo di corte scriverà all'oggetto dei suoi desideri amorosi. Unitamente a ciò, mentre è in corso la costruzione della villa nei pressi della città sabauda che dovrà diventare il nido d'amore della coppia non appena si sarà formata, vi è l'interesse bramoso per l'occulto che pervade l'animo del protagonista, che lo condurrà a incontrare un oscuro personaggio che risiede nientemeno che alla corte del re Sole in quel di Francia, e che possiede un
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Bahiyyih Nakhjavani. La donna che leggeva troppo BUR Rizzoli È stato un libro faticoso e che ha richiesto un bel po' di concentrazione, a sfondo storico, la realtà romanzata sulla condizione delle donne nella Persia (attuale Iran) del 1800 tra delitti, epurazioni e torture, analfabetismo femminile dilagante e obbligatorio se non si voleva essere considerate eretiche e quindi imprigionate e giustiziate. Solo l'uomo aveva il diritto allo studio, poteva avere più di una moglie e decidere della vita e della morte del prossimo. La poetessa di Qazvin fu una ribelle, fu colei che aprì la strada al cambiamento della condizione femminile. Era bella, era alla ricerca costante della verità, amava mostrarsi senza velo e confrontarsi con ragionamenti che tenevano testa alle discussioni con uomini di qualsiasi rango, siano essi prìncipi o religiosi. È stata una lettura che mi ha fatto molto riflettere sulla situazione attuale del medio oriente: la strada per l'emancipazione femminile è a
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Cornelia Campidelli L’ignoto capovolto Gilgamesh Edizioni. “ Una certa agitazione mi attraversava il corpo. Sapevo che c’era un motivo molto importante che mi aveva spinto sin lì. Non potevo definirla ansia, piuttosto un sentimento profondo che oltrepassava ogni mio ragionevole pensiero, una sensazione che richiamava tutti i miei sensi. La mia determinazione era tuttavia più forte di qualsiasi altra percezione e volevo andare in fondo a quella che interpretavo quasi come una missione. C’erano delle presenze che mi accompagnavano in questo viaggio incredibile, speravo prima o poi di riuscire a contattarle non sapendo però in che modo. Erano diventate oramai una compagnia irrinunciabile senza la quale mi sarei sentita perduta e assolutamente sola. La mia anima riceveva continui messaggi, bellissimi e intensi, ma solo quando mi ritrovavo a vagare in questa parte del Castello. Sì, perché io qui ero già stata.” Una Milano insolita, per una volta non segnata dal ritmo incalzante della metrop
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Elizabeth Gaskell Nord e Sud Jo March Edizioni Il libro che mi accingo a presentarvi è ricco. Ricco di temi, ricco di sfumature, ricco nella capacità di stimolare riflessioni sugli argomenti che vengono trattati nel romanzo che, sebbene sia stato pubblicato nel 1855, il che potrebbe indurre qualcuno a pensare non possano che essere datati, questi argomenti, sono più che attuali oggi, presentandosi, sotto forme diverse, con le medesime “dicotomie”, le medesime “polarità” antitetiche… Il libro in questione è “Nord e Sud” di Elizabeth Gaskell. In realtà questo non è il titolo che la Gaskell aveva pensato per la sua opera, che avrebbe voluto intitolata “Margaret” o “Margaret Hale”, come il nome della protagonista. Fu infatti l’editore ad avere la parola definitiva, alla fine, trovando che il titolo col quale conosciamo il romanzo desse giustizia all’universalità del messaggio in esso contenuto; però, in questa “scaramuccia” tra Elizabeth Gaskell e il suo editore sul titolo dell’opera, si p
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Fred Uhlman L'amico ritrovato Feltrinelli Questo è un celeberrimo racconto lungo, che ancora non avevo mai letto. È uno dei casi in cui il titolo fa parte sostanzialmente della storia; solo al termine della lettura ci si rende conto di cosa ha significato il "ritrovare" l'amico. Il tema è quello dell'amicizia adolescenziale, del tradimento o di ciò che si reputa tale, della forza dei legami, soprattutto di quelli che abbiamo vissuto in quella parte della nostra vita così delicata. Nella struttura e nelle ambientazioni mi ha ricordato un po' il Tonio Kr ö eger di Mann. Ci sono in molti passaggi proprio le incertezze,i tormenti, le domande cruciali e i tentativi di costruire sé stessi, tipici della giovanissima età. "Ora il problema fondamentale non era più la natura della vita, ma ciò che di questa vita, priva di valore e al tempo stesso preziosa, dovevamo fare. Come impiegarla? A che fine? E per il bene di chi, il nostro o quello dell'umanità ? Com
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Anthony Burgess  Arancia Meccanica Einaudi Stavolta è un sì. Libro che vale il film. Arancia Meccanica di Anthony Burgess è un gran libro. E non è un caso che Kubrick (e prima di lui Warhol) lo abbiano considerato degno di una trasposizione.  Il film di Kubrick è sufficientemente fedele e a tal punto famoso da rendere superfluo soffermarsi sulla trama.  Sperimentalismo linguistico, libero arbitrio, etica e politica, trasgressione e affermazione del sé, assistenza e rieducazione morale della gioventù.  È un testo che esalta la violenza? No. È un testo di denuncia sociale? Anche. Che cazzo metteva Burgess nel latte? Non lo so. Vale la pena leggerlo? Porca miseria!  È ancora attuale? Purtroppo è ancora una volta un sì, anche se è uno di quei libri che necessiterebbe di un bugiardino con relative indicazioni e controindicazioni e un bel virgolettato in copertina con su scritto: "non adatto agli imbecilli". Curiosità: il titolo è lo stesso dello pseudobiblion citato nel romanzo e
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Roland Schimmelpfennig In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo Fazi Editore Per Fazi sarà sicuramente un anno da ricordare. Oltre ad aver pubblicato Il ragazzo di Marcus Malte – che va annoverato tra i migliori libri usciti in questo segmento di 2019 – ci ha riservato una vera e propria chicca editoriale: il romanzo d’esordio di Roland Schimmelpfennig, uno dei più celebri drammaturghi contemporanei. L’opera ha un titolo chilometrico, difficile da ricordare quanto il nome dell’autore. Si tratta, in realtà, di un biglietto da visita veramente azzeccato ed evocativo, che fa pensare ad una favola sin dal suo folgorante incipit: In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo un lupo solitario attraversò poco dopo il sorgere del sole il fiume ghiacciato che separa la Germania dalla Polonia. Abbiamo un lupo che attraversa il confine polacco-tedesco, per l’appunto. Ma anche un manovale bloccato in un ingorgo autostradale che riesce a
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Julian Barnes Il senso di una fine Einaudi Spesso i titoli dei libri fungono per me da motivatori alla lettura, perché mi spingono a chiedermi cosa l'autore voglia raccontarmi e se, alla fine, io questo messaggio sarò riuscita a coglierlo.  Cosa mi aspettavo quindi da questa narrazione? Ero sicura che mi attendesse il racconto di una relazione tormentata, l'ambivalenza del protagonista, la drammatica resa di una donna abbandonata ed invece di fronte alla mediocrità di un uomo che prova a riafferrare i ricordi della propria vita per mettere un punto, mi sono domandata per tutto il tempo se succeda ad ognuno di noi, ad un certo punto della propria personale storia, di interrogarsi sul senso " della fine": la fine di una storia d'amore, di un'amicizia, di un'aspettativa che avevamo da giovani e che magari è stata disattesa. E quando la memoria diventa inconsistente e tutto si confonde, perché gli anni non aiutano, ma a volte creano false immagini, cosa resta?
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Arthur Conan Doyle Avventura nell'Artico Sei mesi a bordo della baleniera Hope UTET Quarta di copertina Nel 1880 il giovane Arthur Conan Doyle, ancora studente universitario, si imbarca quasi per caso come medico di bordo sulla baleniera Hope, diretta al Polo Nord: i lunghi mesi che seguiranno, tra cacce sanguinose, animali feroci, esplorazioni, tempeste e comiche disavventure, cambieranno la sua vita per sempre. Avventura nell’Artico è il diario in cui Conan Doyle racconta le sue esperienze in quelle regioni remote e sconosciute, un personale romanzo di formazione tra i ghiacci del Polo. E quando non bastano le parole, aggiunge minuziose illustrazioni: disegna barche, marinai, balene, orsi polari, panorami e tramonti tracciati a colori nei momenti di tranquillità, cullato dal rollio placido della nave. Di pagina in pagina, il libro rivela una doppia anima: è un diario di viaggio, che ricostruisce la prassi della caccia alle balene, la quotidiana lotta per la sopravvivenza dei mari
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Roberto Saviano Bacio feroce Feltrinelli TRAMA: Dal sito Feltrinelli: "La paranza dei Bambini ha conquistato il potere, controlla le piazze di spaccio a Forcella, ma da sola non può comandare. Per scalzare le vecchie famiglie di Camorra e tenersi il centro storico, Nicolas ’o Maraja deve creare una confederazione con ’o White e la paranza dei Capelloni. Per non trasformarsi da predatori in prede, i bambini devono restare uniti. Ed è tutt’altro che facile. Ogni paranzino, infatti, insegue la sua missione: Nicolas vuole diventare il re della città, ma ha anche un fratello da vendicare; Drago’ porta un cognome potente, difficile da onorare; Dentino, pazzo di dolore, è uscito dal gruppo di fuoco e ora vuole eliminare ’o Maraja; Biscottino ha un segreto da custodire per salvarsi la vita; Stavodicendo non è scappato abbastanza lontano; Drone, Pesce Moscio, Tucano, Briato’ e Lollipop sono fedeli a Nicolas, però sognano una paranza tutta loro..." RECENSIONE: Tornano i "paranzini
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Ágota Kristóf Trilogia della città di K. Einaudi Bene, avete iniziato a leggere la Trilogia della città di K. e vi siete subito imbattuti nei nomi Claus e Lucas senza notare niente. Male, non siete partiti benissimo, ma potete migliorare in corso d’opera. Calma, calma... ora avete notato qualcosa perché in spiaggia portate anche La Settimana Enigmistica e, con un sorriso furbetto sulle labbra che sembra dire “al lettore smaliziato non la si fa!”, siete subito saltati a una conclusione. Di male in peggio: la vostra intuizione è sbagliata e Agota è molto più furba di voi, ma questo lo scoprirete solo andando avanti. Però adesso ci avete preso gusto e vi siete soffermati sulla K. del titolo, chiedendovi perché non vi sia dato conoscere il nome e neppure il paese. Così, in cerca di lumi, avete telefonato a quel vostro conoscente slavofilo che si dà un arie da maître à penser, per sentirvi rispondere che potrebbe essere un tributo reso ai grandi narratori russi dell’800, a incominciare da “
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Kader Abdolah La casa della moschea Iperborea "E' successa una rivoluzione, Faqri, questo non è solo un rovesciamento del potere politico, qui si è capovolto qualcosa nella testa della gente. Stanno succedendo cose che nessuno di noi avrebbe mai immaginato in una vita normale. La gente commetterà atrocità terribili. Guardati attorno, non vedi come sono tutti cambiati? Le persone sono quasi irriconoscibili. Non si capisce se si sono messi una maschera o l'hanno gettata." Kader Abdolah, autore del libro, è iraniano, ha dovuto lasciare il suo paese ed è rifugiato politico in Olanda. Da qualche anno cerca di far sentire la sua voce per mandare un messaggio al resto del mondo. Quello che l'autore narra, per bocca dei suoi protagonisti è uno spaccato di storia recente: la fine di un'epoca e l'inizio di quella che noi conosciamo. Da secoli la famiglia di Aga Jan, ricco mercante di tappeti, ha legato i suoi destini alla moschea di Senjan, nel cuore della Persia. L
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Jack Vance Naufragio sul pianeta Tschai Mondadori   ma un nome più semplice??? Come si pronuncia??? CIAI ??? Sembra una società segreta!!! Vabbeh!! Vance è uno scrittore di fantascienza atipico perché non è inquadrabile in un solo genere visto che ha l'abitudine di mescolare le carte con contaminazioni fantasy in un'epoca (fine anni '70) dove il fantasy puro era ancora molto in fasce e la SF tirava di brutto; ma lui, da buon visionario, non ci stava e mischiava tutto con nonchalance.... Adam Reith arriva con la sua astronave al sistema stellare di Tshchai dopo un viaggio lunghissimo (nessuna deroga fantascientifica alla legge della relatività) e si mette in orbita per studiare questo mondo che promette bene in quanto a vita e possibilità di trovarcene e dal quale, 212 anni prima, pare sia partito un segnale radio. Mentre, col suo collega, si accingono ad atterrare vengono colpiti da un razzo che li costringe ad un vero e proprio naufragio che li isola completamente dalla na