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Visualizzazione dei post da maggio, 2022
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Enrico Luceri Il giorno muore lentamente Il Giallo Mondadori Guarda là, in quel punto, una luce si accende è un pianeta che gioca col tempo. Guarda là, nel silenzio, una frase si perde la risposta a tutti i perché.                                                                                           Edoardo Bennato, Guarda là . Una serie di delitti efferati quanto inspiegabili si succedono in una Napoli che si prepara alle festività natalizie, ma come in un presepe male allestito, le vittime sembrano non avere elementi che li accomunino, fatta eccezione per le terribili mutilazioni che i loro corpi subiscono, inflitte quasi allo scopo di voler trasmettere un messaggio agli inquirenti o a chissà chi altro. È questo lo scenario in cui si trova a operare il commissario Tonio Buonocore, perlopiù incalzato dall'impazienza di un magistrato inquirente che non approva i suoi metodi d'indagine basati più sull'intuizione che non sulla ricerca di evidenze all'apparenza inconfu
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Bret Easton Ellis American Psycho Einaudi Editore Allora, in tutta onestà io non lo so come si fa a recensire un libro così, cioè non saprei proprio da dove cominciare, anche se cominciare dalla trama è sempre o quasi una buona idea perciò proviamo a fare così anche stavolta e vediamo che ne vien fuori. Dunque, Patrick Bateman vive a Manhattan, lavora a Wall Street, frequenta ambienti raffinati e selettivi, idolatra Donald Trump, si prende cura del suo aspetto, va regolarmente in palestra, ama gli abiti griffati, i ristoranti stellati, il David Letterman Show, le strisce di cocaina purissima. Un tipico yuppie degli anni '80, insomma, che, per chi ha visto Wall Street di Oliver Stone o letto Il Falò delle Vanità di Wolfe, non è difficile figurarsi. I suoi amici lo considerano il classico ragazzo della porta accanto, gli chiedono consigli sugli abbinamenti, sulle ultime tendenze, sui locali alla moda, persino sulla musica di cui si fregia di essere un esperto fruitore.  Patrick ha an
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Alan Bennet LA SOVRANA LETTRICE Editore Adelphi  All'età di 60 anni, durante un'improvvisa uscita da sola da Buckingham Palace, la Regina Elisabetta vede un piccola biblioteca itinerante; incuriosita si avvicina e, aiutata dallo sguattero di cucina Norman (abituale frequentatore della biblioteca), sceglie un libro. Scopre così, a oltre 60 anni, la passione per la lettura che finora l'aveva sfiorata solo superficialmente. Per la sovrana la scoperta è folgorante: ora il suo interesse principale sono i libri, di cui non perde occasione per parlare e sponsorizzarli, a modo suo. Tutto ciò crea notevole confusione nel rigido cerimoniale di corte e nel compassato staff della sovrana... Nonostante nel romanzo non venga mia fatto esplicitamente il suo nome, la protagonista di questo divertente romanzo è proprio lei, Elisabetta II nell'insolita (forse non troppo, visto che nella realtà è un'appassionata di gialli) veste di lettrice. Tutto comincia quando la Regina, in un'
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SEVEN SPLENDIDI REIETTI Add Editore  È un viaggio fantasmagorico nei ricordi, nella coscienza, di Tian Fushi, protagonista di questa interessante graphic novel, costellato di immagini lisergiche, vivide e assolutamente d’effetto, ciò che è racchiuso in “Splendidi reietti” dell’artista cinese Seven. Un viaggio, perciò, alla ricerca della propria identità che scaturisce da una domanda improvvisamente fuoriuscita, inaspettata, dalla bocca di un compagno di letto di Fushi: “Chi sono?”. Queste due parole si trovano così a colmare la stanza che li accoglie, a insinuarsi nella mente dello stesso Fushi, aprendo una crepa nella sua memoria dalla quale riemergono ricordi della sua vita. Tian Fushi trascorre dunque la sua esistenza, piena di alcol, fumo, sesso, amici, divertimenti, spleen e disillusioni, ad Haimen, città costiera cinese nella provincia di Jiangsu. Pare una vita piena, la sua: incontra tanta gente, fa un sacco di cose. Eppure, a essere onesti, un vuoto pare riempirla, sembra le ma
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 Luigi Santucci  Il velocifero  Oscar Mondadori  La gioia quieta che la famiglia custodisce e alimenta; l’eccitato trasporto per l’altro che divampa in un rapporto d’amicizia che da curiosa affinità cresce fino a diventare quasi una fratellanza di sangue, un patto siglato per la vita per poi sprofondare, a causa dell’innata malvagità degli uomini , o forse per colpa della loro intrinseca debolezza, della loro naturale imperfezione, nel dolore sordo dell’odio trattenuto a stento, in un cocente desiderio di vendetta destinato a non farsi mai concretezza, a non mutare in azione, in fatto; la calda, onesta solidità degli affetti, che pure manca della forza sufficiente a scardinare silenzi, rivelare segreti, vincere egoismi; il valore del sacrificio personale, la nobile bellezza della lealtà alle persone e alle idee, e infine l’amore, che respira ovunque ma rimane inafferrabile e come un soggetto in continuo movimento non si concede all’obiettivo della macchina fotografica finendo per ridur
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Bruno Gambarotta Ero io su quel ponte  Manni Editore  Camerata Arduino Giovanni, 14 anni appena compiuti, presente! La mia bicicletta è stata recuperata subito, per il mio corpo c’è voluto un po’ più di tempo. Morto ero morto, niente da dire, però, se mi avessero ripescato subito, avrei avuto il mio bel funerale fascista, con la sfilata, i labari abbrunati e il grido “Camerata Arduino, presente!”. Il 18 agosto era troppo tardi, avevano tutti la testa altrove, pochi giorni dopo Francia e Gran Bretagna avrebbero dichiarato guerra alla Germania. Avrei tanto voluto essere arruolato, combattere in prima linea, compiere gesta eroiche, guadagnare medaglie al valore. Il destino ha deciso diversamente. Ѐ l’incipit di Ero io su quel ponte di Bruno Gambarotta, Manni Editori. Gambarotta è un autore eclettico, dotato di quella semplice ironia tipicamente piemontese che induce a riflettere anche su fatti tragici con un mezzo sorriso sulle labbra, fra il divertito e il disincantato, quasi a sottolin
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Stefano Amato  Bastaddi  Marcos y Marcos Non ho ancora visto il film "Bastardi senza gloria" di Tarantino, e questo libro ne è una sorta di remake, solo che invece di essere ambientato nel periodo nazista di hitleriana memoria è ambientato in Sicilia, ed è la mafia, Cosa Nostra l'oppressore. E anche qui, come nel film, viene creato un gruppo speciale, i Bastaddi: non indossano uniformi, odiano Cosa Nostra, e la loro missione è sempre la stessa: ammazzare quanti più mafiosi possono, prendendone gli scalpi di indiana memoria. Ma si prospetta loro una ghiotta occasione: riunire tutti i pezzi grossi della malavita in un cinema e farli crepare la dentro. Ci riusciranno? Stefano Amato crea un romanzo dove, finalmente, i cattivi vengono davvero puniti per le cose terribili che hanno fatto e i buoni ne escono vincitori, insomma, una storia volutamente provocatoria dove poter riflettere e prendere un grosso sospiro di sollievo, dove "Falcone e Borsellino brinderanno in pace a
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A.a.V.v. FANTATRIESTE Kipple Officina Libraria  Chi come me bazzica libri di vario tipo e di diverso genere si è sicuramente già imbattuto in qualche opera che è stata ambientata in qualche luogo conosciuto magari molto vicino alla propria abitazione se non nella stessa via. Quando un racconto o un libro vengono trasportati nella nostra realtà quotidiana quest'ultima si trasforma e di colpo diventa quasi estranea perchè nella trasposizione letteraria alcuni particolari, che probabilmente abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ci vengono evidenziati mentre noi non ce ne siamo mai accorti e ci risultano totalmente sconosciuti; oppure è già capitato di leggere di luoghi che alla fine non sono così eccezionali nei nostri ricordi, magari sono un pochino anonimi e grigi e invece di colpo ce li ritroviamo protagonisti loro malgrado. Di recente mi è capitato con un libro fantasy ambientato a soli 5 km da casa mia che ha trasformato una sonnolenta cittadina della Riviera Ligure di Ponente
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  Imre Oravecz Settembre 1972 Anfora Editrice  … tutte hanno dato e hanno preso, hanno detto il vero e hanno mentito, mi hanno eccitato e mi hanno raffreddato, mi hanno soddisfatto e hanno lasciato un senso di vuoto, hanno risvegliato il desiderio e hanno provocato disgusto, hanno recato gioia e mi hanno straziato, mi hanno divinizzato e mi hanno maledetto, mi hanno accolto e mi hanno respinto, mi hanno liberato e mi hanno schiavizzato, mi hanno innalzato e mi hanno calpestato nel fango, mi hanno reso migliore e peggiorato, mi hanno infuso speranza e mi hanno fatto disperare, hanno giurato fedeltà e sono state infedeli, si sono messe al mio fianco e mi hanno abbandonato, e io ho fatto a loro lo stesso che loro hanno fatto a me, e ti ho tradito con ognuna di loro, perché ti amavo ancora, mentre cercavo di convincermi che ormai non ti amo più. Una storia semplice, quasi banale, la storia di un amore finito, un monologo interiore di un uomo verso la donna che lo ha lasciato per un altro,
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Ilaria Tuti Fiori sopra l’inferno  Longanesi    Un bel thriller di questa esordiente autrice italiana che consiglio. Di solito non leggo questo genere di storie, di tipo thriller, ma questa volta sono rimasto piacevolmente colpito e sorpreso. Mi sono appassionato alle vicende del piccolo paesino montano in cui il Commissario Teresa Battaglia si trova a fare i conti con un serial killer atipico (anche definirlo così non è corretto) che vive isolato dal mondo e che, scopriremo, ha un terribile passato. La particolarità delle indagini ti avvolgono, ti fanno scorrere le pagine sempre più veloce, fino ad arrivare a scoprire la verità (amara). E poi lo studioso citato nella storia è esistito realmente: Renè Spitz, psicoanalista austriaco il quale ha elaborato la sindrome da deprivazione affettiva sui neonati, che provoca una depressione anaclitica. Ciò prova che per sopravvivere un bambino necessita anche e soprattutto di stabilire legami affettivi forti e duraturi. Oltre alla novità del com
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Semezdin Mehmedinović Me’Med, la bandana rossa e il fiocco di neve Bottega Errante Edizioni Me’med ha un infarto, a 50 anni, negli USA, dove si è trasferito circa 20 anni prima, con moglie e figlio allo scoppio della guerra in Bosnia, nel 1992. Me’med conserva un fortissimo accento straniero, subito evidente ai medici che faticano a pronunciare il suo nome per intero, e straniero per lui resta un mondo che l’ha sì accolto, ma dal quale si sente sempre diviso con quella spanna di distanza emotiva che fa la differenza. Me’med fatica a ricordare il suo presente e il suo passato, l’infarto gli gioca il brutto tiro della memoria confusa che rende il mondo quotidiano un estraneo, ma di giorno in giorno riemergono certezze e sensazioni, compresa la sorpresa di una normalità scandita in ogni gesto, che all’improvviso subisce un’eccezione, un imprevisto, un inceppo. La morte compare, un giorno, davanti a lui, ma se ne va richiudendo la porta, e lasciandogli tempo e modo per calmarsi dallo spave
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Mircea Cartarescu Solenoide  Il Saggiatore   Il sogno infinito di Jorge Luis Borges (che altro non è se non il sogno di un sogno di un sogno) e l’infinità a un tempo illusoria e reale della sua biblioteca di Babele; la denuncia politica e sociale che, come in Gabriel Garcia Marquez, respira sottotraccia celata dall’iperbole, dall’immaginazione sfrenata, da una fantasia che a più riprese sconfina nell’allucinazione o più semplicemente nel racconto fantastico; l’enciclopedico conoscere di Thomas Pynchon che attraversa le centinaia di pagine dei suoi capolavori negli abiti dimessi di una nota a margine, di un dettaglio di colore in un descrizione minuziosa e perfetta, di un parentesi in un discorso-fiume e che pure rivela, all’occhio attento, ciò che davvero conta in quel che si sta leggendo; la prosa d’incubo di Franz Kafka, nella quale tutto ciò che è perversione della realtà si rivela essere realtà nella sua essenza, verità laicamente rivelata, impossibile da evitare e proprio per que