Stefano Amato 

Bastaddi 

Marcos y Marcos



Non ho ancora visto il film "Bastardi senza gloria" di Tarantino, e questo libro ne è una sorta di remake, solo che invece di essere ambientato nel periodo nazista di hitleriana memoria è ambientato in Sicilia, ed è la mafia, Cosa Nostra l'oppressore. E anche qui, come nel film, viene creato un gruppo speciale, i Bastaddi: non indossano uniformi, odiano Cosa Nostra, e la loro missione è sempre la stessa: ammazzare quanti più mafiosi possono, prendendone gli scalpi di indiana memoria. Ma si prospetta loro una ghiotta occasione: riunire tutti i pezzi grossi della malavita in un cinema e farli crepare la dentro. Ci riusciranno?

Stefano Amato crea un romanzo dove, finalmente, i cattivi vengono davvero puniti per le cose terribili che hanno fatto e i buoni ne escono vincitori, insomma, una storia volutamente provocatoria dove poter riflettere e prendere un grosso sospiro di sollievo, dove "Falcone e Borsellino brinderanno in pace a una Sicilia finalmente libera, sorrideranno ancora".

Il messaggio dell'autore è palese: sogna un mondo in cui tutta quella feccia, quelle persone senza dignità né umanità, quegli animali ignoranti e analfabeti che amano solo il potere e i soldi finalmente spariscano dalla faccia della Terra una volta per tutte, e lasci vivere in pace e armonia i veri siciliani (che siamo la maggior parte), persone cordiali, ospitali e buone, generose e integre, geniali e solari. Una chimera? No, secondo me no, la mafia è solo un esempio del male che ci minaccia ogni giorno, la mafia è tutto ciò che non porta al bene, quindi anche un politico che non fa il bene del paese ma il suo solo interesse, è una persona da sputarci in faccia e gettarlo con un peso in fondo al mare, tanto per fare un esempio. Un romanzo che incita alla violenza? Tutt'altro, una meditazione su cosa è guasto e, naturalmente, una storia ironica (non prendete alla lettera le cose che narra altrimenti non conoscete cosa sia l'ironia!). Consigliato, eccome. A tutti, non solo ai siciliani.

Quarta di copertina - Avete presente "Bastardi senza gloria", di quel genio di Tarantino? Otto uomini feroci e selvatici, caricati a odio puro, minano alle fondamenta il dominio nazista. In questo romanzo invece siamo in Sicilia, ed è la mafia l'oppressore. Il tenente Ranieri, al comando dei suoi otto Bastaddi assetati di giustizia, colleziona scalpi di Cosa nostra. Il Capo dei capi è sempre più nervoso. Il Maxiprocesso con tutte quelle condanne è semplicemente intollerabile, e questi Bastaddi assatanati una spina nel fianco. Di questo passo, dove andremo a finire? Occorre proprio un gesto simbolico, una celebrazione della mafia, con i suoi picciotti, il suo onore, i suoi film. Una bella serata mafiosa in un cinema di Siracusa sarà il giusto segnale per tutti. La cupola di Cosa nostra concentrata in un cinema? Che occasione meravigliosa, per i Bastaddi. E se il cinema per giunta appartiene a Carla, che ha perso tutta la famiglia in una strage mafiosa... si scatenerà una gara esplosiva a chi stermina i mafiosi per primo nella sala buia..




Stefano Amato è nato nel 1977 a Siracusa, dove vive. Ha pubblicato racconti su Linus, Maltese Narrazioni, Colla, Doppiozero. Ha curato il blog "L'apprendista libraio", in cui ha raccolto le improbabili domande che gli sono state fatte dai clienti quando faceva il libraio. Nel 2009 ha scritto con Fabio Genovesi una Guida letteraria alla sopravvivenza in tempo di crisi (Transeuropa edizioni). Ha pubblicato i romanzi Le sirene di Rotterdam (Transeuropa, 2009), Il 49º Stato (Transeuropa Feltrinelli, 2013), Bastaddi (Marcos y Marcos, 2015). L’inarrestabile ascesa di Turi Capodicasa (Hacca, 2018) e Vedrai, vedrai (Giunti, 2019). Sempre nel 2018 è uscito per VerbaVolant il suo primo libro per ragazzi, Davide e il mistero Qwerty (vincitore del premio Il gigante delle Langhe)., seguito da La città delle meraviglie, scritto in coppia con Annamaria Piccione (Splen, 2019), e da La duchessa di Palermo, un libro della serie “La Banda dei 999”. Nel 2017 ha pubblicato per LetteraVentidue la monografia Archimede di Siracusa. È il fondatore della rivista letteraria “A4” (aquattro.org). Collabora con varie riviste e quotidiani.

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