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Visualizzazione dei post da novembre, 2022
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Maurizio Cometto  L’aliante scomparso  Delos Digital – Buongiorno signor Germani. Sono venuto ad acquistare l’aereo.  L’uomo strinse gli occhi dietro le lenti. – Aereo? Non ho aerei da vendere. Penserai mica di essere entrato alla NASA, o in una concessionaria di aviogetti?  – Intendevo l’aeroplano con le ali di polistirolo che avevate in vetrina.  – Ah! Il piccolo aliante! Un giocattolo meraviglioso.  – Ma ce l’avete ancora?  […]  Dopo altri cinque minuti ricomparve. Aveva un’espressione mortificata. Scosse la testa. – Mi spiace, figliolo. Non riesco a capire come sia successo. Non lo trovo più.  – L’avete venduto?  – Dev’essere così. L’avrà venduto Giovanna, senza dirmi niente. Un aliante è una cosa che un bambino di dieci anni può desiderare più di ogni altra cosa, farlo volare, vederlo volteggiare sui prati ai margini del bosco, correre a riprenderlo e misurare la distanza di quel volo, finché un giorno, l’aereo misteriosamente scompare.  Dove potrà essere finito? E quali misteri
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Vladimir Nabokov  Lolita  Adelphi "Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta:..."  Quante volte avete cominciato a leggere questo libro?  Avete imparato a memoria l'incipit, sapete tutto su nascita, vita, morte e miracoli di Vladimir Nabokov.  Poi, scommetto che dopo 50 pagine - o poco più - avete mollato.  Quali sono le motivazioni?  È un libro tosto.  Quando è troppo, è troppo.  Quello è un pedofilo depravato.  Non si dovrebbero nemmeno pensare certe cose sulle bambine, figuriamoci dirle. Metterle per iscritto. FARLE!  No. Se vado avanti ancora un altro po', vomito. (scusate la parola)  Ma lasciatemelo dire: non sapete quanta poesia vi siete persi.  Sì è vero, alcune scene fanno inorridire, ma non per i termini espliciti con cui vengono descritte.  Anzi, il linguaggio usato è poetico, fine, elegante e mai volgare.  Ciò che gela il sangue è il pensiero di una ragazzina (una "ninfetta" come la chiama il professor Hu
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Trung Le Nguyen  Magic fish. Le storie del pesce magico  Tunué Trovare un equilibrio… È quanto, in fondo, m’è parso cerchino i protagonisti – Helen e Tiến, madre e figlio – di questa «piccola storia» commovente raccontata nella graphic novel “Magic fish. Le storie del pesce magico” dell’artista vietnamita-americano Trung Le Nguyen.  Al centro della storia, che si dipana in tre tempi differenti (il passato, il presente e il tempo-non-tempo della fiaba), scanditi da tavole con cromie diverse, c’è una famiglia di rifugiati vietnamiti, di cui Tiến rappresenta la seconda generazione, che ha trovato negli Stati Uniti la propria nuova casa. La forte unione tra tutti i membri della famiglia, che si rispecchia per esempio nel momento di intimità familiare dato dal ritrovarsi per leggere, la sera, fiabe raccontate, con alternanza, dalle voci di Tiến e Helen, soffre tuttavia di aspetti di incomunicabilità legati alla lingua e alla mancata conoscenza di termini con cui dire, per mezzo di essa, ciò
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Jonathan Safran Foer  Se niente importa  Guanda  «Perché il gusto, il più rozzo dei sensi, è dispensato dalle regole etiche che governano gli altri sensi? Se ti fermi a pensarci, è una cosa da pazzi. Perché un arrapato non ha il diritto di stuprare un animale mentre un affamato ha il diritto di ucciderlo e mangiarlo? »  Libro/inchiesta : numeri e testimonianze, per tirare fuori la testa dalla sabbia. L’allevamento intensivo è crudele quanto o più del mattatoio perché una vita atroce può essere peggio di una morte atroce. E allora quanta disumanità siamo disposti a tollerare per il cibo che portiamo in tavola? In una grigliata di carne c’è davvero il fine che giustifica tutta la crudeltà di un mattatoio?  Il testo è un invito a guardare cosa facciamo davvero in nome del «benessere degli animali» e del «trattamento umano», e poi decidere in coscienza quale strada seguire. Del resto non serve essere vegetariani per convenire sulla disumanità di allevamenti e mattatoi industriali. Non a ca
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Ivan Turgenev  Padri e figli  Garzanti Questo scrivevo, nel 2014, su Padri e figli:  "Terminato in pochi giorni Padri e figli di Turgenev ... che dire , sapevo che era un capolavoro ma poi quando le storie le tocchi con mano comprendi i motivi per cui diventano immortali ! Come in questo caso ... una narrazione piena di contenuti e nello stesso tempo non ridondante , figure umane tratteggiate con maestria quanto a storia personale e caratteri , su tutti spicca quella di bazarov, il nichilista , colui che non crede ( o crede di non credere) in nulla ... un personaggio che a mio modo di vedere l 'autore identitifica come simbolo di una intera generazione di giovani dalle grandi ambizioni , che avrebbero voluto cambiare il mondo ... consigliatissimo per chiunque voglia accostarsi ad una storia solo apparentemente semplice ma in realtà intrisa di più di un significato" .  Alla seconda lettura, appena finita, mi sento non solo di confermare ma anche di approfondire quanto di
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Chuck Palahniuk  Gang bang  Mondadori Nonostante il sottoscritto sia un vero cultore della letteratura Nordamericana, Gang bang rappresenta il mio primo incontro con Chuck Palahniuk: uno scrittore di cui si è parlato molto negli ultimi anni sia per aver ispirato film di successo (Fight club) sia per la straordinaria capacità di trasportare il lettore in situazioni assurde, al limite del surreale.  Com'è andata? Se proseguite nella lettura di questo commento, lo saprete molto presto...  Cassie Wright, regina del cinema hard, vuole coronare la sua straordinaria carriera battendo il record mondiale di gang bang: il suo obiettivo, infatti, è quello di accoppiarsi con seicento uomini davanti alla macchina da presa. La storia viene raccontata attraverso le voci narranti di tre personaggi - il signor 600, il signor 72 e il signor 137 - identificati attraverso il numero che è stato loro impresso sul braccio con un pennarello. Mentre i performers, a gruppetti di tre, vengono chiamati all
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Giulio Perrone  L’amore finché resta  Harper Collins Editore Copertina deliziosa che mi riporta indietro l'idea che siamo tutti in un precario equilibrio e che basta che quel filo su cui, a volte pericolosamente camminiamo, venga tagliato, per rimettere in gioco tutta una vita.  Questo in fondo succede a Tommaso Leoni che, dopo avere passato dieci anni di vita accanto ad una donna bella, ma soprattutto ricca viene cacciato letteralmente di casa. L'amore è finito da tempo o forse non c'è mai stato, dal momento che Tommaso ha fatto una scelta di interesse, sposando la figlia di un noto avvocato della Capitale. Tommaso, a questo punto, dovrà reinventare la propria vita, riscoprendo il valore dell'onestà e della famiglia a cui suo padre era sempre stato fedele e un rapporto sincero e autentico con suo figlio Piero. Insomma, una sorta di viaggio di formazione per il protagonista che da cinico e disilluso, si scoprirà ben diverso e fondamentalmente ancora capace di scegliere
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Enzo Bianchi  Il pane di ieri  Einaudi «Il pane di ieri è buono domani», dice per intero il proverbio. Con la bussola di queste parole Enzo Bianchi racconta storie e rievoca volti della propria esistenza: il Natale di tanti anni fa e la tavola imbandita per gli amici, il suono delle campane nella veglia dell'alba e il canto del gallo nel silenzio della campagna, i giorni della vendemmia e la cura dell'orto.  Trova il momento della solitudine e quello della veglia, accoglie la vecchiaia come una stagione che arriva alla vita.  Ogni racconto è la tappa di un cammino sapienziale che parla dell'amicizia, della diversità, del vivere insieme, dei giorni che passano e della gioia.  Della vita di ogni uomo in ogni tempo e terra del mondo.  L'angoscia di fronte alla domanda: «che tempo fa?» è certo più forte quando un semplice evento atmosferico può distruggere in pochi minuti un anno di lavoro. Allora non è poi così strano vedere il parroco del paese incedere nella tempesta, i
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Andrea Molesini  Non tutti i bastardi sono di Vienna  Sellerio Ho letto critiche negative su questo libro, mentre io l'ho trovato bello, coinvolgente e scritto molto bene.  Si tratta di un romanzo storico, ambientato tra il 1917-1918, periodo finale della Grande Guerra, precisamente dell'invasione dell'esercito austriaco nella zona orientale del Piave, dove agli abitanti di quei luoghi furono requisite le case e non solo, e ridotti alla fame.  Molesini si è avvalso di numerose letture, tra cui alcuni preziosi diari, come "Diario dell'invasione" scritto da una sua ava.  Quindi i fatti sono reali, i personaggi arricchiti di fantasia.  Villa Spada, nei giorni della disfatta di Caporetto, diventa dimora del comando austriaco, insieme alle persone che vi abitano, uomini e donne che si vedono la vita stravolta, divenendo ospiti scomodi e non più proprietari, ma persone di tanto orgoglio e di grande coraggio che, aprendo o chiudendo le imposte delle finestre o
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Stefano Benni  Le Beatrici  Feltrinelli Otto monologhi al femminile, otto donne diverse per carattere e storia: Beatrice Portinari, una manager con la passione per strane ricette, una ragazzina sciroccata, un'anziana donna che vive di ricordi, una donna in attesa, una suora "sui generis", una donna licantropo, ma anche un vecchietto solo che vuole volare via. Un testo teatrale molto carino e originale, con punte di grande intensità: il riferimento femminista è chiaro ma- a parte qualche frecciatina politica alla situazione dell'anno in cui è stato scritto- non si trovano teorie, slogan o propagande di alcun tipo. Solo, storie di donne, di sentimenti e sensazioni che diventano anche universali,  La prima, e la più famosa, è Beatrice, la donna "angelicata" per eccellenza...così almeno abbiamo imparato a conoscerla, raccontata da Dante Alighieri. E invece no, qui scopriamo che Beatrice è una giovane di 19 anni che sbuffa impaziente, visto che nel 1284 a quell&
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Jesmyn Ward  Canta spirito canta  NNEditore Fateci caso, in molti dei romanzi che hanno caratterizzato la letteratura del Novecento, la percentuale di Realismo Magico nell’impasto varia da “quanto basta” a “distribuire a pioggia”. Ed è probabile che anche nel secolo in corso l’elemento soprannaturale sarà l’ingrediente principale della migliore narrativa, come lo è in questo romanzo di Jesmyn Ward, il secondo della “trilogia” di Bois Sauvage, che nulla ha da invidiare al celeberrimo “Salvare le ossa” che l’ha inaugurata. Del resto, sembra che cambiare secolo significhi progredire, e il progresso forse è utile, sicuramente è inevitabile, ma è freddo, talmente freddo da non poter fungere da incubatrice a una narrazione degna di questo nome, se non con l’aiuto di un elemento che faccia riferimento agli antichi giorni degli uomini. In poche parole, si va a frugare nella soffitta della notte dei tempi. Se poi dotti, medici e sapienti, in vena di capziosi quanto inutili distinguo, volessero
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Francesca Cavallero  Il sangue delle madri  Urania Jumbo Se avete memoria la lettura precedente ci aveva portato sulle alture di Pegli (GE) con un autore molto autoctono che narrava strane storie dei tempi della gloriosa Repubblica; ...  ...bene! (Anche se non ve lo ricordate va bene lo stesso) adesso invece ci spostiamo un pochino più a ponente e nell'interno e ritroviamo questa autrice che è originaria di Cairo Montenotte (SV) e che ....E mou belin !!!...scrive divinamente.  Non siamo più nel passato fosco della nostra regione ma su una terra lontana, oltre le stelle e oltre l'immaginabile.  Avevo già letto "Le Ombre di Morjegrad" e questo volume ne dovrebbe rappresentare la sua logica continuazione....più o meno! Ci sono molti elementi di continuità e altri invece che ci raccontano qualcosa di diverso; comunque siamo sempre negli stessi paraggi e nelle stesse fosche terre.  Il pianeta potrebbe essere il nostro tra qualche decina d'anni o semplicemente qualche