Jonathan Safran Foer 


Se niente importa 


Guanda 



«Perché il gusto, il più rozzo dei sensi, è dispensato dalle regole etiche che governano gli altri sensi? Se ti fermi a pensarci, è una cosa da pazzi. Perché un arrapato non ha il diritto di stuprare un animale mentre un affamato ha il diritto di ucciderlo e mangiarlo? » 

Libro/inchiesta : numeri e testimonianze, per tirare fuori la testa dalla sabbia. L’allevamento intensivo è crudele quanto o più del mattatoio perché una vita atroce può essere peggio di una morte atroce. E allora quanta disumanità siamo disposti a tollerare per il cibo che portiamo in tavola? In una grigliata di carne c’è davvero il fine che giustifica tutta la crudeltà di un mattatoio? 

Il testo è un invito a guardare cosa facciamo davvero in nome del «benessere degli animali» e del «trattamento umano», e poi decidere in coscienza quale strada seguire. Del resto non serve essere vegetariani per convenire sulla disumanità di allevamenti e mattatoi industriali. Non a caso sono luoghi sanguinari che la maggior parte delle persone non vorrebbe mai trovarsi a visitare, e che gli allevatori stessi non hanno interesse a far visitare. Come biasimarli, viste le gravissime irregolarità che vi vengono perpetrate? 

Alcune verità sono così potenti, che restano tali da qualunque punto di vista le si osservi. Carnivori o vegetariani: atrocità è atrocità. Poco altro da aggiungere. 

Se niente importa, allora non c’è davvero più nulla da salvare. 




La traduzione è di Irene Abigail Piccinini. 




Recensione di Arcangela Guida








Jonathan Safran Foer (Washington, 21 febbraio 1977) è uno scrittore e saggista statunitense. Nato a Washington, D.C., figlio di Albert Foer, avvocato e presidente dell'American Antitrust Institute, e di Esther Safran Foer, figlia di sopravvissuti all'olocausto in Polonia, consigliere anziano della storica sinagoga Sixth & I. Ha frequentato la Princeton University, dove gli sono stati assegnati vari premi di scrittura creativa. Curatore dell'antologia A Convergence of Birds: Original Fiction and Poetry Inspired by the Work of Joseph Cornell, prima di cominciare a scrivere frequentò per un certo periodo la Mount Sinai School of Medicine[1]. Nel 2000 gli è stato assegnato il premio per la narrativa della rivista Zoetrope: All-Story. 

È stato pubblicato su The Paris Review, Conjunctions, The Guardian, The New York Times e The New Yorker. Nel 1999 si è spostato in Ucraina per fare ricerche sulla vita di suo nonno. Nonostante non l'avesse programmato, questo viaggio ispirò il suo romanzo d'esordio, intitolato Ogni cosa è illuminata, dal quale è stato tratto il film omonimo nel 2005.[2] Grazie a questo libro ha ricevuto il premio National Jewish Book Award[3] e un Guardian First Book Award[4]. Il suo secondo romanzo, pubblicato nel 2005, è Molto forte, incredibilmente vicino, dal quale è stato tratto un film che ha riscosso un notevole successo. 

Foer ha poi scritto Se niente importa, in cui descrive l'impatto ambientale degli allevamenti intensivi, le sofferenze patite dagli animali da macello e la sua decisione di abbracciare il vegetarianismo per rispetto dei diritti degli animali[5][6]. Nel novembre 2010 ha pubblicato Tree Of Codes, un'opera realizzata ritagliando parole di un libro già esistente (The street of crocodiles di Bruno Schulz). Si noti che anche il titolo dell'opera non è altro che un ritaglio dal titolo del libro di Schulz. Il 29 agosto 2016, in anteprima rispetto agli Stati Uniti, esce in Italia il suo nuovo romanzo, Eccomi. (Fonte Wikipedia)

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