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Visualizzazione dei post da marzo, 2022
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Loriano Macchiavelli Strage Giulio Einaudi Editore Ci sono libri che possono fare ancora paura, e il caso di Strage di Loriano Macchiavelli, è proprio uno di questi. Pubblicato una prima volta nel 1990 sotto lo pseudonimo di Jules Quicher , alter ego svizzero dello scrittore con il quale Macchiavelli pubblica anche Funerale dopo Ustica sempre per Einaudi, il romanzo, che trae spunto dalla strage alla stazione di Bologna del 1980, ha trovato fin dai primi giorni dalla sua uscita più di un ostacolo sulla strada della pubblicazione al punto di essere ritirato dal suo stesso editore a seguito di una denuncia da parte di uno degli imputati della strage stessa il quale riteneva di riconoscersi in uno dei personaggi del romanzo. Rimesso in circolazione questa volta con il vero nome dell'autore in occasione del trentennale della strage nel 2010, dopo che il libro fu scagionato con formula piena e dissequestrato, il romanzo ci offre in maniera chiara e precisa uno spaccato delle atmosfere
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Loreta Failoni La voce della paura Reverdito Editore Se qualcuno pensa che un thriller ambientato in terra scandinava per avere credibilità debba essere scritto soltanto da uno scrittore autoctono, leggendo questo romanzo dovrà cambiare parere. Sì perché Loreta Failoni, scrittrice trentina autentica, è riuscita nell'intento di ricreare le atmosfere di un ambiente, quello scandinavo, degno della miglior tradizione noir di quelle lande. Ed è quindi fra quelle isole del mare del nord e le case dai colori intensi che la vicenda intrisa di tensione e pathos si evolve trasportando il lettore in un mondo sospeso fra l'estate e l'autunno di una Svezia all'apparenza sonnacchiosa sotto le cui coltri divampano rancori etnici e religiosi che sembravano appartenenti a un passato dimenticato. Protagonisti della vicenda sono una madre e suo figlio adottivo, il quale a seguito di un trauma sconosciuto precedente all'adozione, non riesce ad esprimersi con la voce, nonostante dimostr
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Clara Usón La figlia – Titolo originale: La hija del Este Traduzione dallo spagnolo di Silvia Sichel Sellerio Editore “Arrivando a Srebrenica dalle colline che la circondano predomina il verde, quasi che la natura si ostini a cercare di cancellare le tracce dell’orrore umano. Ma, avvicinandosi, gli occhi percepiscono qualcosa di sbagliato in quel verde, qualcosa di artefatto. Sono le millenovecentotrentasette lapidi verdi del cimitero di Potočari, inaugurato da Clinton nel 2003. Le lapidi mostrano un numero di riconoscimento, e più in basso altri numeri: date di nascita e di morte, a ricordarci come dalla furia omicida dei serbi di Bosnia non si siano salvati neppure i bambini e gli anziani. Sotto di esse l’erba comincia a spuntare, ma i tumuli sono ancora spogli e ben visibili. C’è molto spazio intorno, e servirà per accogliere altri seimila corpi, che dovrebbero concludere qui un viaggio iniziato dalla fabbrica che s’intravede appena oltre il cimitero, e che li ha portati in una dell
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Pino Roveredo Caracreatura Editore Bompiani A tutte le donne madonne, che con le loro lacrime, muscoli, sospiri, sogni, preghiere, sputi, sangue, angosce, passione, sudore, tempo, cuore, amore, amore, amore e ancora amore… mi hanno insegnato a essere madre.   Pino. Ci sono libri che sanno incollarti alla sedia, che ti afferrano e non ti lasciano andare, ti costringono ad arrivare in fretta all’ultima pagina facendoti poi pentire per aver terminato una lettura così avvincente. Caracreatura di Pino Roveredo è uno di questi libri. Lo leggi d’un fiato, ti emozioni, di dispiaci e ti arrabbi, provi empatia e affetto per la sua protagonista, Marina, una madre che si consuma per l’amore di un figlio che probabilmente non merita, o sicuramente non merita le sofferenze che l’amore per questo figlio le procura ma che insegna se ce ne fosse bisogno, che può significare l’essere madre, una madre che è soltanto amore verso suo figlio, un amore immerso fino in fondo nella rabbia, nella disperazione,
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Robert Galbraith Il richiamo del cuculo Editore TEA Si può giungere alla verità eliminando l’impossibile e accettando la realtà di quel che  resta, per quanto improbabile possa apparire (seguendo in questo la lezione di Sherlock Holmes, il più infallibile tra i detective), oppure lo si può fare scegliendo la strada opposta, dunque revocando in dubbio, per nessun’altra ragione se non per la possibilità stessa di dubitare, ciò che sembra talmente evidente da non meritare messa in discussione alcuna. In entrambi i casi non è semplice giungere alla fine del cammino, ma se si comincia abbracciando l’ipotesi che una cosa non sia andata come tutti immaginano è come se ci si mettesse consapevolmente all’angolo, come se si cercasse appositamente il versante più ripido e accidentato della montagna da scalare. E questo è proprio ciò che fa il detective privato Cormoran Strike, un uomo a pezzi, ex soldato di grande esperienza, veterano della guerra in Afghanistan che dal fronte ha riportato, tanto
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Salvatore Stefanelli (a cura di) Le improbabili Antologia per Sorriso in viaggio Provate a immaginare cosa potrebbe succedere se il personaggio di un romanzo potesse incontrare il suo autore: lo scoprirete leggendo Le improbabili, antologia curata da Salvatore Stefanelli nell'ambito del progetto volto a finanziare le iniziative dell'Associazione Sorriso in viaggio ( http://sorrisoinviaggio.it) Questi incontri immaginari, raccontati da vari autori come Dario Tonani, Marzia Musneci, Fabio Lastrucci, Fabio Novel, Dario Del Popolo Riolo, Diego Lama e altri, pur differenziandosi nella struttura di ciascun racconto, sulla base stilistica di ciascun narratore, hanno in comune 5 domande più una, ricorrenti e previste dal format e che i personaggi rivolgono ai loro creatori: 1) Mi dica, in poche parole, come le è venuto in mente di scrivere di me. 2) Che difficoltà ha avuto a ideare l’ambientazione in cui calare le mie storie e quali a caratterizzare me e i miei coprotagonisti? 3) Pensa
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Paolo Vitaliano Pizzato La logica del mammifero – Storia di una madre Prospero Editore Se la logica del titolo è riferita alla sopravvivenza, essa è senz’altro legata alla relazione madre-figlio, lungo un cordone ombelicale che ciascuno dei due personaggi fatica a recidere. È questo il filo conduttore di questa storia, molto ben scritta da Paolo Vitaliano Pizzato: scrittore, blogger, suo il sito  ilconsigliereletterario.com , qui al suo secondo romanzo di cinque già pubblicati. Una storia che riguarda una madre, Clarissa, e il suo unico figlio, Lorenzo detto Cico, stretti in un rapporto teso, raccontato in prima persona da parte del ragazzo, in un arco tempo ampio che va dall’infanzia della madre sulla fine degli anni precedenti la seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri; una donna che già da bambina è costretta a vivere in un ambiente di povertà dai tratti dickensiani, fra violenze, soprusi e pratiche illegali, una condizione che segnerà per sempre la vita della donna la quale c
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Dario Tonani Naila di Mondo9 Oscar Mondadori « Il metallo mente? » chiese per rompere il lungo silenzio. Ma subito riformulò la domanda: «Voglio dire, può sbagliare?» Dario Tonani ha impiegato tre anni per raggiungere il porto in cui far attraccare la sua fatica, ma non costerà fatica, anzi, portare a termine la lettura delle avventure di Naila di Mondo9, un romanzo che veleggiando, è il caso di dirlo, porterà il lettore a partecipare al viaggio irto di ostacoli che la nave di Naila, unico comandante donna presente in Mondo9, si troverà ad affrontare. E se di navigazione si parla, l'unico elemento mancante in questo strano mondo in cui è ambientata la nostra storia è proprio l'acqua, salvo quella che cade torrenziale nelle rare tempeste che si scatenano su quel pianeta. Sì perché i bastimenti che solcano le rotte di Mondo9 lo fanno attraversando deserti sabbiosi che coprono la superficie metallica del pianeta. Il metallo: ecco un altro elemento che contraddistingue il filo del
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Gu Byeong-mo Artiglio Traduzione di Lia Iovenitti Mondadori Editore Mi ci sono voluti giorni per mettere insieme le mie impressioni su “Artiglio” di Gu Byeong-mo, autrice sudcoreana molto nota in patria, in una forma che potesse essere quanto più coerente possibile poiché quello di Gu non è un romanzo thriller dalla struttura classica – né, per la verità, dal “sapore” occidentale. È a una scena, a un’immagine, infatti, che, come raccontato da Gu Byeong-mo in un’intervista rilasciata a una rivista trimestrale letteraria dedicata alla letteratura coreana – Korean Literature Now–, si può ricondurre la nascita di “Artiglio” e non, al contrario, a una storia o a un messaggio centrale intorno a cui, a mano a mano, l’opera abbia preso corpo: «Quando scrivo, non è tanto il fatto che ho una storia che voglio raccontare o un messaggio specifico, ma piuttosto ci sono certe scene o immagini che voglio mostrare al lettore. […] In Pagwa [titolo originale dell’opera, che rimanda a un gioco di parole
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Emanuela Carniti Alda Merini, mia madre Manni Editore I personaggi pubblici, quando ci vengono mostrati nella loro esposizione mediatica, sembrano non possedere una vita privata, reale, calata nel quotidiano. Nell’immaginario collettivo essi rimangono sempre esseri speciali, privi della concretezza alla quale noi comuni mortali siamo destinati. È il caso anche di Alda Merini, certamente fra le più grandi figure della poesia del Novecento italiano, che ebbe la ventura, fra varie vicissitudini e sofferenze, di assurgere a personaggio al di là dell’umano, un’icona suo malgrado del disturbo psichico e della diversità. Ma pur avendo spesso incontrato e tradotto in versi il suo male di vivere, Alda Merini è stata anche e soprattutto donna, moglie e madre. Ed è proprio in questo ruolo che ci viene presentata in questo libro, filtrata attraverso lo sguardo di una delle figlie, Emanuela o Manuela, come la madre era solita chiamarla. Il ritratto che qui ci viene presentato è quello di una donna
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Tullio Avoledo L’elenco telefonico di Atlantide Universale Economica Feltrinelli – Marsilio Iniziare la lettura di quella che sembra in apparenza una storia ambientata nella provincia del nordest italiano e ritrovarsi all’improvviso calati dentro a una realtà che riporta echi di Edgar Allan Poe, Dan Brown o Philip K. Dick: questo è affrontare la lettura delle quasi seicento pagine de L’elenco telefonico di Atlantide di Tullio Avoledo. Sono quasi seicento pagine che però scorrono velocemente fino al finale sorprendente, anche se questo è il classico dei libri che induce il lettore a rallentare approssimandosi al finale, per non dover abbandonare troppo presto una storia così avvincente. La storia in sé è semplice, almeno in apparenza, un funzionario di banca costretto a subire un trasferimento di sede forzato, pena la perdita del posto di lavoro, unito a una crisi familiare e di coppia e alcuni problemi condominiali a completare il quadro. In questo contesto si inseriscono figure che ha
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Jack Campbell IL CORAGGIO DI GEARY Urania Mondadori Buonasera!!! Periodo felice per le letture fantascientifiche un po' perché questo stato di tensione continua favorisce la ricerca di mondi lontani e alternativi al nostro e un po' , e meno male direi, per la concomitanza del 70° compleanno di Urania che sta portando un sacco di novità editoriali di pregio e al rilancio dei vecchi classici che continuano ad essere la parte migliore del genere. Terzo capitolo della saga dedicata a John "Black Jack" Geary, capitano dell'incrociatore Dauntless ritrovato su una scialuppa di salvataggio dopo cent'anni dallo scoppio della guerra spaziale tra l'Alleanza e la Corporazione umane. La flotta dell'Alleanza era in vista del pianeta natale della Corporazione quando ritrovò il corpo congelato di Geary sfuggito per miracolo ad una bruciante sconfitta e osannato come una divinità nel secolo successivo, dopo il ritrovamento è diventato suo malgrado il salvatore della fl
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Georges Simenon IL CLAN DEI MAHÉ Titolo originale: Le cercle des Mahé . Traduzione di Laura Frausin Guarino Adelphi Editore. Aveva la fronte corrugata, le labbra increspate, e forse, come un ragazzino concentrato sui libri, la punta della lingua fuori... Spiava Gène con aria sorniona sforzandosi di imitarne il più esattamente possibile ogni gesto. Niente da fare: c’era qualcosa che non andava, visti i risultati. Era abbastanza onesto con se stesso da rendersene conto, e abbastanza ostinato da frenare la propria impazienza. Lasciava penzolare la mano fuori dalla barca, proprio come faceva Gène, e ugualmente rilassata: che dovesse essere tutt’altro che rigida lo aveva capito subito. Solo l’indice era un po’ rialzato per reggere la lenza di canapa che la gente del posto chiamava bolentino. Ma il problema non era la lenza: quella di Gène e la sua erano identiche. Poco prima Gène, che senza mai guardarlo indovinava ogni suo pensiero, aveva suggerito: «Venga qui... Prenda il mio posto e la m
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Loreta Failoni, Gabriele Biancardi llustrazioni di Rudi Patauner  VITE NEL KAOS Curcu Genovese Editore Già dal titolo si può capire che questo libro, una raccolta di racconti scritta a quattro mani e una matita, si poggia su piani differenti: il Kaos del titolo può essere inteso sia come indice di movimento casuale e disordinato di vite vissute e in qualche modo disperate, oppure il termine Kaos può essere interpretato nell’accezione data dallo stesso gestore del bar omonimo, il quale, citando Esiodo, definisce il termine come uno spazio aperto, il vuoto dal quale tutto ha avuto inizio. In verità le chiavi di lettura sono entrambe valide, in quanto qui si narra di vite disordinate in procinto di rinascere, a seguito di sconvolgimenti anche importanti e non è detto che il ricominciare dia necessariamente luogo a un inizio positivo. In ogni modo un filo di speranza traspare in queste storie, per le quali è divertente immaginare a chi dei due autori appartengano, visto che per loro stessa