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Tullio Avoledo Come si uccide un gentiluomo Neri Pozza Recensione di Roberto Maestri. Il telefono squilla. La Jaguar non ha viva voce. Vittorio deve cercare il cellulare nella tasca della giacca. Preme il tasto senza guardare. «Pronto?» È in questo scampolo di righe che si può comprendere di che pasta sia fatto il protagonista dell’ultimo romanzo di Tullio Avoledo Come si uccide un gentiluomo , un romanzo che denota tutto l’amore che l’autore nutre per un territorio, quello del Friuli montano spesso colpevolmente tenuto ai margini di una nazione, l’Italia, troppo occupata a mettere sotto i riflettori zone che fanno più tendenza, mentre la periferia, talvolta scomoda, viene sistematicamente ignorata. Un personaggio, l'avvocato Vittorio Contrada, fuori dal tempo e dalle convenzioni, che non viaggia in autostrada e che ha rinunciato a una vita comoda in cui si affrontano cause sempre vincenti, per sposare lotte su temi ambientali al limite del donchisciottesco. Ed è in questo scenario...
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Francesca Cavallero Le dodici ore di Vic Delos Digital Recensione di Stefano Dussoni.  Buongiorno!!! A chi piace leggere serve soltanto un posto comodo, caldo al punto giusto e silenzioso quanto basta per poter permettere il trasferimento mentale dentro le pagine di un libro e restare immerso a tempo indefinito dentro di esso, per poi esserne sputato malamente fuori solamente una volta giunti alla fine....un po' come succede ad un drogato quando finisce l'effetto della sua amata/odiata polverina.  La città di Nitens è un posto dove nessuno si augura mai di finirci dentro e men che meno di pensare di poterci vivere, una città che dopo anni di guerre deve essere ricostruita e la sua popolazione è scarsa e malata. In questo inferno si aggira Vic, una ragazza dal tremendo passato che beve, si droga e va a caccia di antichi criminali grazie ai poteri di quella magica polvere rossa chiamata Chew-9 che le permette di rivivere le scene di efferati massacri e poter sapere chi sono gli ...
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Matteo Bussola La neve in fondo al mare Einaudi Stile Libero, 2024. Recensione di Roberto Maestri. “la vita è una gara di resistenza alle deformazioni e agli urti.” L’ospedale è spesso vissuto come un mondo a parte. Quando poi si tratta di un reparto di psichiatria infantile, questa sensazione di straniamento è ancora più accentuata. L’isolamento in cui si trovano costretti a vivere genitori e figli, gli uni nel ruolo di accudimento e controllo e gli altri perché affetti da disturbi che spesso sono segnali di un disagio che trova le sue origini nei rapporti all’interno del contesto familiare da cui provengono, genera un microcosmo in cui le relazioni che si intrecciano sono spesso frutto delle frustrazioni e dei complessi meccanismi in cui questi soggetti si trovano a essere calati. È questo il contesto in cui è ambientato il romanzo di Matteo Bussola La neve in fondo al mare, un romanzo che è cronaca e diario di un periodo vissuto da un padre che si trova alle prese con il ricovero de...
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Giulia Abbate Fede frattale Delos Digital Recensione di Roberto Maestri. “Qualcosa era nell’aria. Era l’Italia a mandare i droni a controllare quell’isola fuori dal mondo? Lei, che aveva i suoi begli annetti, ricordava di quando la Sicilia era una regione italiana come un’altra. E se ora da su avessero vinto il panico e la diffidenza, e se la fossero voluta riprendere, non c’erano forse da prevedere scossoni?” In una Sicilia isolata dal resto di Italia, governata da padrini che ormai sono diventati legge, c’è ancora chi si prodiga per lenire le sofferenze di chi approda nell’isola in cerca di un futuro. Ma difficilmente la natura si muove per linee rette e non sempre la via diretta è quella più breve per muoversi da un punto a un altro. E se poi questi percorsi sono tracciati da segni che possono fare impazzire ma possono anche curare, è compito di chi vuole superare certe barriere, indagare sui misteri celati nel bosco, un luogo oscuro che attrae e respinge, e che rivendica un prezz...
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Penelope Fitzgerald La casa sull’acqua  Sellerio Recensione di Roberto Maestri. Ci sono romanzi che nascono con l’intento di raccontare dei personaggi e le loro storie e finiscono per descrivere un elemento che si impone pur rimanendo sullo sfondo e che di fatto prende il sopravvento sulle vicende che si vogliono narrare. È il caso de La casa sull’acqua, dove si narra della vita di un gruppo di persone che vivono a bordo di houses boat ancorate sul Tamigi a Londra. Ma il personaggio che più emerge, è il caso di dirlo, è proprio il fiume londinese, influenzato dalle maree e dai suoi capricci, che di fatto condizioneranno in maniera tutt’altro che marginale le vicende di questa micro comunità mentre cerca di trovare un’alternativa di vita al di fuori di canoni consueti. Siamo nel pieno della Swinging London, il movimento nato nella capitale britannica attorno agli anni ‘60, quella Londra beat che avrebbe lanciato da lì a poco i modelli culturali giovanili che caratterizzeranno l’inte...
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Davide Del Popolo Riolo Per le ceneri dei padri Urania Recensione di Roberto Maestri. “Non hai motivo di essere nervosa. Scuoti il capo. Lo sai e non lo sai. Pensi che non sia il caso che la tua AED ti ricordi cose ovvie. Ma se ho ritenuto necessario rammentartelo è perché non è così ovvio, no?” Non è mai cosa ovvia che il ritorno alle proprie radici sia costellato di rose e di fiori. E il ritorno di Olympias su Abisso è un ritorno che ha i contorni dell’incubo. Tutto ciò che aveva vissuto fino a quel momento a Casa-tra-le-stelle si è sgretolato nel momento in cui ha rimesso il piede sul suo pianeta di origine. “Me ne andrò al più presto” decise, serrando i denti con rabbia. “Non ho intenzione di farmi imprigionare su questa palla di roccia”. E invece è proprio quello che succederà, quando i vincoli familiari prenderanno il sopravvento sulle paure e il desiderio di tornare a quel mondo ovattato nel quale era vissuta fino a quel momento. Giocato sul tormento esistenziale, Per le cener...
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Giuliano Cannoletta, Davide Camparsi, Franco Ricciardiello Marionette e altri racconti Kipple Officina Libraria Recensione di Roberto Maestri. “Un essere intelligente, che sia biologico o artificiale, dev’essere capace di sviluppare la sua morale, di compiere le sue scelte. D’imparare dai suoi errori. E, dunque, di commetterne.” C’è una minaccia là fuori, una minaccia per tutta l’umanità: esseri senzienti che cercano in ogni modo di sostituirsi agli umani, esseri artificiali costruiti dall’uomo il quale a un certo punto ne ha perso il controllo, generando una guerra in cui solo chi saprà prevalere potrà sopravvivere. È questo lo scenario in cui si muovono le vicende del romanzo breve di Giuliano Cannoletta, un mondo dove la tecnologia è sfuggita di mano e tenta di prendere il sopravvento sull’uomo. Argomento non nuovo quello del conflitto fra esseri umani e macchine, ma questa volta abbiamo un conflitto in cui le parti non sono poi così definite e fino all’ultimo non sappiamo davvero ...