Dario Tonani

Naila di Mondo9

Oscar Mondadori



«Il metallo mente?» chiese per rompere il lungo silenzio. Ma subito riformulò la domanda: «Voglio dire, può sbagliare?»

Dario Tonani ha impiegato tre anni per raggiungere il porto in cui far attraccare la sua fatica, ma non costerà fatica, anzi, portare a termine la lettura delle avventure di Naila di Mondo9, un romanzo che veleggiando, è il caso di dirlo, porterà il lettore a partecipare al viaggio irto di ostacoli che la nave di Naila, unico comandante donna presente in Mondo9, si troverà ad affrontare. E se di navigazione si parla, l'unico elemento mancante in questo strano mondo in cui è ambientata la nostra storia è proprio l'acqua, salvo quella che cade torrenziale nelle rare tempeste che si scatenano su quel pianeta. Sì perché i bastimenti che solcano le rotte di Mondo9 lo fanno attraversando deserti sabbiosi che coprono la superficie metallica del pianeta. Il metallo: ecco un altro elemento che contraddistingue il filo del racconto. Un metallo vivo, capace di conservare memoria e dialogare con gli esseri viventi non solo umani che ne calpestano il suolo, comportandosi come un morbo infettante chiunque entri in contatto con la ruggine che sovrasta le lande desolate della sua superficie in cui le navi, anch'esse esseri senzienti, si trovano a navigare.


«Mentire è una facoltà propria degli esseri umani, presuppone che tu tragga guadagno dalla menzogna, e il metallo non riconosce valore che alla verità. Quanto allo sbagliare, certo, può capitare. Ma è molto difficile. Il metallo parla... tutto quello di Mondo9: navi, città, relitti, anche il più piccolo rottame è un diluvio di chiacchiere, per chi sa ascoltarlo. Come in una sterminata colonia di termiti o di formiche.»


Ce ne sarebbe abbastanza per trovare motivi validi per leggere questo romanzo dove si muovono figure tipiche e atipiche del mondo marinaresco: dai ramponieri ai guardiasabbia, oltre ai già citati comandanti, ai meno usuali avvelenatori, sorta di alchimisti guaritori, in grado di curare o uccidere navi e umani per mezzo del bhet, una droga ricavata anch'essa dalla ruggine del pianeta. Infine ci sono i mechardionici, umanoidi di metallo un tempo umani a tutti gli effetti ma trasformati inesorabilmente dal morbo e che sopravvivono grazie all'innesto di cuori ancora viventi. Una variopinta kermesse di personaggi e ruoli che rendono avvincente la trama del romanzo di Tonani, stimolando il lettore ad avventurarsi sempre più nello strano mondo in cui Naila conduce lei stessa e il suo equipaggio, verso la grande onda che l'attende.

Una lettura consigliata a chi vorrà viaggiare in un mondo inusuale nel quale addentrarsi senza remore, nella certezza di non trovare ruggine fra una pagina e l'altra.




Dario Tonani è giornalista professionista. Milanese, una laurea in Economia politica alla Bocconi, ha pubblicato diversi romanzi e un centinaio di racconti in antologie, quotidiani nazionali e sulle principali testate di genere italiane ("Urania", "Giallo Mondadori", "Segretissimo", "Robot"). Per Mondadori sono usciti i romanzi Infect@(2007), L'algoritmo bianco (2009) e Toxic@ (2011), ma la sua opera più conosciuta, già tradotta con successo in Giappone e presto anche in lingua inglese, è il ciclo di Mondo9, riunito nel 2015 sotto il titolo di Cronache di Mondo9 nel primo "Urania Millemondi" interamente dedicato a un autore italiano. In Giappone Mondo9 è stato inserito tra i migliori dieci titoli di fantascienza occidentale dell'anno. Tra i numerosi riconoscimenti, Tonani ha ricevuto il Premio Europa come miglior scrittore di fantascienza del 2017.

Autore Roberto Maestri.

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