Francesca Cavallero 


Il sangue delle madri 


Urania Jumbo




Se avete memoria la lettura precedente ci aveva portato sulle alture di Pegli (GE) con un autore molto autoctono che narrava strane storie dei tempi della gloriosa Repubblica; ... 

...bene! (Anche se non ve lo ricordate va bene lo stesso) adesso invece ci spostiamo un pochino più a ponente e nell'interno e ritroviamo questa autrice che è originaria di Cairo Montenotte (SV) e che ....E mou belin !!!...scrive divinamente. 

Non siamo più nel passato fosco della nostra regione ma su una terra lontana, oltre le stelle e oltre l'immaginabile. 

Avevo già letto "Le Ombre di Morjegrad" e questo volume ne dovrebbe rappresentare la sua logica continuazione....più o meno! Ci sono molti elementi di continuità e altri invece che ci raccontano qualcosa di diverso; comunque siamo sempre negli stessi paraggi e nelle stesse fosche terre. 

Il pianeta potrebbe essere il nostro tra qualche decina d'anni o semplicemente qualche angolo d'Asia o d'Africa dimenticato da tutti e deturpato dagli interessi delle grandi multinazionali che ad inquinare e subito dopo a scappare sono veramente delle artiste. Un mondo dominato da poche grandi città indipendenti che sono delle fortezze gigantesche in guerra tra loro dove al centro svettano i grattacieli dell'élite e tutto attorno si estendono le baracche dei diseredati confinati nei colossali Bowles che poi non sono altro che le favelas locali; tutto attorno solo un fetido deserto chiamato: Terre Erose; 

...chissà perché? 

Una terra arida e scavata in ogni suo angolo dove, una volta esaurite le vene,viene poi riempito ogni anfratto di veleni e di scorie, oltre che di relitti umani. La vita di un uomo non vale nulla e solo il luogo di nascita determina un futuro che potrebbe essere luminoso e ricco oppure potrebbe essere solamente l'anticamera dell'inferno di cui Àntenora (la colossale voragine-prigione) rappresenta la sua più cruda realizzazione in terra. Su tutti domina il SO.KA.R, il misterioso fluido inventato dalla natura e sintetizzato nei grandi laboratori segreti che, se iniettato nel sangue umano, può essere una benedizione oppure una maledizione: chiedere agli e-cog!!! 

In questo mondo fatto di atrocità gratuite si intrecciano le storie di tre donne: Sya, Nebra e Nadja 

Tre storie completamente diverse e soprattutto tre estrazioni sociali differenti che portano ovviamente a tre destini molto lontani tra di loro (ne siamo sicuri?); ognuna di loro si porta dietro un fardello terribile e un segreto che non può essere svelato se non nel momento giusto e di fronte alle sole persone che potrebbero capire. 

Queste tre donne, tre potenziali madri, corrono attraverso questo pianeta fetente incontro ad un unico punto convergente che potrebbe renderle libere e restituire la speranza a tutto questo infernale pianeta, in una sola parola: "Evoluzione!" 

Qualcuno ha detto: " Morjegrad è una lastra sottile di ghiaccio e sotto ci sono milioni di vermi cannibali in attesa" 

Riusciranno queste eroine a correre senza far incrinare questo sottile strato?? 

Una storia molto ampia che si dipana in un crescendo rossiniano partendo in maniera sommessa per raggiungere l'apice in un finale davvero appassionante. Un libro tutto al femminile che entusiasma anche noi maschietti senza mai una caduta di stile. 

I miei complimenti! 




Recensione di Ste Dussoni






Francesca Cavallero (27 dicembre 1982) è una scrittrice di fantascienza italiana, vincitrice nel 2018 del Premio Urania. Nata nel 1982, cresciuta in Val Bormida in provincia di Savona, ha un dottorato di ricerca in Arti, spettacolo e tecnologie multimediali. Ha vinto il premio Urania 2018 con il romanzo Le ombre di Morjegrad e ha pubblicato i racconti Dimenticare gli uragani (apparso su Urania collezione n° 214) e Ninfe sbranate (in Distopia, Millemondi n° 87). 

Nel maggio del 2022 ha pubblicato un secondo romanzo, Il sangue delle madri, con la Arnoldo Mondadori Editore, nella collana Urania Jumbo. (Fonte Wikipedia)

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