Andrea Molesini 


Non tutti i bastardi sono di Vienna 


Sellerio



Ho letto critiche negative su questo libro, mentre io l'ho trovato bello, coinvolgente e scritto molto bene. 

Si tratta di un romanzo storico, ambientato tra il 1917-1918, periodo finale della Grande Guerra, precisamente dell'invasione dell'esercito austriaco nella zona orientale del Piave, dove agli abitanti di quei luoghi furono requisite le case e non solo, e ridotti alla fame. 

Molesini si è avvalso di numerose letture, tra cui alcuni preziosi diari, come "Diario dell'invasione" scritto da una sua ava. 

Quindi i fatti sono reali, i personaggi arricchiti di fantasia. 

Villa Spada, nei giorni della disfatta di Caporetto, diventa dimora del comando austriaco, insieme alle persone che vi abitano, uomini e donne che si vedono la vita stravolta, divenendo ospiti scomodi e non più proprietari, ma persone di tanto orgoglio e di grande coraggio che, aprendo o chiudendo le imposte delle finestre o stendendo i panni in un certo modo, lanciano messaggi a un aereo che passa a bassa quota. 

I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati con i loro vizi, le loro manie e abitudini: il nonno Guglielmo che si finge scrittore, la nonna Nancy matematica coi suoi clisteri, la zia Maria triste e passionale, il nipote Paolo orfano, la voce narrante, la cugina Giulia procace e stramba, la cuoca Teresa di stagionata saggezza con la figlia stolta Loretta, infine il guardiano Renato ambiguo e misterioso, 

La storia, di per se dolorosa, è pervasa da un filo sottile di comicità nei dialoghi, spesso infarciti di termini dialettali che donano un'intensità commovente al linguaggio rapido e scorrevole. 

"...vidi Teresa rivolgersi al cuoco tedesco:- Cogo, ti ga un muso che par un profiterol cagà da un mus-. 

"La famiglia al completo, interrogate le papille gustative, dopo un breve scambio di opinioni disse:- Gatto-. 

Teresa:- Diambarne (diavolo) de l'ostia- 

E noi, in coro, ripetemmo:- Gatto-. per esorcizzare la possibilità che quella G fosse una R. 

Teresa:- Mi no lo digo e no lo digo. Mi son la coga e i coghi gà da far, no li gà da parlar.- 

Molesini ci mostra un frammento di storia italiana di cui poco si parla nei testi storici di carattere generale e forse è proprio questo a rendere il libro non banale, piacevole che appassiona. 

Una frase mi ha stupito. 

E' Renato che parla:- Noi vinceremo perchè l'America ci ha fatto un prestito grosso così. Non credo che il regno d'Italia riuscirà mai a restituirlo, ma intanto la guerra sarà nostra.- 

Cominciò da allora il nostro stradebito? 




Recensione di Gabriella Vezzali. 







Andrea Molesini (Venezia, 28 dicembre 1954) è uno scrittore, poeta, traduttore italiano, vincitore del premio Supercampiello del 2011. Vive a Venezia, dove è nato. Ha insegnato Letterature comparate all'Università di Padova. Con il romanzo Non tutti i bastardi sono di Vienna (Sellerio 2010), tradotto nei paesi di lingua inglese, francese, tedesca, spagnola, olandese, norvegese, slovena, danese, serba-croata e ungherese, nel 2011 ha vinto il Premio Campiello, il Premio Comisso, il Premio Città di Cuneo Primo Romanzo, il Premio Latisana. Nel 1999 vinse il Premio Andersen alla carriera e nel 2008 il Premio Monselice per la Traduzione letteraria. Nel maggio 2013 Sellerio pubblica il suo secondo romanzo, La primavera del lupo, tradotto in francese e tedesco. Nel 2014, presso Sellerio esce Presagio, tradotto in francese. Nel 2016 Rizzoli pubblica il suo quarto romanzo, La solitudine dell'assassino, e nel 2019 esce il quinto romanzo, Dove un'ombra sconsolata mi cerca, presso Sellerio. Grazie all'enorme successo di critica e ai riconoscimenti ottenuti l'Autore è stato insignito, nel maggio 2013, della cittadinanza onoraria del Comune di Refrontolo (TV), nei cui luoghi (in particolare nella Villa Spada) è ambientato Non tutti i bastardi sono di Vienna. Il 27 maggio 2021 è uscito, sempre presso Sellerio, il suo sesto romanzo, Il rogo della Repubblica, ispirato a una storia vera avvenuta a Venezia nel 1480: un processo che condusse al rogo tre ebrei ingiustamente accusati d'infanticidio. (Fonte Wikipedia)

Commenti

Post popolari in questo blog