Daphne Du Maurier
Mia cugina Rachele
Neri Pozza Editore
Recensione di Elisa Tomassi.
Ho trascorso più di un mese in compagnia di "Mia cugina Rachele", di Daphne du Maurier e devo dire che mi è piaciuto. Si è trattato di uno di quei libri al quale si prova il piacere di tornare la sera.
La figura di Rachele campeggia in tutto il libro, che ha in realtà pochissimi personaggi, giusto l'io narrante Philip, la misteriosa cugina ed alcuni altri di contorno, che rappresentano per lo più "la ragione" rispetto all'ineluttabilità dei sentimenti.
Rachele giunge all'improvviso nella magione del giovane Philip, in Cornovaglia, dopo la morte del marito Ambrose, cugino maggiore/quasi padre di Philip. Il romanzo si dipana intorno alla iniziale misoginia di Philip, che si trasforma piuttosto velocemente in puro amore nei confronti di Rachele.
Ciò che attrae in questo personaggio è la sua estrema ambiguità: Rachele è inglese e italiana insieme, è scura di capelli e nello stesso tempo perfetta nei lineamenti - quasi fosse una sorta di figurina da moneta -, conosce perfettamente sia l'inglese che l'italiano: rappresenta la doppia personalità che chiunque di noi può avere dentro di sé. Mi è sembrato che di fatto siano messi a confronto due mondi : uno passionale, rutilante, allegro ma anche molto spregiudicato, che è quello latino, e l'altro noioso, formale, freddo ma nello stesso tempo solido e affidabile, che è quello inglese.
Ed è ovvio che, tra questi due mondi, ci sia il rischio della incomunicabilità.
"Continuava a fissarmi, incredula, interdetta, come se avessi parlato in una lingua straniera che non poteva essere tradotta né compresa e mi resi conto all'improvviso, con angoscia e disperazione, che in effetti tra noi era proprio andata così; era stato tutto un equivoco".
Il mistero segue il lettore per tutto il romanzo ed è bello farsene trascinare e affascinare fino allo scioglimento finale, in cui le cose mi sono sembrate chiare. Un plauso all'autrice, di cui vorrei leggere altro.
La traduzione è di Marina Morpurgo.
L’autrice:
Daphne du Maurier (Londra, 1907 - Par, 1989) è stata una scrittrice britannica di origini francesi. Sposata dal 1932 con il maggiore, e poi segretario di Stato, Sir Frederick Arthur Montagne Browning, ha vissuto tra Londra, la Cornovaglia e Alessandria d’Egitto, dove ha scritto Rebecca, la prima moglie, la sua opera più conosciuta, portata sul grande schermo da Alfred Hitchcock.
Nel 1969 è stata insignita del titolo di Dame Commander in the Order of the British Empire (DBE). Tra le sue opere figurano Jamaica Inn (BEAT, 2016) e Gli uccelli, riadattato per il cinema nel 1963 ancora da Alfred Hitchcock. Tra le sue biografie più importanti si segnala Daphne (Neri Pozza, 2016) di Tatiana de Rosnay.
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