Paolo Giordano
Divorare il cielo
Einaudi
Se potessi scrivere una recensione meravigliosa, capace di raccontarvi tutte le emozioni, il dolore, l'ansia e infine la rassegnazione di fronte alla conclusione della vicenda, certo lo farei. Lo farei sì, ma con il desiderio di condividere davvero la bellezza racchiusa nelle pagine di questo libro che, chissà perché, fin da subito mi ha stregata con il suo titolo e con la copertina. Mi piacerebbe così condurvi in Puglia, nella masseria di Bern e Teresa e raccontarvi la loro storia che non è facile, perché loro stessi non sono personaggi comuni. La loro personalità sfugge al lettore che continuamente li insegue tortuosamente ed arranca un po' per capirne i lati oscuri, per trovare una giustificazione a ciò che accade loro. Poi ad un certo punto succede qualcosa di strano o perlomeno è accaduta a me: ti senti parte della storia, delle vicende, anche se non sono le tue, e capisci ciò che si agita nel profondo e ti sembra quasi di immaginarti là, seduta sotto il leccio, in mezzo agli ulivi a sperare e a soffrire e ti senti come Teresa o come Bern. Ho letto recensioni, a volte negative, su questo libro e sinceramente non le ho comprese né condivise. Io ho trovato la storia straordinaria, i personaggi scavati, sofferenti, veri. Lo stile di Giordano non piace a tutti, ma io lo trovo credibilissimo nel rendere chiara la storia e nel creare attraverso immagini potenti, legami altrettanto forti fra gli attori dei suoi romanzi. Insomma ho raccontato pochissimo della trama, ma fidatevi.....ne vale la pena!
Recensione di Elisabetta Cabriolu.
Paolo Giordano (Torino, 19 dicembre 1982) è uno scrittore e fisico italiano.
Nel 2008 ha vinto il premio Strega con il suo primo romanzo La solitudine dei numeri primi edito da Arnoldo Mondadori Editore, che vince nello stesso anno il premio Campiello Opera Prima, il premio Fiesole Narrativa Under 40 e il Premio letterario Merck Serono; a 26 anni è il più giovane scrittore ad aver vinto lo Strega.
Il 10 settembre 2010 è uscito nelle sale italiane il film tratto dal romanzo, una coproduzione italiana, francese e tedesca, con il supporto della Film Commission Torino Piemonte, in concorso alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il film, girato fra la fine di agosto del 2009 e il gennaio del 2010, è diretto da Saverio Costanzo, curatore della sceneggiatura assieme a Giordano; nel cast, Alba Rohrwacher nella parte di Alice, e Isabella Rossellini.
Giordano ha ricevuto il 9 luglio 2008 il premio letterario Merck Serono nella sezione narrativa e il 23 agosto 2008 il premio letterario Frignano opera prima. È anche il vincitore della XIV edizione del premio letterario Alassio Cento libri - Un Autore per l'Europa, che ha ricevuto il 13 settembre 2008, ed è stato tra i finalisti della XVIII edizione del premio PEN Club Italiano.
Nel 2006-2007, Giordano ha frequentato due corsi esterni della Scuola Holden; qui ha incontrato Raffaella Lops, divenuta successivamente suo editor e agente. Ha una rubrica su Gioia, dove scrive racconti prendendo spunto da una notizia e un numero. Ha pubblicato il racconto La pinna caudale sul numero 41 (gennaio-marzo 2008) della rivista Nuovi Argomenti, in uno speciale dedicato ai «Non ancora trentenni», agli autori nati negli anni ottanta. Il 12 giugno 2008, al VII Festival delle Letterature di Roma, ha presentato il racconto inedito Vitto in the box.
Dopo aver visitato nel 2006 un progetto di Medici Senza Frontiere a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, nel quale l'organizzazione assiste i malati di AIDS e le prostitute del quartiere Masina, ha scritto il racconto Mundele (il bianco), presentato il 16 maggio 2008 a Milano al festival Officina Italia e pubblicato nel novembre del 2008 nell'antologia Mondi al limite. 9 scrittori per Medici Senza Frontiere, curata da MSF per Feltrinelli.
Nel 2012 ha pubblicato il romanzo Il corpo umano, ambientato in Afghanistan, cui hanno fatto seguito Il nero e l'argento (2014), in cui indaga l'instabilità delle relazioni umane, il racconto Suv, pubblicato nel volume antologico Figuracce (2014) a cura di N. Ammaniti, il romanzo Divorare il cielo (2018) e Nel contagio (2020), sull'epidemia di COVID-19.
Attualmente è docente di reportage nel master di scrittura dell'Università IULM di Milano.
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