Fabio Stassi 


Uccido chi voglio 


Sellerio




Dopo La lettrice scomparsa  (2016)  e  Ogni coincidenza ha un'anima  (2018), incontriamo Vince Corso - il bibloterapeuta che cura i mali dell’anima attraverso i libri - in una nuova intrigante avventura. Questa volta il nostro amico si ritroverà coinvolto in una serie di efferati omicidi, apparentemente privi di spiegazione, che gli faranno correre il rischio di trasformarsi da inquisitore a inquisito. Partiamo, prima di tutto, da un rapido accenno della trama. 

Il counselor letterario Vince Corso non appare in gran forma: la fidanzata Feng lo ha lasciato ed è partita per la Cina, il suo appartamento è stato devastato da ignoti, la sua moto rubata e il suo amato cane Django avvelenato. Com'è arrivato a questo punto? Per comprenderlo, dobbiamo fare qualche passo all'indietro. 

Tutto è cominciato nel momento in cui Vince ha ricevuto un biglietto proveniente dal carcere di Regina Coeli da parte di un ergastolano di nome Queequeg, un evento che ha dato il via ad una serie di accadimenti inaspettati. Nel giro di poche ore il nostro antieroe si è ritrovato nel mezzo di un'indagine complicatissima che lo ha condotto ad aggirarsi per Roma, confuso e smarrito, nei consueti panni di detective involontario, sempre più incredulo e diffidente di fronte al mondo che gli sta attorno. 


Anche stavolta Fabio Stassi ci regala un giallo originale e intimista, in cui cruenti omicidi si alternano a rimandi letterari (basti pensare al fatto che il commissario incaricato dell'indagine si chiama Ciccio Ingravallo!) 

Credo che l'autore, da qualche tempo a questa parte, si stia impegnando nel (difficile?) tentativo di rinnovare il giallo di casa nostra - che pare andare col "pilota automatico", col suo profluvio di commissari regionali - sperimentando un nuovo percorso che prevede la "contaminazione" da parte di diversi generi. Nonostante ciò, il buon Fabio riesce a tenere un buon ritmo e a lasciare il suo pubblico con il fiato sospeso (malgrado qualche inevitabile intoppo dovuto alla sperimentazione). 

Stassi è uno scrittore che ama mettere al centro di ogni cosa il lettore perché "leggere è un atto di onnipotenza". E così - alla pari dei libri precedenti - Uccido chi voglio si presenta ricco di suggestioni, di citazioni e spunti letterari (è consigliabile munirsi di un taccuino per annotare tutto). 

La scrittura è attenta, originale e intrisa di lirismo. Oltre ad indagare sui delitti Vince si dedicherà ad un'altra investigazione, senz'altro più personale e intimista: la ricerca del suo "padre ombra", che non ha mai conosciuto e a cui, stavolta, scriverà una lunga e definitiva lettera. 



Consigliato a: coloro che cercano un giallo originale, che va al di là dei consueti confini del genere, e in cui la trama si trasforma in un escamotage per raccontare il lato oscuro della società e il potere magico e salvifico delle parole. 



Recensione di Piergiorgio Vigliani.









Fabio Stassi (Roma, 2 maggio 1962) è uno scrittore italiano di etnia arbëreshe . 

Di famiglia proveniente da Piana degli Albanesi (Sicilia), cittadina appartenente alla storica enclave albanese d’Italia, nipote dello scrittore e poeta Giuseppe Elio Ligotti, vive a Viterbo e lavora a Roma, presso la Biblioteca di Studi Orientali della Sapienza. Ha scritto i suoi libri viaggiando in treno fra Viterbo, Orte e Roma. 

Ha esordito con Fumisteria, pubblicato dalla GBM nel 2006 (poi Sellerio, 2015) ambientato nella Sicilia degli anni cinquanta con la strage di Portella della Ginestra sullo sfondo, con cui ha vinto il "Premio Vittorini opera prima 2007". 

L'anno seguente ha pubblicato per Minimum Fax È finito il nostro carnevale, che ha ottenuto molta attenzione da parte della stampa italiana ed è stato ristampato nel 2012. È una favola picaresca che vede come protagonista l'uomo che ha rubato la Coppa Jules Rimet, il primo trofeo del campionato mondiale di calcio. Il romanzo è stato tradotto in tedesco con il titolo: Die Trophäe dall'editore Kein & Aber nel 2010. 

Il suo terzo romanzo esce nel 2008 e s'intitola La rivincita di Capablanca (Premio Palmi 2009; Premio Coni per la narrativa sportiva 2009), ed è incentrato sulla figura del campione di scacchi cubano José Raúl Capablanca. Anche quest'opera è stata tradotta in lingua tedesca con il titolo Die letzte Partie (Kein & Aber, Zurigo, 2009). 

Nel 2010 pubblica sempre con Minimum Fax il libro Holden, Lolita, Zivago e gli altri. Piccola enciclopedia dei personaggi letterari (1946-1999): duecento ritratti in prima persona di protagonisti e comprimari dei migliori romanzi italiani e stranieri del secondo Novecento. 

Nel 2011 pubblica un racconto in tedesco nella raccolta Der Mann meines Lebens (Kein & Aber) e un altro nel volume Solo sull'autismo, nella collana S/confini del quotidiano Il Tirreno. 

A fine ottobre del 2012 esce per Sellerio L'ultimo ballo di Charlot. Il romanzo, ancora prima di essere pubblicato, diventa un caso editoriale al Salone del Libro di Francoforte, gli editori stranieri ne acquistano i diritti e verrà tradotto in 19 lingue. 

Nel 2013 con L'ultimo ballo di Charlot vince il Premio Selezione Campiello 2013, con il maggior numero di voti della giuria dei letterati, il premio Cielo D'Alcamo, il premio Caffè Corretto-Città di Cave, il Premio Alassio Centolibri - Un Autore per l'Europa, il Premio Leonardo Sciascia Grotte di Racalmare, il Premio Letterario Chianti ed è finalista al Premio Dessì. 

Sempre nel 2013 cura l'edizione italiana di Curarsi con i libri, Rimedi letterari per ogni malanno, di Ella Berthoud e Susan Elderkin presso Sellerio editore, scrivendo l'introduzione e tutte le schede relative alla letteratura italiana. Scrive anche il testo del libro fotografico La città nascosta di Bruno Tobia sulla prima Università di Roma La Sapienza. 

Nel 2014 esce sempre per Sellerio il suo nuovo romanzo Come un respiro interrotto, che viene salutato da Ernesto Ferrero, sulle pagine della Stampa, "per solidità di impianto, varietà di toni e rara qualità di scrittura, come una prova di piena, convincente maturità". 

Nel 2015 l'editore Sellerio ripubblica il suo primo romanzo Fumisteria. Per la casa editrice per ragazzi Sinnos, scrive la sua prima graphic novel dal titolo La leggenda di Zumbi l'immortale, illustrata da Federico Appel. E Minimum Fax pubblica Il libro dei personaggi letterari. Dal dopoguerra a oggi, portando a 300 i ritratti in prima persona dei personaggi letterari italiani e internazionali dal 1946 a oggi. 

Nel 2016 esce La lettrice scomparsa (Sellerio), un giallo letterario con un biblioterapeuta di nome Vince Corso come protagonista, che vince il Premio Scerbanenco come miglior giallo/noir italiano dell'anno. 

Sempre nel 2016 esce per Bompiani il romanzo per ragazzi L'alfabeto di Zoe che vince il Premio Giovanni Arpino 2017 (categoria 12-15 anni). 

Nel 2017 pubblica per Sellerio il romanzo di genere fantastico Angelica e le comete e scrive il programma televisivo "L'attimo fuggente. Storie quasi vere di poeti" che racconta la poesia e i poeti del Novecento italiano (Quasimodo, Cardarelli, Montale, Gozzano, D'Annunzio, Campana, Saba, Palazzeschi, Ungaretti, Merini), prodotto da Minimum Fax Media e in onda su Rai 5. Alla fine dell'anno cura Crescere con i libri, Rimedi letterari per mantenere i bambini sani, saggi e felici di Ella Berthoud e Susan Elderkin. 

Dal settembre 2017 è alla guida della narrativa italiana di Minimum Fax. 

Nel 2018 esce Ogni coincidenza ha un’anima (Sellerio), la seconda indagine del biblioterapeuta Vince Corso, e Con in bocca il sapore del mondo (Minimum Fax) che raccoglie i monologhi in prima persona dei dieci poeti italiani del Novecento protagonisti della trasmissione televisiva dell'anno precedente. Nello stesso anno presiede la giuria al Premio letterario Città di Subiaco. 

Nel 2019 esce per Sinnos l'albo illustrato da Veronica Truttero, La gamba di legno di mio zio. 

Nel 2020 Sellerio pubblica la terza avventura di Vince Corso dal titolo Uccido chi voglio (Vraskadu), il cui titolo nasce dalla sua identità d’origine albanese. 

Nell'ottobre del 2021 esce, sempre per Sellerio, Mastro Geppetto. 

Ha collaborato con vari quotidiani e riviste (Repubblica, L'Unità, Il Messaggero), e dal 2013 con Lettre international. Uno dei suoi racconti è apparso in Bonus Tracks. Scrittori italiani per Rolling Stone Magazine e altri in varie antologie. 

Ha scritto dei testi per la cantante e compositrice romana Pilar, con cui ha vinto nel 2005 il premio indetto dalla rivista L'isola che non c'era e patrocinato dal Club Tenco e nel 2007 la XVIII edizione del Musicultura di Macerata, aggiudicandosi anche il premio della critica. Nello stesso anno, insieme al compositore Franco Piana e alla stessa Pilar, ha collaborato alla direzione artistica del primo disco della cantautrice Femminile singolare (ValterCasiniMusic), finalista al premio Tenco opera prima 2007. Nel 2010, firma il testo della canzone Calati giunco, con cui Pilar vince il premio come Migliore Interpretazione alla Pjesma Mediterana, il festival della canzone del Mediterraneo di Budva, in Montenegro.

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