Sally Rooney 


Persone normali 


Einaudi



Mi è piaciuto. Un romanzo che si snoda tutto sulla relazione tra due ragazzi, dall'adolescenza fino alla giovinezza, Connell e Marianne. 

Entrambi rivestono grande rilievo nel dipanarsi della scansione cronologica che, a distanza di mese in mese, con indicazione precisa per ciascun capitolo del periodo di tempo in cui ci si trova e frequenti flash back al loro interno, fornisce la cornice al racconto dei personaggi. 

Tuttavia, la vera protagonista è Marianne: è come se Connell restasse comunque sullo sfondo; l'autrice mi è parsa tenere il focus della storia sulle motivazioni per le quali Marianne sia considerata da tutti, al tempo del liceo, una persona "strana" e da evitare e per cui, successivamente, assuma delle condotte autolesioniste e di sottomissione. 

Il lettore le scopre man mano, queste motivazioni, senza che però su di esse aleggi alcun pathos, ma venendo svelate con naturalezza nel corso degli eventi, lasciando molta parte della loro comprensione al lettore stesso, senza spiegazioni di sorta. 

"Era in suo potere, lui aveva deciso di redimerla (...) Sentirsi così in balia di un'altra persona era strano, ma anche molto normale. Nessuno può essere del tutto indipendente dagli altri, ha pensato, per cui forse valeva la pena smettere di provarci e lanciarsi nella direzione opposta, dipendere dagli altri per tutto, lasciare che loro dipendessero da noi, perchè no". 

La scelta letteraria della Rooney è stata quella di impiantare un discorso fluido, tutto al presente, con un narratore esterno che guarda i due, spostandosi di volta in volta dal punto di vista dell'uno a quello dell'altra ma che mantiene la sua natura di osservarore; nel fluire degli eventi (che potrebbero appartenere alla vita di chiunque di noi) si incastonano i dialoghi, privi di virgolette, inseriti e come parte integrante della narrazione. 

Una tecnica che all'inizio sconcerta un pochino, per poi essere subito assorbita, visto che la lettura prosegue spedita. 

In ogni caso, il romanzo è incalzante, ci si chiede come andrà a finire, a cosa potrà portare la disperazione che si respira nella ragazza Marianne e, per un certo periodo, anche in Connell. 

"Eccomi qui sul pavimento, ha pensato. La vita è davvero tanto peggio qui che nel letto, o in qualche altro luogo completamente diverso? No, la vita è esattamente la stessa. La vita è quella cosa che ti porti appresso nella testa. Potrei benissimo rimanere qui, ad aspirare nei polmoni l'orrenda polvere di questa moquette, sentendo il braccio destro intorpidirsi a poco a poco sotto il peso del mio corpo, perchè è un'esperienza sostanzialmente identica a qualsiasi esperienza possibile”.


La traduzione è di Maurizia Malbelli. 


Recensione di Jo March. 







Sally Rooney (Castlebar, 20 febbraio 1991) è una scrittrice, poetessa e saggista irlandese. 

Pur avendo al proprio attivo poche opere letterarie, viene acclamata dal pubblico e dalla critica come una delle migliori scrittrici della sua generazione, già a partire dalla pubblicazione del suo secondo romanzo. 

Nata nel 1991 a Castlebar dall'insegnante di matematica e scienze Marie Farrell e dal tecnico per le telecomunicazioni Kieran Rooney, vive e lavora a Dublino. 

Laureata al Trinity College e lanciata dall'editore come la "Salinger della generazione Snapchat", ha esordito nella narrativa nel 2017 con il romanzo Parlarne tra amici sui complicati rapporti tra 4 persone: le studentesse Frances e Bobbi e la coppia di sposi Melissa e Nick. 

L'anno seguente ha dato alle stampe Persone normali, romanzo che segue il complicato rapporto tra Connell e Marianne dalla scuola superiore agli anni universitari ottenendo il premio per il miglior romanzo ai Costa Book Awards e la trasposizione in serie televisiva nel 2020.

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