Cixin Liu


Il problema dei tre corpi


Mondadori



Che la fantascienza come genere letterario non si possa ritenere appannaggio esclusivo della letteratura americana è un dato assodato da molti decenni. Meno scontato è che un autore cinese come Cixin Liu possa aver ottenuto nel 2015 un riconoscimento prestigioso come il Premio Hugo con il romanzo Il problema dei tre corpi, primo capitolo della Trilogia del passato della Terra. Un riconoscimento certamente meritato grazie alla capacità narrativa e la sapienza nel saper mescolare finzione letteraria con elementi della storia cinese recente che permettono a chi, come noi occidentali spesso distratti e con conoscenze superficiali sugli accadimenti dell’universo cinese, di entrare appieno nelle atmosfere all’apparenza distopiche ma che hanno un fondamento di verità in quello che è stato un regime dittatoriale crudele negli anni passati e che soltanto recentemente sta modificando i suoi meccanismi, se non in senso democratico stretto, almeno in una versione autocratica dotata di un pragmatismo più funzionale allo sviluppo di uno stato moderno.


Tornando al romanzo, quello che Cixin Liu ci presenta è un racconto per certi versi anomalo, in cui l’aspetto fantascientifico entra quasi di soppiatto nel contesto narrativo, sotto forma inizialmente di un videogioco, per poi insinuarsi progressivamente nella trama di cui prenderà nella seconda parte, la preponderanza. Non trascurabili sono anche le informazioni scientifiche che vengono sviluppate man mano che procede la vicenda, informazioni che potrebbero risultare astruse per un lettore non addentro alle tematiche proprie della fisica quantistica e dell’astrofisica, ma che vengono fortunatamente divulgate con un linguaggio comprensibile a chi abbia un minimo di preparazione di base in materia. Non deve quindi spaventare il fatto che una parte dei personaggi faccia parte del mondo della ricerca scientifica e che i dialoghi fra loro siano focalizzati sull’oggetto delle loro ricerche, la sfida a nostro modo di vedere vinta da Cixin Liu è proprio quella di aver reso accessibile un mondo e un linguaggio altrimenti lontano dalla comprensione dei più.


La trama è presto detta: nella Cina post Rivoluzione Culturale vengono installate apparecchiature per ricevere e inviare segnali radio nello spazio alla ricerca di forme di vita intelligente nell’universo. Parallelamente, abbiamo una civiltà aliena che si trova su pianeta, Trisolaris, inserito in un sistema in cui tre soli si avvicendano in maniera apparentemente caotica che genera ere di prosperità, alternate a momenti di caos sul pianeta, sulla base dell’alternanza di luce e ombra date dalle interferenze gravitazionali generate dalle tre stelle, le quali appaiono con tempistiche imprevedibili sulla superficie del pianeta. Da qui la necessità per quella civiltà di risolvere o quantomeno prevedere il sistema di rotazione causato dai suoi tre soli, al fine di poter programmare le ere in cui la luce e quindi la vita, possano prosperare su Trisolaris. 


La ricerca di un contatto da parte dei terrestri genererà la possibilità per le due civiltà di interagire, cercando di sfruttare ciascuna a proprio vantaggio, l’opportunità che si presenta loro.


Scritto in una forma divulgativa e scorrevole, Il problema dei tre corpi si svolge per le sue oltre 400 pagine in maniera fluida anche se nella seconda parte, a nostro avviso segna leggermente il passo, addentrandosi in spiegazioni che poco aggiungono a una trama certamente originale. Del resto se abbiamo perdonato a Melville certe lungaggini all’interno del suo capolavoro a proposito della balena bianca, possiamo sorvolare sulle dissertazioni senz’altro meno influenti dell’autore cinese.


Il finale aperto, trattandosi di una trilogia, lascia al lettore la curiosità e la voglia di proseguire nella lettura degli altri capitoli, nella speranza che questi risultino altrettanto avvincenti.


La traduzione è di Benedetta Tavani.




Recensione di Roberto Maestri.





Cixin Liu (Yangquan, Cina, 1963) ha lavorato come ingegnere in una centrale elettrica prima di dedicarsi interamente alla letteratura. È uno dei più prolifici, noti e innovativi autori cinesi di fantascienza, vincitore per nove volte del Premio Galaxy (il più importante premio letterario cinese dedicato alla fantascienza) e unico asiatico ad aggiudicarsi il Premio Hugo nel 2015 con Il problema dei tre corpi, primo romanzo della trilogia del “Passato della Terra”. Il terzo romanzo della serie, Nella quarta dimensione, ha vinto il Premio Locus nel 2017.

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