Giorgio I di Seborga 


I templari a Seborga 


Araba Fenice



Buon pomeriggio ! 

Passavo di qua e ho deciso di fermarmi un attimo in questa giornata grigia e senza meta che mi sta portando dal letto al divano e viceversa senza costrutto; per fortuna che c'ho sempre da leggere e così mi stacco dall'ipnotico schermo del telefonino che mi colonizza la mente con le sue inutili parole. 

(adesso sono davanti al PC.....stesse inutili cose ma davanti ad uno schermo più grande) 

GIORGIO 1° DI SEBORGA (CON FRA' DIEGO BELTRUTTI) - I TEMPLARI A SEBORGA 

Seborga.....provincia di Imperia, estremo ponente ligure che ormai sfuma quasi in Francia attraverso un confine che per secoli è stato molto più distante di dove è adesso e che comprendeva anche Sospello, Mentone, Briga, Tenda, Monaco, Montecarlo, Villafranca sul Mare e più in giù fino a Nizza che era il capoluogo della savoiarda e omonima Contea....i nomi li ho messi in italiano anche se adesso sono francesi per via delle varie vicende di guerra che si sono succedute nei secoli. 

Seborga è diventata famosa perchè ad un certo punto un personaggio locale, tale Fra' Giorgio Carbone, appellandosi ad antichi documenti di epoca medievale e ad un trattato mai stipulato tra gli stati che si sono succeduti nell'area durante le epoche (Repubblica di Genova, Regno di Sardegna e poi Regno di Italia e la seguente Repubblica), dichiarò l'indipendenza e si proclamò sovrano del Principato con diritto di battere moneta e di avere una politica interna ed estera propria. 

Fatto folkloristico o diritto internazionale violato fatto sta che oggi fa parte del territorio italiano ma mantiene alcune sue peculiarità che usa pro domo sua per un simpatico ritorno turistico. 

Ma la storia la fanno i documenti e i maggiorenti locali si sono sbattuti a morte per andare a stanare tutto il possibile che confermasse le mai avvenute annessioni e in tutto questo pasticcio leguleo ci sono di mezzo anche i Cavalieri Templari che qui avevano una loro importantissima Prioria perché il territorio, che oggi dipende sostanzialmente da Ventimiglia e Bordighera una volta era il centro di una grossa attività politica e militare attorno alla quale gravitavano i destini dell'Europa cristiana. 

I nostri autori (il principe nel frattempo è deceduto) scavano nel passato e ricostruiscono le vicende delle milizie di Cristo che erano dovute fuggire piano piano dai luoghi di Terra Santa per il sopravanzare delle infedeli truppe ottomane che stavano conquistando tutto l'Oriente, e soprattutto dopo la presa di Costantinopoli, e si erano ricostituite in altri luoghi come Cipro, Rodi e Malta 

Vicende complesse fatte di politica, papi, imperatori, sovrani di tutto il continente, guerre dinastiche e religiose, e intrighi di ogni specie sullo sfondo di un'Europa perennemente in lite, in gran parte con sé stessa ma anche contro le orde turche. 

Trasformazioni, tradimenti, rigiri e raggiri in gran parte noti vengono narrati rapidamente dagli autori che intanto ricostruiscono le vicende degli eroici difensori del Santo Sepolcro e delle evoluzioni e rivoluzioni che li hanno riguardati dalla Prima Crociata fino a Papa Borgia che sarà determinante per il loro futuro. 

Un viaggio molto curioso e interessante che riguarda un angolo di Liguria che oggi conosciamo quasi esclusivamente per il suo bel clima e per le spiagge frequentate da un altro tipo di invasore che ha meno interessi politici e più economici. 

Un libro che era in possesso di mio cugino che era amante di quei posti, appassionato di storia e amico dei notabili locali e che è arrivato a me quasi per caso.


Buona giornata 


Recensione di Ste Dussoni







S.A.S. Giorgio I di Seborga, al secolo Giorgio Carbone, nasce a Seborga il 14 giugno 1936. 

Frequenta il liceo “De Amicis” di Imperia e diventa successivamente giornalista, lavorando a Milano come correttore di bozze e redattore di articoli. Nel corso della sua vita è stato anche appassionato di poesia dialettale ligure, vincendo vari concorsi. 

Fonda in seguito una cooperativa floricola europea, l’ANACOF, in seguito CO.NA.F.I. (amava definirsi “floricoltore”), e si dedica alla storia. Appassionato dai racconti degli anziani del paese, approfondisce in modo particolare la storia di Seborga, reperendo vari documenti (provenienti in larga parte dall’Archivio di Stato di Torino) che comprovano l’originaria indipendenza di Seborga dall’Italia e la conseguente illegittimità dell’annessione di Seborga da parte di quest’ultima. 

Su questa linea, il 14 maggio 1963 viene eletto dai suoi concittadini alla carica di Principe di Seborga, proseguendo contemporaneamente le sue ricerche storiche sul Principato. 

Nel settembre 1993, spinto dal desiderio di imprimere una svolta alla spinta indipendentista seborghina, tiene un comizio a Seborga nel quale, constatata l’unanime adesione alle sue teorie da parte della popolazione, accetta di rifondare le istituzioni dell’antico Principato. Le elezioni dell’aprile 1993 portano alla nomina del primo Consiglio della Corona, che redige gli Statuti Generali e il Regolamento. Il 20 settembre 1995, per rispettare i nuovi dettami costituzionali, S.A.S. Giorgio I abdica, ma è rieletto (a vita, in deroga agli Statuti Generali stessi) tre giorni più tardi. Durante il suo regno vengono approvate varie leggi e sono nuovamente coniati i luigini, stampati francobolli, realizzate targhe automobilistiche; viene reintrodotta l’antica bandiera, è adottato un inno nazionale, viene restituito il Corpo di Guardia, sono nominati consoli in vari Paesi del mondo. Vengono intrapresi ricorsi sia presso il Tribunale Internazionale dell’Aia sia presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per ottenere il riconoscimento dell’indipendenza. 

Grazie al notevole interesse dei media (di Seborga e del Principe Giorgio I hanno parlato varie televisioni internazionali, tra cui anche la BBC e la CNN, e molti quotidiani stranieri), Seborga acquista visibilità mondiale e ottiene il riconoscimento dell’indipendenza da parte di alcuni Stati. Tutto ciò contribuisce a un generale risveglio economico, turistico e demografico del paese. 

Nel gennaio 2006, ammalatosi di sclerosi laterale amiotrofica e a seguito di alcune controversie con il sindaco di Seborga in merito alla ristrutturazione del sagrato della Chiesa di San Bernardo, S.A.S. Giorgio I manifesta la volontà di abdicare, salvo poi rinunciarvi “vista la pressione esercitata da parte degli amici più fidati e di tutto il paese”. 

S.A.S. Giorgio I scompare il 25 novembre 2009 a Seborga. Il suo corpo, secondo le sue volontà, è stato cremato a Nizza e le sue ceneri disperse nel mare. (Fonte principatodiseborga.com)

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