Simonetta Olivo


Fantafiabe


Delos Digital



Recensione di Elisabetta Cabriolu.


Amo le fiabe, le ho sempre amate fin da bambina, quando mi incantavo davanti alle immagini della Sirenetta o della Piccola Fiammiferaia. Da adulta ci sono riapprodata, per scriverne su una tesi. 

Il racconto fiabesco è qualcosa che affonda nella tradizione popolare e per il suo carattere, in origine orale, offriva a chi ascoltava rassicurazione, insegnamenti morali. 

Il carattere didascalico, di insegnamento, poteva offrire un valido modello esemplare, con i suoi protagonisti che compivano, in genere, un viaggio" di formazione", affrontando pericoli, risolvendo prove, per raggiungere infine "l'adultità". 

Simonetta parte da racconti molto conosciuti come La bella addormentata, la Regina delle nevi, o Il Soldatino di stagno, donando loro un'orginalità e modernità narrativa elegante, ma soprattutto vestendole in una chiave fantascientifica che, però, non è mai pesante, ma contribuisce a renderli più intriganti e fruibili. Le fiabe presentano un'inversione del punto di vista ed un finale spesso inatteso che non conduce al solito, banale lieto fine. Ho amato pazzamente la Sirenetta, il sogno di un amore che non c'è, a mio parere, uno dei racconti più belli, così come la Regina delle nevi che lascia in una sospensione piena di speranza.

Ogni storia è, come nella tradizione, un viaggio all'interno dell'anima, un indagare emozioni, senza occultare paure o angosce, ma al contrario svelandole a se stessi. C'è il desiderio di mettere a nudo ed accettare la crudezza della realtà anche se a volte non è umanamente accettabile. 

Grazie Simonetta per questo" viaggio fantafiabesco” 





Simonetta Olivo è nata a Udine nel 1976. Vive a Trieste, dove lavora come psicologa in un servizio pubblico. Si dedica anche alla scrittura dal 2016. Il suo primo racconto, che nel maggio 2018 è stato pubblicato da Mondadori nella collana Urania, è stato finalista nella prima edizione del Premio Urania Short e nell’undicesima edizione del Premio Robot. Ha partecipato a un progetto di micronarrativa con Speculative Fiction in Translation. È fondatrice del Collettivo Italiano Fantascienza, il cui contributo è stato fondamentale per la stesura delle Fantafiabe.

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