Arnaldur Indriðason 


La ragazza del ponte 


Guanda



Terzo romanzo della serie di Konráð, che si affianca a quella arcinota con protagonista Erlendur e a quella della coppia Flovent e Thorson. 

Gli appassionati del noir all’islandese sanno che i ponti collegano il passato al presente e che un cold case può sciogliersi riportando alla luce la Storia dell’isola di ghiaccio e di fuoco. 

Questa volta il contrasto tra passato e presente appare stridente: Konráð, sottratto al tranquillo godimento della pensione da una coppia di anziani coniugi, si trova a dover fronteggiare, nel presente, una cruda e violenta storia di spaccio di stupefacenti e, nel passato, un annegamento nel laghetto della Tjörnin, che torna a galla con le inquietanti fattezze di una bambola, compagna inseparabile di una ragazzina che pare non aver meritato più rispetto del suo giocattolo preferito. Parallelamente, sempre dal passato, continuano a emergere nuovi particolari dell’omicidio del padre di Konráð, col loro carico di esoterismo e spiritismo, autentico o truffaldino. 

Ci sono almeno due ottimi motivi per leggere questo romanzo: la scrittura di Indriðason, grazie all’ottima traduzione di Alessandro Storti, nasconde dietro un’apparente semplicità, la capacità di sondare con precisione la complessità psicologica dei vari personaggi, protagonisti o comprimari che siano. Il secondo motivo è legato alla straordinaria attualità del tema trattato: il prezzo che le donne, in ogni epoca, a qualsiasi latitudine e a qualsiasi età, sono costrette a pagare alla violenza degli uomini. È un tema ricorrente nella narrativa di Indriðason, e ha indubbiamente una valenza storica e sociale da non sottovalutare anche alle sue iperboree latitudini.

La traduzione è di Alessandro Storti. 




Recensione di Ricardo Gavioso






Arnaldur Indriðason è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggior testata islandese, il Morgunblaðið. Tradotto in quaranta lingue, nel corso della sua lunghissima carriera di scrittore ha ottenuto numerosi riconoscimenti, fra cui due Glasnyckeln e un Gold Dagger, e nel 2021 ha vinto il premio Jónas Hallgrímsson per il suo contributo alla cultura islandese. Guanda ha pubblicato tutti i suoi romanzi: Sotto la città, La signora in verde, La voce, Un corpo nel lago, Un grande gelo, Un caso archiviato (inserito dal Publishers Weekly nella lista dei dieci migliori gialli di tutti i tempi), Un doppio sospetto, Cielo nero, Le abitudini delle volpi, Sfida cruciale, Le notti di Reykjavík, Una traccia nel buio, Un delitto da dimenticare, Il commesso viaggiatore, La ragazza della nave, Quel che sa la notte, La ragazza del ponte, I figli della polvere e In silenzio si uccide.

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