Stephen King

L'istituto

Sperling & Kupfer





Una mattina entro al poliambulatoro della mia città per un prelievo del sangue. 

Sono digiuna e "decaffeinata" come da richiesta e mezza addormentata come da routine. 

Vengo accolta all'accettazione da un tipo serio, con i capelli scuri che sembrano incollati alla sua testa e dal taglio decisamente retrò (quello che una volta facevano i genitori agli allora bambini degli anni 70/80: porre una ciotola in testa al figlio e tagliare intorno al bordo. Et voilà il caschetto!). Gli occhiali squadrati dalla montatura fine e metallica vanno a rifinire un volto tondeggiante che stona con le labbra sottili. 

Ripete sempre la stessa cosa: "Buongiorno. 

Attenda il numero sul display. 

Questo è il foglio con il PIN per il ritiro. 

Può accedere tra circa 5 giorni. 

'Clip' (rumore della spillatrice) 

Arrivederci, buona giornata" 

Mi metto seduta e lo guardo. 

Sto pensando che assomiglia a qualcuno. Qualcuno che conosco? 

Qualcuno che ho incontrato casualmente? Chissà... 

L'attesa al prelievo è lunga; il suono dell'eliminacode è cadenzato da un "Ti-tín" regolare e acuto. 

Entra nelle orecchie e penetra il cervello. 

Penso al libro di King che ho finito da circa una settimana e su cui dovrei scrivere un commento, una bella recensione, appassionata sarebbe il minimo. 

Ripenso ai bambini dell'Istituto rinchiusi nella Seconda Casa, al ronzio di cui erano succubi e intanto c'è questo "Ti-tín" che mi sta facendo venire il mal di testa. 

Alzo lo sguardo e... Strabuzzo gli occhi!! Non è possibile! Davanti ho la copia del figlio di Stephen King, Owen! U-gua-le! 

Ecco chi è il tipo dell'Accettazione! 

Ed è così che ho trovato l'ispirazione per raccontarvi quanto mi è piaciuto questo romanzo che parla di bambini "speciali" con poteri telepatici e/o telecinetici che vengono rapiti e rinchiusi in questo Istituto dove, personaggi senza scrupoli, li utilizzano come cavie: raddoppiano loro i poteri, fino a sfruttarli al massimo, per poterli poi usare a scopi politici, terroristici ed internazionali. 

King è un narratore impeccabile, gioca con la storia partendo con la presentazione di personaggi che poi diventeranno cruciali solo dopo centinaia di pagine. Ne descrive l'anima, gli atteggiamenti e i risvolti psicologici senza mai prendere abbagli. Per quanti giri possa fare nel racconto, alla fine combacia sempre tutto, nulla rimane senza spiegazione. 

Per me che ho amato i film degli X-MEN (il professor X, Magneto, Ciclope, Tempesta, Mystica, Wolverine, l'eterna diatriba tra il bene e il male, i buoni e i cattivi - senza dimenticare qualche attore veramente 'figo' - OK scusate la digressione...) è stata una "full immersion" nostalgica che mi ha trasportato in una vicenda avvincente, coinvolgente ed esaltante. 


La traduzione è di Luca Briasco. 


Recensione di Simona Passerini. 





Stephen King vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha e la figlia Naomi. Da più di quarant'anni le sue storie sono bestseller che hanno venduto 500 milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma, Rob Reiner, Frank Darabont. Oltre ai film tratti dai suoi romanzi, vere pietre miliari come Stand by me - Ricordo di un'estate, Le ali della libertà, Il miglio verde, It - per citarne solo alcuni - sono seguitissime anche le sue serie TV. Per i suoi meriti artistici, il presidente Barack Obama gli ha conferito la National Medal of Arts. Nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Award.


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