Matteo Melchiorre 


Il duca 


Einaudi




Impressioni di lettura. Non so perché a suo tempo ho acquistato questo libro. Non ne sapevo nulla. C'era una gradevole proporzione pagine/formato, una copertina intrigante, un titolo minimale. L'ho iniziato e l'ho letto d'un fiato. 

Ecco un romanzo eccellente e difficilmente classificabile. Non è una storia di commissari più o meno esistenzialmente sofferenti impegnati in difficili indagini. Non è una storia di formazione. E nemmeno un nuovo omaggio all'epopea della Resistenza o all’Italia del boom. Non è neanche un filosofico racconto sulla fatica del vivere o un semi senile andare a ritroso inseguendo un amore o un luogo del passato. Forse è alcune di queste cose – ci sono tracce sparse di molti “generi”, in effetti – ma la miscela che ne nasce ha un sapore particolarmente originale, secondo me. A partire dallo stile, che regala una lingua ricca, appagante, quasi d’altri tempi pur nella sua modernità, impreziosita da termini arcaici o rari o tecnico-dialettali che vien voglia di cercare sul dizionario. Passando per l’ambientazione: una montagna immaginaria e visionaria colpita a un certo punto dalla catastrofe del vento: il richiamo a Vaia è più che evidente. Poi attraverso i personaggi, quelli contemporanei ma anche quelli di alcuni secoli fa, per arrivare alla trama che avvince pur in assenza di sesso, violenza, volgarità assortite, sparatorie e inseguimenti. Credo che Il Duca sia uno dei migliori romanzi italiani degli ultimi anni, fuori dagli schemi nella sua relativa tradizionalità: è un raccontare, con movenze che sfiorano l'epica, di uomini, storia e natura intrecciati fra loro in una catena che non si può sciogliere – con un senso dell’ineluttabile che lo avvicina alla classicità – il tutto con un “trattamento”, come si dice nel mio ex mestiere, che ho trovato non banale, non scontato, non "già letto". Come si è capito è un libro che mi è piaciuto molto, cosa sempre rara. 




Recensione di Ugo Mauthe. 





Matteo Melchiorre è nato nel 1981. Dopo essere stato ricercatore presso l'Università degli Studi di Udine, l'Università Ca' Foscari e lo Iuav di Venezia, è direttore dal 2018 della Biblioteca del Museo e dell'Archivio Storico di Castelfranco Veneto. Si occupa di storia economica e sociale del medioevo e della prima età moderna, e di storia della montagna e dei boschi. Autore di numerosi saggi storici, tra gli altri libri ha pubblicato: Requiem per un albero. Resoconto dal Nord Est (Spartaco 2004), La banda della superstrada Fenadora-Anzú (con vaneggiamenti sovversivi) (Laterza 2011), La via di Schenèr. Un'esplorazione storica nelle Alpi (Marsilio 2016, Premio Mario Rigoni Stern 2017 e Premio Cortina 2017) e Storia di alberi e della loro terra (Marsilio 2017). Per Einaudi ha pubblicato Il Duca (2022).


Link all'acquisto del volume:


L'anello di Clarisse sostiene le librerie indipendenti.

Commenti

Post popolari in questo blog