Andrea Vitali 


Come fu che Babbo Natale sposò la Befana 


Mondadori



I piccoli Tom e Carmine sono alle prese con un bel mistero; la loro amica Rebecca continua a dire che Babbo Natale non esiste, e che sono i genitori a portare i regali ai bambini, e loro le crederebbero pure, dato che gli adulti alla domanda "come si fa a dire che Babbo Natale esiste se nessuno l'ha mia visto?" non sanno rispondere. Peccato però che passando per il parco abbiano visto proprio Babbo Natale, sdraiato su una panchina! 

Visti i pasticci degli adulti tocca a loro indagare.... 

Anche se le festività sono quasi finite, non guasta questa dolce favola di Andrea Vitali, una singolare storia d'amore, magia e miracoli di Natale, come solo questo magico periodo dell'anno può far sognare a grandi e piccini. 

Ed è proprio da un gruppetto di bambini che parte tutta la storia: a casa Tom riporta una discussione avuta con Rebecca a proposito di Babbo Natale, ponendo la fatidica domanda della trama e mettendo ovviamente in difficoltà i suoi genitori che riescono a cavarsi dall'impiccio con le solite arrampicate sugli specchi del caso. Che però hanno l'effetto di approfondire i dubbi del figlio, fino a quando Tom VEDE davvero Babbo Natale....certo è un po' strano, un po' dimesso se vogliamo, ma la panciona, la barba e i capelli lunghi e la camiciona rossa non possono trarre in inganno. 

A questo punto a Tom, con l'aiuto dell'amico Carmine, non resta che cercare di portare a Rebecca le prove di quanto entrambi hanno visto; per tutta una serie di avvenimenti concatenati l'uno con l'altro verranno coinvolti anche i genitori, in particolare il maresciallo Capece, papà di Carmine, oltre alla maestra, al direttore Remedio e a Clotilde, donna delle pulizie in casa di Rebecca; tutti personaggi la cui caratterizzazione ricorda molto le storie di Gianni Rodari. 

Il tutto sullo sfondo del lago e del paese che attende la neve e si prepara al Natale. 

Una storia semplice e molto bella, a tratti anche poetica. L'ho segnalata come libro per bambini perchè può andare benissimo anche per loro. 




Recensione di Tiziana Tomasella






Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sulla sponda orientale del lago di Como, dove ha svolto la professione medica e dove vive. Ha pubblicato A partire dai nomi (1994), L'ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), L'aria del lago (2001), Una finestra vistalago (2003, premio Grinzane Cavour e premio Bruno Gioffrè), Un amore di zitella (2004), La signora Tecla Manzi(2004, premio Dessì), La figlia del podestà (2005, premio Bancarella), Il procuratore (2006, premio Montblanc), Olive comprese(2006, premio Alda Merini), Il segreto di Ortelia (2007),La modista (2008, premio Ernest Hemingway), Dopo lunga e penosa malattia(2008), Almeno il cappello (2009, premio Casanova, premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, premio Campiello selezione giuria dei letterati, finalista premio Strega), Pianoforte vendesi(2009), La mamma del sole (2010),Il meccanico Landru (2010),La leggenda del morto contento (2011), Zia Antonia sapeva di menta (2011), Galeotto fu il collier (2012), Regalo di nozze (2012). Nel 2008 riceve il premio letterario Boccaccio per l'opera omnia. I romanzi più recenti hanno confermato Vitali tra gli autori più letti e amati dal pubblico italiano: A cantare fu il cane (2017), Viva più che mai (2017), Nome d'arte Doris Brilli (2018), per citarne solo alcuni.

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