Tullio Pironti 


Il Paradiso al Primo Piano 


Tullio Pironti Editore



A Napoli chiude un'altra libreria storica, quella di Tullio Pironti, uno degli editori indipendenti più coraggiosi della nostra città, scomparso all'età di 84 anni appena un anno e mezzo fa. Pochi lo sanno ma Pironti si cimentò anche con la scrittura. Questo qui, che ho recensito tempo fa, è il suo secondo libro. E niente, mi andava di ricordarlo così. 


Tullio Pironti è uno dei più noti librai napoletani e negli anni si è ritagliato uno spazio di tutto rispetto anche nel campo dell'editoria, pubblicando autori del calibro di Carver, De Lillo, Tahar Ben Jelloun e tantissimi altri. 

Il Paradiso al Primo Piano è il suo secondo romanzo, un romanzo biografico, in cui ripercorre la sua storia personale, dagli esordi da boxeur sul ring a quelli da amante tra le lenzuola di un bordello. 

Pironti ha una scrittura pulita, ordinata, lineare. Esattamente il tipo di scrittura che ci si aspetta da chi ha passato la propria esistenza a revisionare le opere altrui, suggerendo ai propri autori tagli al superfluo, il ricorso a frasi brevi e non ridondanti e invitando a fare bene attenzione a dove si mette la virgola e ad evitare metafore troppo ardite. 

Regole a cui si attiene pedissequamente, sacrificando una buona fetta di emozioni sull'altare della tecnica narrativa. 

Peccato perché la sua è una storia che meritava di essere raccontata in una maniera un pizzico più personale; la storia di un ragazzo cresciuto coltivando grandi ambizioni e vivendo fino in fondo il suo sogno: mettere su una casa editrice nella città più bella ma pure più complicata del mondo: Napoli. 

Una scommessa, una sfida che il ragazzo che ha conosciuto l'amore tra le braccia di una prostituta accetta e vince, battendosi con orgoglio da scugnizzo con i giganti di Einaudi e di Messaggerie e guadagnandosi sul ring della vita - metafora ardita che Pironti certo non mi perdonerà - il rispetto di uomini del calibro di Ermanno Rea e di donne come Fernanda Pivano e Rosaria Schifani 

Una bella storia, raccontata con uno stile asciutto e immediato, sullo sfondo di una città meravigliosa, una città viva che, come chi la racconta, lotta, cade e si rialza, dolorante e ferita, ma mai doma. 




Recensione di Luigi Giampetraglia





Tullio Pironti (Napoli, 10 giugno 1937 – Napoli, 15 settembre 2021) è stato un editore e pugile italiano. 

Iniziò l'attività editoriale nel 1972 con il libro-reportage La lunga notte dei Fedayn scritto dal giornalista Domenico Carratelli all'indomani della strage di atleti israeliani da parte di sequestratori palestinesi durante i Giochi olimpici di Monaco di Baviera. 

I suoi avi iniziarono l'attività libraria dopo la persecuzione subìta nel regno borbonico da Michele Pironti (1814-1885), magistrato, imprigionato insieme a Luigi Settembrini, Carlo Poerio e altri patrioti, che fu poi ministro della Giustizia dopo l'Unità d'Italia. 

Tullio Pironti proseguì l'attività del padre e del nonno; da editore fece conoscere in Italia autori stranieri divenuti poi famosi come Don DeLillo, Bret Easton Ellis (con "Meno di zero" ebbe un grande successo di vendite, soffiandolo in un'asta alla Mondadori), Raymond Carver, il Premio Nobel egiziano Nagib Mahfuz. Particolare eco riscuotono tuttora i libri-reportage di David Yallop, John Cornwell, Philipp Willan, Leopold Ledl, Richard Hammer, sulle clamorose vicende finanziarie del Vaticano e sulla morte di Papa Luciani. 

Fra gli autori italiani l'editore Pironti annovera Giuseppe Marrazzo, dal cui libro Il camorrista sul bandito Raffaele Cutolo (e relative complicità) venne tratto un film di successo; le memorie del magistrato Carlo Alemi, integerrimo giudice istruttore che indagò sul caso Cirillo e i rapporti tra Stato e camorra ("Il caso Cirillo. La trattativa Stato-BR-Camorra"), più di recente Fernanda Pivano con Dopo Hemingway, serie di saggi sulla letteratura nordamericana degli anni ruggenti per l'impegno pacifista e libertario, accompagnata dalla biografia - anche per immagini - della famosa scrittrice e traduttrice. 

Il giornalista Carratelli ha curato l'autobiografia di Tullio Pironti, Libri e cazzotti nella quale egli narrò il percorso da scugnizzo nato nel cuore antico di Napoli (via Tribunali) a pugile (50 incontri, convocato nella Nazionale italiana Pugilato, pesi Welter) e infine librario ed editore. 

È morto il 15 settembre 2021 all'età di 84 anni per un infarto. (Fonte Wikipedia)

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