Marco Fichera


Un nodo di buona ventura


White Cocal Press



Recensione di Roberto Maestri.

Quella che stai per intraprendere è la narrazione di avvenimenti che possono essere definiti "la meno illustre guerra contro il tempo conosciuta dall'essere umano".

Capita a volte, di indossare la giacca sbagliata e cambiare per sempre la propria vita. È quello che succede ad Arturo, eroe involontario di Un nodo di buona ventura, il romanzo di Marco Fichera edito da White Cocal Press di Trieste. 

E la vita del nostro eroe muta irrimediabilmente, portandolo a essere in poco tempo, da prigioniero anzi, lavoratore coatto, nella Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, a archeologo esperto in reperti egizi, in viaggio per mezzo mondo, dal deserto libico ai Balcani, fino agli Stati Uniti, alla ricerca di elementi che riconducono al progetto di una nuova arma di distruzione, che avrebbe lo scopo di porre fine alla guerra; lo accompagna in queste avventure Franz, un militare tedesco appartenente all’Intelligence nazista, portatore quest’ultimo, di più di un dubbio sulla giustezza delle motivazioni di una guerra che il suo Paese sta inevitabilmente perdendo. 

A tessere le fila di una trama per certi versi complessa, è un certo Carlos Miguel Allende, un personaggio misterioso che ha la capacità di viaggiare nel tempo, intersecando non visto, i due personaggi principali e le loro avventure. 

Una trama ricca di riferimenti storici e personaggi reali evocati nel contesto della vicenda, a partire da Nikola Tesla, l’inventore serbo trapiantato negli USA, le cui invenzioni condizionarono l’immaginario di molti ambienti anche esoterici, ammantando la sua figura di un alone misterioso, anticipatore di molti complottismi contemporanei, uno su tutti il famigerato Esperimento di Philadelphia, episodio che, narra la leggenda, vide scomparire per poi riapparire in un altro luogo, una nave da guerra della Marina statunitense per un breve lasso di tempo; o un’avveniristica autovettura elettrica, anticipatrice dei mezzi ecologici che vediamo sfrecciare ai nostri giorni. 

Quello dei mezzi di trasporto è un altro filo conduttore che percorre tutta la trama, anche perché gli stessi sono raffigurati splendidamente da parte dell’autore, in alcune pagine del volume, come recitano le note a corredo del libro: 

“Su ispirazione delle storiche Edizioni Hedzel (divenute celebri con la collana dedicata a Jules Verne) il progetto grafico de “Un nodo di buona ventura” è impreziosito da una serie di illustrazioni in bianco e nero che si rifanno alle incisioni che a inizio secolo aprivano i capitoli dei romanzi per ragazzi. 

Sono stati scelti come soggetti i mezzi di trasporto e gli oggetti al centro della narrazione con l’intenzione di dare una connotazione storica estetica, conferendo un supporto visuale attraverso il design dell’epoca, restituendo le desuete forme del secolo scorso, forse difficili da immaginare anche con la più dettagliata delle descrizioni.” 


Molta carne al fuoco quindi, in un susseguirsi di colpi scena e avventure rocambolesche, che si intrecciano con le osservazioni del fantomatico viaggiatore nel tempo, che si rivela essere più un tessitore di trame, che non un osservatore neutrale. 

Lo stile che accompagna questa lettura è certamente coinvolgente e, nonostante una certa corposità nel numero di pagine, oltre 370, il romanzo scorre velocemente, come veloci sono le vicende che accadono ai vari personaggi. 

Un’ottima prova di padronanza della scrittura da parte di Fichera, il quale riesce a tenere il passo degli eventi con un ritmo incalzante, in cui la tensione narrativa non viene mai meno. 

Un romanzo godibile che ha il pregio di suscitare la curiosità del lettore, nel cercare di scoprire, cosa che avverrà soltanto alla fine, le diverse connessioni dei fatti narrati. 

La prima stesura di "Un nodo di buona ventura" è stata finalista al Premio Odissea Delos 2020.









Ph: Nika Furlani 


L’autore: 

Marco Fichera nasce a Monfalcone (GO), cresce a Trieste e prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, laureandosi in comunicazione digitale. Dopo alcuni anni di lavoro in Veneto nel campo della grafica ritorna a Trieste dove vive e lavora. Lettore insaziabile, parallelamente al percorso grafico sperimenta scrivendo online sotto pseudonimo brevi racconti pop cinici e politically incorrect. 

Il primo romanzo breve “Nello stesso fiume” è stato selezionato da Bookabook per una campagna di crowdpublishing e pubblicato in edizione limitata nel 2018. 

Nel maggio 2020 è stato pubblicato da Collana Nhope il secondo lavoro “Le Memorie di Dante Bastille” un romanzo di ambientazione cyberpunk, disponibile in libreria e su Amazon. 

La prima stesura de “Un nodo di buona ventura” datata 2019 è rientrato nella rosa finalisti al premio “Odissea 2020” di Delos Books. 

Nel 2021 scrive “Natalie”, racconto breve che viene selezionato per la raccolta di genere fantascientifico “NASF17” concorso indetto da NASF – Nuovi Autori Science Fiction.

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