Giovanni Oro


Rovine di polvere e fango


Delos Digital



Recensione di Roberto Maestri



“I soldati muoiono nel fango, gli eroi svaniscono nella polvere.” 

Secondo episodio del Ciclo di Xipe, dopo Tra maschere e ombre, dove prosegue la lotta incessante contro i Ralt o Acu, come vengono gergalmente chiamati gli appartenenti alla razza aliena da decenni in conflitto con gli umani. Ma chi sono davvero gli alieni? Sono loro o siamo noi? Perché il punto di vista può essere ribaltato, basta salire a bordo di un’astronave dei Ralt per rendersi conto che gli esseri abominevoli e disgustosi che vorrebbero impadronirsi della galassia, non sono altro che i cosiddetti imperiali provenienti dal pianeta Terra. 

“L’impero era vasto, tutti e ottantadue i pianeti che lo formavano avevano tratti distintivi, per lo più si trattava di piccole cose, rituali o modi di dire.” 

Ed è proprio su questo cambiamento di prospettiva che gioca anche stavolta l’autore di questa saga, Giovanni Oro, che usa sapientemente i conflitti generati dai pregiudizi di razza, dove il diverso è considerato nemico, quando non se ne comprende la cultura o peggio, la religione. 

In tutto questo, la guerra inevitabilmente, mostra il suo volto peggiore, dove la distinzione fra buoni e cattivi fatica a emergere, offuscata da atti spregevoli compiuti dall’una e dall’altra parte, in nome dell’ego smisurato dei comandanti o del fanatismo religioso. 

Vittima di tutto ciò è il pianeta Xipe, teatro di questa guerra, un pianeta che sembra aver vissuto un’era diversa, testimoniata dalle rovine disseminate su alcune aree del pianeta. Ma il mistero sulla civiltà originaria si è perso nel tempo, o è stato volutamente occultato per coprire le nefandezze degli invasori, quali che siano?

“Per sette anni non abbiamo fatto altro che sognare il momento in cui l’Impero ci avrebbe liberato. Greta non faceva altro che parlare di quando la giustizia sarebbe tornata e finalmente la Nuova Cupertino sarebbe stata ristabilita.” 

[…] 

“Amico mio, ci conosciamo da sette anni, abbiamo visto le stesse cose, abbiamo visto gli stessi amici morire, eppure non finisci mai di stupirmi. Voi iponiani avete un’estrema fiducia nelle persone e nella loro capacità di essere migliori. Sarebbe bello, ma non è così.” 

Quello che traspare da questo romanzo, non è l’esaltazione della guerra, semmai il contrario. La presa d’atto che di fronte alla violenza non esiste più l’innocenza e che la ragione della forza prevarica sempre la forza della ragione. 

Resta la speranza che alcuni individui conservino un barlume di quella ragione e perciò aspettiamo di leggere gli sviluppi di questa vicenda nel terzo episodio del Ciclo.



Giovanni Oro è nato a Palermo nel 1982, laureato in Storia Contemporanea all’università di Bologna, negli ultimi anni ha lavorato come traduttore dall’inglese e guida turistica. Vive a Ponti sul Mincio in provincia di Mantova, con la mia compagna Stefania e tre gatti. 

Il Ciclo di Xipe è composto dai romanzi: Tra maschere e ombre, Rovine di polvere e fango e I senza volto.









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