Ian Mc Donald


LA TERRA INFRANTA


Urania Jumbo




Recensione di Ste Dussoni.

Buona sera, dopo un lungo viaggio bisogna riposare e riprendere fiato, anche se non è stato fisico ma mentale.


Forse è la nostra terra o forse è un pianeta lontano colonizzato da chissà chi e quanto tempo fa, chi c'è arrivato per primo sicuramente pensava di creare un paradiso terrestre lontano dagli orrori che credeva di essersi lasciato alle spalle ; ma il destino dell'uomo è sempre lo stesso fatto di divisioni e antagonismi che sfociano sempre in conflitti sanguinosi che hanno nefaste conseguenze su chi vorrebbe vedere finire questa lunga scia di violenza.
Un mondo diviso in tanti stati e in due blocchi religiosi: i Confessori e i Proclamanti.
Divisi sul modo di intendere lo stesso Dio e su come onorario.... Sempre le stesse maledette stupidaggini!!!
E così scoppia la guerra che travolge tutto e tutti e devasta la vita dei vincitori e dei vinti, tutti restano senza una casa e senza una terra, solo una marea di profughi odiati e rifiutati perché chi perde la propria casa perde anche l'identità e il diritto a riaverne una.
Mathembe Fileli è la protagonista di questa storia intrisa di odio e perde la propria famiglia nel caos primigenio degli dei della guerra ma non demorde e parte alla ricerca dei propri congiunti dispersi nel maelstrom. Lei però non può parlare, non ha mai imparato e nemmeno voluto, il suo mondo è fatto di dolore e silenzio e in silenzio deve attraversare questo mondo caotico tra mille terribili prove dove è facile perdere se stessi e persino i propri sogni.
Un romanzo di fantascienza che è l'ennesimo grido contro la guerra, l'unico male per il quale sembra non esserci mai cura e nessuno si cura di cercarla perché è sicuro che non ci sia.
Riuscirà il suo grido silenzioso a far tacere i cannoni?






L'autore:



Nato a Manchester, in Inghilterra, nel 1960, Ian Mc Donald si è trasferito con la famiglia nell'Irlanda del Nord nel 1965. Autore anomalo nel panorama della nuova fantascienza contesa tra cyberpunk e cultura pop, ha tracciato nei suoi libri un itinerario al di fuori delle mode. Dagli echi di Bradbury e García Márquez di Desolation Road fino all'affresco generazionale della fantasy ribaltata nell'incubo di King of Morning, Queen of Day (vincitore del premio Philip K. Dick nel 1992), appare evidente la sostanza di una scrittura che utilizza la tradizione del genere letterario come base di una personale ricerca.

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