Giuliana Iaschi


Un orto botanico e due cimiteri


Le Lettere Scarlatte Edizioni




Recensione di Roberto Maestri.


Possono dei racconti noir essere considerati lievi e al tempo stesso densi di ironia?

Evidentemente lo possono, e prova ne è che i racconti contenuti nella raccolta Un orto botanico e due cimiteri di Giuliana Iaschi, edita da Le Lettere Scarlatte, sono esattamente questo: un mix di inquietudine e ironia, di quell’humor nero che fa abbozzare un sorriso anche nelle situazioni più tragiche, dove morte e mistero si accompagnano a una dose di imprevedibilità condita da un pizzico di destino beffardo che scaturisce dalle storie qui raccontate e ambientate in una Trieste popolare immediatamente riconoscibile.

L’autrice infatti coglie, da Triestina autentica, lo spirito canzonatorio tipico della sua città, quel modo di prendere tutto alla leggera, anche nelle situazioni più difficili, una maniera per uscire dai disastri della vita con un’alzata di spalle e un sorriso sulle labbra, come se la cosa non fosse poi così importante e comunque superabile in qualche maniera, prima o poi.

Ma la bravura di Giuliana Iaschi sta soprattutto nel aver saputo raccontare tutto questo senza cadere nel facile stereotipo che tante volte ha caratterizzato le storie riguardanti la sua città, con uno stile e con trame che scorrono leggere ma che offrono al tempo stesso spunti di riflessione; uno spaccato di relazioni spesso malate, opprimenti, pericolose, che possono avere epiloghi tragici o riscatti risoluti, non senza affrontare in alcuni racconti, il dramma di relazioni coniugali spente, opprimenti, dove la figura maschile spesso prevarica e opprime la personalità di donne a volte troppo rassegnate.

Un libro che si legge per sorridere e anche per pensare ma, soprattutto, un libro che non lascia indifferenti.



L’autrice:


Giuliana Iaschi, triestina, dopo aver pubblicato un libro di educazione motoria, Le ragioni del corpo, ha esordito nella narrativa con un romanzo giallo, “L'assassinio di via Malcanton”, prefazione di Giuseppe Petronio. A questo ne è seguito un altro,”Partita doppia”, quindi una raccolta di racconti gialli e noir, “L'uomo con la giacca senape”, e un romanzo non di genere, “Le ciliegie sono mature”, mentre il successivo, “L'uomo nell'ombra”, è un thriller ambientato nella Trieste del periodo anglo-americano. Il suo ultimo libro, “L'amore amico e altre storie”, è ancora una raccolta di racconti gialli e noir, più un romanzo breve. Ha vinto numerosi premi letterari, tra cui il terzo premio "Scerbanenco", il primo premio "Ulcigrai" e il primo premio "Parole di legno", e ha partecipato a importanti Festival di letteratura "gialla", quali quelli di Cattolica e di Grado. Alcuni dei suoi racconti compaiono in antologie: “Trieste - paesaggi della nuova narrativa”, “Trieste e un manicomio”, “Trame” e sono stati pubblicati sul Piccolo nei “Brividi d'estate”. È presente nel Dizionario degli Autori di Trieste, dell'Isontino, dell'Istria e della Dalmazia di Walter Chiereghin e Claudio H. Martelli, uscito nel 2014. (Fonte Il Piccolo di Trieste).

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