Francesca Cavallero
Le dodici ore di Vic
Delos Digital
Recensione di Stefano Dussoni.
Buongiorno!!! A chi piace leggere serve soltanto un posto comodo, caldo al punto giusto e silenzioso quanto basta per poter permettere il trasferimento mentale dentro le pagine di un libro e restare immerso a tempo indefinito dentro di esso, per poi esserne sputato malamente fuori solamente una volta giunti alla fine....un po' come succede ad un drogato quando finisce l'effetto della sua amata/odiata polverina.
La città di Nitens è un posto dove nessuno si augura mai di finirci dentro e men che meno di pensare di poterci vivere, una città che dopo anni di guerre deve essere ricostruita e la sua popolazione è scarsa e malata. In questo inferno si aggira Vic, una ragazza dal tremendo passato che beve, si droga e va a caccia di antichi criminali grazie ai poteri di quella magica polvere rossa chiamata Chew-9 che le permette di rivivere le scene di efferati massacri e poter sapere chi sono gli autori da consegnare alla giustizia.
Ma Nitens è un posto così marcio che buoni e cattivi si fondono in un corpo unico umido e puzzolente e sui confini sono davvero sfumati come in una visione, e Vic cerca di sopravvivere in questo inferno mettendosi al servizio di una presunta giustizia che la divora nel corpo e nell'anima e nel frattempo cerca di redimere se stessa. Ci riuscirà?
È tornata la pirotecnica e vulcanica Francesca Cavallero! Gridatelo in tutti gli angoli del regno con rulli di tamburi e annunci sulle pubbliche piazze! È tornata con un romanzo breve o un racconto lungo, e lo fa con la sua solita classe cristallina.
Vic è un'altra delle sue antieroine allucinate e tormentate che provano a dare un senso a vite e mondi devastati e abbruttiti, una visione di futuro cupa e densa solo di fumi velenosi che sembrano sempre non avere speranza finché qualcuna di loro non decide che è ora di sparigliare il tavolo e ritrovare la propria umanità.
Nitens poi è un luogo davvero orribile come tutte le sue città dai tempi di Morjegrad e delle Terre Erose, un posto da incubo che sembra un incrocio tra l'ACNA di Cengio, l'Eternit di Casale e l'ILVA di Cornigliano riunite tutte insieme in quel giardino delle delizie che era Porto Marghera… aria pulita, acque cristalline, un mare tropicale e il cielo azzurro e limpido!
Con "Perchè lo fai" di Marco Masini per colonna sonora (Secondo me è colpa dell'aria gaia e ospitale della Val Bormida).
Grazie Francesca per aver reso il mondo un posto migliore! (ma solo nelle visioni più rosee di CarCarlo Pravettoni).
L’AUTRICE:
Francesca Cavallero è nata nel 1982. Cresciuta in Val Bormida, nell'entroterra ligure, ha un dottorato di ricerca in Arti, spettacolo e tecnologie multimediali. Ha vinto il Premio Urania 2018 con il romanzo Le ombre di Morjegrad, pubblicato nella collana Urania Mondadori nel 2019. Nello stesso universo narrativo sono ambientati il suo secondo romanzo (Il sangue delle madri, apparso su Urania Jumbo nel 2022) e tre racconti (Dimenticare gli uragani, pubblicato in calce a Urania Collezione nel 2020; Ninfe Sbranate e Chora, pubblicati su antologie Urania Millemondi, rispettivamente, nel 2020 e nel 2023).
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