Fabrizio Gatti
Bilal
Il mio viaggio da infiltrato verso l'Europa
La nave di Teseo.
Consiglio di lettura nella giornata internazionale dei diritti dei migranti (che l'Italia non ha ancora ratificato):
«Sono partito perché ho un figlio di due anni and a man is supposed to be a man. Un uomo deve essere un uomo e quando vedi che la tua famiglia non ha da mangiare, se sei l'uomo della famiglia devi fare qualcosa. Guarda.» Joseph prende dalla tasca dei jeans il portafoglio ed estrae tre fotografie. Su una c'è un bimbo cicciottello come tutti i bimbi di pochi mesi: «Si chiama Joseph junior». Sulle altre due, una ragazza con i capelli stirati e il vestito della festa. Sorride Joseph guardandola: «È mia moglie». «Dove sono adesso?» «Vicino ad Accra, in Ghana, nel campo profughi di Buduburam.» «Siete scappati dalla guerra civile in Liberia?» «Fino all'estate abbiamo tenuto duro. lo lavoravo per una organizzazione non governativa, l'Associazione nazionale per la prevenzione dei suicidi. Aiutavamo i bambini.
Durante la guerra molti bambini si sono suicidati. E tu lo sai quanto il concetto di suicidio sia di solito lontano dalla vita di un bambino.
Questo libro è il racconto di un viaggio straordinario e insieme un’inchiesta unica al mondo. Per quattro anni Fabrizio Gatti ha cambiato il suo nome in Bilal per trasformarsi in un migrante clandestino e descrivere, in prima persona, il dramma di chi si mette in marcia per conquistare una vita migliore al di qua del Mediterraneo. Con pochi soldi in tasca, un borsone di vestiti leggeri, la colla sulle dita per nascondere le impronte e non essere identificato, Gatti è salito sui camion che attraversano il deserto del Sahara e portano migliaia di migranti sulle coste del Nordafrica. Ha incontrato terroristi di Al-Qaida e scafisti senza scrupoli. Si è infiltrato tra i trafficanti come autista di un boss. È stato recuperato in mare, è sbarcato a Lampedusa. Lo hanno arrestato e ha lavorato nelle campagne del Sud tra i braccianti in condizioni disumane.
Durante questo viaggio Fabrizio Gatti ha scoperto le voci dei protagonisti, i nomi dei criminali, le complicità dei governi, gli interessi economici e politici di chi guadagna dal traffico dei nuovi schiavi. E ha raccontato in questo libro la cronaca – drammatica, appassionante e tutta reale – della più grande avventura umana del terzo millennio.
Torna in una nuova edizione un best seller tradotto in Francia, Germania, Norvegia e Svezia. Un capolavoro della narrativa d’inchiesta premiato in tutta Europa, vincitore tra gli altri del premio letterario internazionale Tiziano Terzani 2008, dello Human Rights Award 2014 e del premio Ryszard Kapuścinski 2021.
L'autore:
Fabrizio Gatti è l’autore di Gli anni della peste (2013), la storia del primo collaboratore di giustizia tradito dallo Stato. Presso La nave di Teseo ha pubblicato Educazione americana (2019) e L’infinito errore (2021). Ha inoltre pubblicato i libri per ragazzi Viki che voleva andare a scuola (2003) e L’Eco della frottola (2010). Dal 2004 lavora come inviato per il settimanale “L’Espresso”. Ha scritto anche per “il Giornale” diretto da Indro Montanelli e per il “Corriere della Sera”. Le sue inchieste sono state tradotte in tutto il mondo e hanno vinto numerosi premi internazionali.


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