Emanuela Carniti Alda Merini, mia madre Manni Editore I personaggi pubblici, quando ci vengono mostrati nella loro esposizione mediatica, sembrano non possedere una vita privata, reale, calata nel quotidiano. Nell’immaginario collettivo essi rimangono sempre esseri speciali, privi della concretezza alla quale noi comuni mortali siamo destinati. È il caso anche di Alda Merini, certamente fra le più grandi figure della poesia del Novecento italiano, che ebbe la ventura, fra varie vicissitudini e sofferenze, di assurgere a personaggio al di là dell’umano, un’icona suo malgrado del disturbo psichico e della diversità. Ma pur avendo spesso incontrato e tradotto in versi il suo male di vivere, Alda Merini è stata anche e soprattutto donna, moglie e madre. Ed è proprio in questo ruolo che ci viene presentata in questo libro, filtrata attraverso lo sguardo di una delle figlie, Emanuela o Manuela, come la madre era solita chiamarla. Il ritratto che qui ci viene presentato è quello di una donna
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