Le interviste di Clarisse.

Jack Roland

Il priore oscuro







A cura di Fabiana Redivo.




Jack Roland, ovvero Giacomo Berdini, quest’anno si è aggiudicato il Trofeo Cittadella il premio letterario dedicato al fantasy italiano e bandito dalla DS1. Il suo romanzo fantasy Il Priore Oscuro si è classificato al primo posto.


Prima di leggere il suo romanzo, non avevo idea di chi fosse. Dopo averlo letto, ho capito subito che di stoffa ne ha tanta. Quando ho cercato in rete informazioni sul suo conto, ho capito perché.

Dopo la laurea in Scienze Storiche, lavora come giornalista in una redazione finanziaria. Sente che non è la strada giusta. Vince una borsa di studio per frequentare un corso di Sceneggiatura e, nello stesso periodo, inizia il primo stage come autore televisivo per un piccolo canale di Sky. E questo è solo il principio. Negli anni successivi, collabora con DeAgostini, anche come capo progetto, allo sviluppo di numerosi format per ragazzi, e partecipa alla scrittura di alcune serie Tv di livello internazionale prodotte da Disney. Poteva fermarsi qui? Ma nemmeno per sogno. Ed eccolo sceneggiatore di un film con un soggetto tutto suo, e poi autore di varietà in prima serata su RAI UNO.





Caspita, una carriera niente male. Hai già deciso cosa farai da grande?

Da sceneggiatore, non posso che rispondere con la citazione di un film che ha segnato la mia infanzia, Hook, di Steven Spielberg: “Voglio restare per sempre bambino e giocare!”


Oltre a Il Priore Oscuro pubblicato da Astro Edizioni, hai scritto altri 2 romanzi fantasy e alcuni racconti sempre dello stesso genere. Cosa ti ha spinto verso questo genere letterario?





La passione per i cavalieri e il medioevo ha origini davvero antiche. Già prima di saper leggere, immaginavo guerrieri in armatura a cavallo inseguirsi per i boschi delle montagne in cui sono cresciuto. Poi, da adolescente, ho iniziato a leggere Tolkien. E non mi sono più fermato. Più libri leggevo, più avevo voglia di perdermi in quei mondi… e la voglia di crearne di nuovi è arrivata subito dopo. A sedici anni, un racconto per la scuola è sfuggito decisamente di mano, diventando un romanzo storico/fantastico intitolato “Il messaggero di Venezia”. Credo sia un testo illeggibile, ma grazie a quel primo goffo tentativo ho capito che la scrittura per me era forse più coinvolgente della vita vera, mi veniva naturale, non mi stancava. Anzi. È un qualcosa capace di assorbire ogni tua energia e ricaricarti allo stesso tempo, come fa la musica. O l’amore. 





Immagino che la tua laurea in Scienze Storiche abbia avuto il suo peso durante la stesura del romanzo che la giuria ha letto e valutato. Non nego di aver apprezzato le mappe e gli elenchi con i nomi dei mesi e delle stagioni in apertura del romanzo. Per non parlare della frase di chiusura, degna di un western con tanto di ombre lunghe al tramonto (bellissimo! ma quello lo dobbiamo allo sceneggiatore quale sei). Quindi il dubbio sorge spontaneo: fra le mille attività, famiglia con moglie e gatti, non è che per caso riesci a inserire qualche partita a D&D? O magari un corso di scherma medievale (i combattimenti sono spettacolari)… 

La conoscenza storica è servita molto a ricostruire un contesto credibile. Credo che, se si mette in piedi un mondo con delle regole umane plausibili, una società non di plastica, ma mobile, contraddittoria, come la nostra, quando poi si fa entrare in scena un mostro che stacca le teste a morsi, il lettore non alza gli occhi al cielo per dire “Ma figurati!”. Va avanti a leggere. 

Poi, indubbiamente, i film hanno avuto la loro importanza, anche il western… Balla coi Lupi film preferito dall’età di 8 anni! Quindi sono contento che certi dettagli vengano notati e apprezzati, ma confesso che non ho mai giocato a D&D in vita mia. Molti hanno un po’ storto il naso di fronte a questa mia confessione, ma è la triste verità! Ho letto molti libri-game, ho giocato a molti videogame… e sì: ho fatto un corso di scherma medievale anni fa, proprio per sperimentare di persona cosa può voler dire cercare di salvare e togliere la vita con una spada. 

Ho fatto anche tiro a segno con armi da fuoco storiche, in passato, e diciamo che imbracciare un arnese di legno e ferro che scalcia come un mulo e vomita fumo facendo un fracasso assordante… dà almeno una vaga idea di quanto possa essere violenta una guerra.


C’è qualcosa di particolare che vuoi dirci riguardo alla progettazione del romanzo (senza spoilerare) o a uno dei personaggi in particolare? Ma anche entrambe le cose.

Di particolare non saprei; ogni lettore ha notato cose diverse in modi diversi. Quello che posso dire è che nulla è stato lasciato al caso, progettato con superficialità, o per capriccio. Qualsiasi elemento del mondo, anche se nel romanzo occupa soltanto poche righe, nella mia mente era chiaro e a fuoco. Un mondo vero, che esiste! E grazie ai lettori, non più solo nella mia mente. 

Sui personaggi posso dire che, nella prima sinossi, il personaggio femminile preferito da quasi tutti i lettori non era previsto. Vesper è entrata prepotentemente nella trama non molto tempo dopo aver conosciuto la donna che, poi, è diventata mia moglie. Non voglio dire che Vesper sia sua trasposizione letteraria, ma stare vicino a una donna fantastica ha dato vita nella mia mente a un’altra donna fantastica. 


Chiudo con la domanda di rito: progetti per il futuro?

Tanti, troppi, incerti. 

A parte il lavoro che svolgo da libero professionista, per lo più su commissione, e che spero prosegua a gonfie vele, sto lavorando con l’illustratore de “Il Priore Oscuro”, Francesco Saverio Ferrara, a un libro-game molto particolare, inoltre, dedico un po’ del mio tempo libero a sviluppare l’idea per un nuovo romanzo Dark Fantasy, e cerco saltuariamente di gettare le basi per realizzare un film storico sulla Guerra Bianca… non so quanto tempo ci vorrà ma, se si crede in un’idea, bisogna insistere e continuare a martellare come dei fabbri, lenti e inesorabili. I lavori creativi non sono mai facili, si perdono le speranze, ci sono alti e bassi, ma l’unica cosa che si può fare, soprattutto per chi come me non ha amicizie giuste o parentele potenti… è persistere! 


Grazie, Giacomo. Alla prossima avventura. 

Dal mondo del Priore Oscuro, per il momento è tutto. Ora non vi rimane che leggere il romanzo. Ve lo consiglio di cuore, è strepitoso.


















































































Commenti

Post popolari in questo blog