Giuliano Fontanella 


L’inquieto vivere


Le indagini dell’investigatore Diego Spada


Santelli Editore 2024






Recensione a cura di Carlo Crescitelli


Diego Spada è un investigatore privato di quelli simpatici: bello, affascinante, colto, spregiudicato il giusto, ama come è naturale il buon cibo e le donne belle e intriganti, e ama in genere godersi la vita per quel che la vita gli concede. 


Anche se in verità non è che la vita poi gli conceda o gli abbia concesso molto, visto che Spada sembra possedere una sorta di sesto senso per infilarsi nei guai oltre il previsto. E anche il suo passato non è mai stato sereno, costellato com’è di drammi antichi e recenti. 


Ma forse è proprio tutto questo a farcelo sentire subito vicino: il fatto che non sia tanto un vincente quanto piuttosto un combattente, che trova nel suo problematico vissuto e nel suo difficile quotidiano l’energia necessaria ad affrontare le sue movimentate giornate con spirito positivo e risolutivo. 


In un panorama editoriale quale quello del crime italico, ormai da decenni affollato in ogni città e fin nelle sue remote province da malinconiche figure di tutori dell’ordine e affini affetti da ipocondria cronica (il più delle volte clonati in reiterato, ostinato, maldestro e inutile omaggio al grande e inimitabile modello camilleriano) un personaggio ben congegnato come quello di Diego Spada rappresenta una delle rare e piacevolissime boccate d’aria per riapprocciare il genere senza incappare nei consueti, troppi luoghi comuni delle mode letterarie. 


E leggere una bella storia dinamica che entusiasma, diverte e fa pensare, senza momenti di lentezza né tantomeno banalità o déjà-vu. 


Delle avventure di Spada “L’inquieto vivere” è la quinta in ordine cronologico; perfettamente abbordabile senza dover per forza conoscere le precedenti, vi fa comunque venire la curiosità e la voglia di recuperarle, per via dei sapienti cenni a implicazioni varie che costantemente vi compaiono disseminati qua e là. 


Azione, imprevisti e sorprese non mancano, come non mancano umorismo ed elegante erotismo, e i cliff hangers si succedono di pagina in pagina. E non manca neppure, per la gioia degli appassionati dell’hardboiled, una fitta mappa di riferimenti letterari e cinematografici a romanzi e pellicole cult d’oltreoceano, che fa del nostro protagonista una deliziosa icona citazionistica. 


Per chi invece della storia e della cultura del giallo classico di scuola americana fosse a digiuno o quasi, c’è quel gradevole aplomb da fumetto di qualità alla Dylan Dog – il libro contiene persino piccole e spiritose illustrazioni ad opera dello stesso autore – che ha il potere di mettere da subito a proprio agio anche il lettore meno smaliziato ed esperto, che si ritrova ugualmente ben introdotto nello spirito della storia. 

Il risultato è una felicissima sintesi di leggerezza e di stile, che non trascura passaggi di autentica riflessione, e che bene ci restituisce sullo sfondo l’immagine di una città unica e complicata – Roma – che significativamente non è quella dell’autore, eppur viene fuori con particolare efficacia, addirittura in inedita versione fredda, ventosa e invernale. 


Ciò detto, di chi e di che cosa ci parla, nello specifico, “L’inquieto vivere”? Senza rivelare troppo: di un misterioso serial killer che sembra voler annoverare tra le sue prossime vittime persino il nostro eroe e le persone a lui care, e di come poterlo acciuffare decifrando oscuri enigmi e presagi. Capito perché viene in mente Dylan Dog? Mica solo per le tante vicende sentimentali in comune, o per il burbero commissario brontolone: è che in questa storia il mistero e il paranormale sono un po’ di casa, bisogna farci i conti. E ben venga; è un’ulteriore coloritura di originalità e appeal. Dopo di che, sulla trama vi ho detto fin troppo e mi taccio. 


Quanto al finale, di cui a maggior ragione non vi dico assolutamente nulla, immaginate già che, come in ogni buon thriller che si rispetti, le soluzioni sono proprio quelle che meno e che mai vi aspettereste. 


Io mi sono divertito, stupito, appassionato, emozionato e sentito coinvolto dalla prima pagina all’ultima, e me ne ricorderò come di una bella e immersiva esperienza. 


Adesso tocca a voi: maschietti o femminucce che siate, immedesimatevi in qualcuna delle tante belle caratterizzazioni, tra le quali troverete di certo la sensibilità individuale che fa per voi e nella quale rispecchiarvi, confrontandola a vostra volta con il vostro personalissimo e intimo “inquieto vivere”. Buona lettura! 




* * * 

L’autore:

Giuliano Fontanella è nato e vive a Venezia. Del suo appartenere a un luogo di bellezza, e della sua professione di affermato concertista, trasferisce sulla pagina scritta l’attenzione e la cura al dettaglio; e la voglia di far risuonare la parola in suo contesto armonico, che la faccia parte viva della grande sinfonia del mondo e dell’esistenza.

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