MURRAY LEINSTER
L'INCUBO SUL FONDO
URANIA 70° ANNIVERSARIO
In questo agile volumetto ci porta dentro una storia che non parla di mondi lontani o di imperi galattici ma che è molto, molto radicata sul nostro pianeta eppure è una storia da Urania al 100%.
Terry Holt è un tecnico elettronico che ha fondato una società di componentistica avanzata in quel di Manila, nelle Filippine ma che sta facendo i bagagli in tutta fretta perchè uno delle sue creazioni artigianali sta sconvolgendo il mondo della pesca locale ed è già stato minacciato più volte... e il socio si è dileguato alla velocità della luce senza nemmeno salutare.
Mentre sta impacchettando le sue poche cose si presenta in negozio una bella ragazza che gli vuole proporre un lavoro ben remunerato a bordo di una nave oceanografica ma non vuole spiegare quali siano gli scopi scientifici della spedizione....ma offre davvero un sacco di soldi e rimanda i chiarimenti al momento più opportuno.
Dopo qualche tentennamento si fa convincere e raggiunge la brigata anche perchè alla banchina ce lo porta direttamente il capo della polizia locale come a dire: "o ci vai, o ci vai"
E inizia così un'avventura in mezzo al mare tra misteriosi eventi, asteroidi che sembrano telecomandati, pesci impazziti e probabili incubi viventi posati sul fondo delle grandi fosse oceaniche, di contorno c'è anche qualche momento romantico e tantissima azione.
Il libro è del 1961 ma ci riporta alla mente moltissimi film che hanno gli scienziati impegnati a capire che cosa sta succedendo sotto la placida superficie marina come ad esempio Leviathan o Il Mostro degli Abissi e anche Sfera di Crichton (libro e film), o semplicemente Lo Squalo.....diciamo che è il precursore del genere al quale molti poi hanno fatto riferimento senza dirlo in sede di titolazione; quelli che oggi chiameremmo "credits".
Si potrebbe anche ipotizzare che possa essere un racconto a sfondo ecologista ma non era ancora l'epoca dei movimenti verdi per la salvezza del pianeta ma è invece un bellissimo esercizio di fantasia che ha generato poi un intero filone, come a dire che Leinster (o Jenkins) c'ha visto davvero lungo e la sua immaginazione era veramente profonda.
Arrivederci e occhio a quando farete il bagno specialmente nelle acque profonde, quelle che che di solito terrorizzano un po' tutti.....chissà che cosa c'è la sotto???
Murray Leinster, pseudonimo di William Fitzgerald Jenkins (Norfolk, 16 giugno 1896 – Gloucester, 8 giugno 1975), è stato un autore di fantascienza statunitense. Ha avuto una lunghissima carriera, pubblicando storie fantascientifiche dalla fine degli anni dieci, durante e dopo l'epoca d'oro della fantascienza e fino agli anni sessanta. Gli è attribuita l'invenzione di un tema classico della fantascienza, gli universi paralleli.
Leinster iniziò la sua carriera come scrittore freelance prima della prima guerra mondiale dedicandosi al genere "pulp". Pubblicò la sua prima storia di fantascienza, Il grattacielo impazzito (The Runaway Skyscraper), nel 1919 (successivamente ripubblicata nel 1926 sulla rivista di Hugo Gernsback Amazing Stories). All'inizio della sua carriera pubblicò anche alcuni gialli (tra il 1930 e il 1935, soprattutto col nome di Will F. Jenkins), western (sempre come Will F. Jenkins) e persino due romanzi rosa (con lo pseudonimo di Louisa Carter Lee). Dagli anni trenta in poi continuò a pubblicare diverse altre opere fantascientifiche, che lo resero uno degli scrittori più noti del genere.
A Leinster è attribuita l'invenzione del concetto di universi paralleli: quattro anni prima de La legione del tempo (The Legion of Time) di Jack Williamson, pubblicò il racconto Bivi nel tempo (Sidewise in Time) nel numero di giugno del 1934 della rivista Astounding Stories. L'espediente narrativo influenzò nel lungo periodo molti autori fino a diventare un classico soggetto fantascientifico.
Leinster fu uno dei pochi autori degli anni trenta a restare in attività nell'era di John W. Campbell, quando gli standard di qualità delle storie maturarono rispetto all'epoca pionieristica della fantascienza. La sua ultima storia sulla rivista Analog apparve nel 1966.
Autore Ste Dussoni.
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