Damiano Lotto e Lorenzo Davia (a cura di)

2050 Quel che resta di noi

Delos Digital



Cosa sarà di noi e del nostro pianeta fra una manciata d'anni? È questa la domanda che si pone chi scrive di fantascienza, immaginando gli scenari possibili che si potranno configurare, a partire dalle condizioni del presente. Perché è comunque del presente che si parla, anche se sembra paradossale, quando si scrive di fantascienza, o quantomeno nella scrittura giacciono sempre elementi che hanno qualche connessione con il nostro tempo, pur se all'apparenza, la distanza sembra essere di anni luce.

Ed è proprio questa l'operazione che il Collettivo Italiano di Fantascienza (CIF) ha messo in atto con questa antologia di racconti, immaginare cioè come potrà essere il nostro mondo in un futuro prossimo, non così lontano da non subire gli effetti derivanti dalle scelte e dai comportamenti dell'umanità nella nostra epoca. Un affresco verosimile e inquietante, come è possibile prevedere, viste le resistenze che ancora troviamo da parte di chi dovrebbe mettere in campo decisioni atte a prevenire derive negative per il nostro pianeta e per la società intera.

Undici racconti scritti in completa indipendenza da altrettanti autori di fantascienza italiani, ma al tempo stesso interconnessi nel tema a cui si attengono e ai lemmi di un'enciclopedia che compendia l'introduzione a ogni singolo racconto e che potrebbe richiamare alla memoria l'Enciclopedia galattica del ciclo della Fondazione di Isaac Asimov.

Undici scenari differenti che indagano il possibile, fra evoluzioni telematiche e biologiche, dove macchine sempre più intelligenti e senzienti minacciano il predominio dell'uomo sul pianeta, un pianeta che viene descritto in alcuni casi come sconvolto dai mutamenti climatici di cui vediamo già i segnali ai nostri giorni, o di società involute nei suoi aspetti relazionali, a causa della frammentazione sociale a cui sembriamo essere destinati, stante la situazione attuale, ma tutto questo rappresenta davvero una sconfitta per l'umanità?

Questa sarà la domanda alla quale dovranno rispondere i lettori di questa affascinante antologia curata da Damiano Lotto e Lorenzo Davia.

Gli autori degli undici racconti sono, in ordine di pubblicazione: Lorenzo Davia, Roberto Bommarito e Alessandro Napolitano, Emiliano Maramonte, Dario Giardi, Damiano Lotto, Simonetta Olivo, Fabio Aloisio, Roberto Furlani, Enrico Lotti, Linda de Santi, Piero Schiavo Campo.

Autori che hanno alle spalle parecchie pagine al loro attivo, sia in ambito fantascientifico che in quello di altri generi narrativi e in questa avventura ambientata nei dintorni del 2050, hanno provato a immaginare, a scrivere, a confrontarsi fra loro come sono soliti fare i membri di questo collettivo, interagendo e intervenendo a volte, nella scrittura altrui, correggendo o ricomponendo frasi e periodi, in un processo di scrittura e rilettura collettiva, pur nel rispetto delle individualità stilistiche e tematiche di ciascuno; un sistema di scrittura caratteristico del CIF, che fa di questo collettivo uno dei laboratori più interessanti presenti nella nostra letteratura.


Recensione di Roberto Maestri.






Lorenzo Davia (Trieste, 1981) è ingegnere, giramondo e topo di biblioteca. Suoi racconti sono apparsi in varie antologie. Ascensione negata è arrivato secondo classificato alla prima edizione del Premio Urania Shorts, mentre Umuntu Umuntu Ngabantu è arrivato terzo al concorso letterario di racconti di Fantascienza LGBTQI del 2017. Il racconto Az-Zinds è arrivato finalista la Premio Italia 2020. Ha vinto il Premio Viviani 2019 con Il tempo che occorre a una lacrima per scendere. Ha creato con Alessandro Forlani il progetto di scrittura condivisa Crypt Marauder Chronicles per il quale è uscita l'antologia Thanatolia (Watson), finalista al Premio Vegetti 2020. Ha scritto le storie della Fata Mysella pubblicate in New Camelot e Le avventure della fata Mysella (Delos Digital). Assieme al Collettivo Italiano di Fantascienza ha pubblicato l'antologia Atterraggio in Italia, Delos Digital. Il suo romanzo Capitalpunk è arrivato finalista al Premio Urania e al Premio Vegetti ed è stato pubblicato da Kipple.




Damiano Lotto (classe 1978), laureato in Lettere e dottorato in Archeologia, ha lavorato sia nell’ambito dei GIS applicati agli scavi archeologici che nel campo delle app e della didattica museale. Attualmente lavora in Posta. Ha pubblicato per Maremmi Editore nel 2009 Tomotomopoppin, qualche libro online (La strana compagna di classe, Il giusto ordine delle cose), alcuni racconti sulle antologie di Paolo Secondini. Nel 2017 è stato finalista al premio Urania; nel 2018 è arrivato quarto al premio Plesio per racconti fantasy ed è stato pubblicato nell’antologia corrispondente Di sognanti e di altri eroi.

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