Hafez Haidar 

Orazio Antonio Bologna


Dal Corano alla Divina Commedia


Un mistero ancora irrisolto nella storia della letteratura


Diarkos Editore








Se potevamo pensare che il Medioevo potesse essere un periodo storico caratterizzato da una fissità culturale determinata da un concetto dominante dovuto alle contrapposizioni religiose, questo libro dimostra l’esatto contrario.

L’operazione svolta dai due ricercatori, che consiste nell’accostamento di due opere apparentemente lontane per ragioni storiche e religiose come il Corano e la Commedia dantesca, si giustifica attraverso la comparazione di due testi che dimostrerebbero l’influenza data dalla probabile lettura che fece l’Alighieri di un poema proveniente dalla tradizione araba e circolante all’epoca in cui egli visse e cioè Il libro della scala, un poema scritto nel VII secolo da Abdallah Ibn al-Abbàs, nipote del Profeta islamico e che descrive il viaggio di Maometto nei sette cieli fino ad arrivare al cospetto di Allah e la successiva discesa agli inferi.

Il libro, conosciuto nelle varie traduzioni nelle lingue europee ma considerato scomparso nella sua versione originale in arabo, è stato ritrovato in maniera del tutto casuale, come spesso avviene in questi casi, presso un deposito di un libraio libanese e successivamente tradotto dall’arabo in italiano dallo stesso Hafez Hadair.

Come è del resto risaputo, Dante Alighieri era un profondo conoscitore della letteratura e della filosofia arabe fin dalla sua frequentazione del suo maestro Brunetto Latini, già frequentatore della corte di Alfonso X di Castiglia, presso cui venne con ogni probabilità in contatto con il libro scritto dal discendente del profeta fondatore dell’Islam. Il passaggio del testo al suo allievo più prestigioso si può presumere cosa più che probabile, data anche la provata conoscenza che il futuro sommo poeta dimostrò di avere in materia di letteratura islamica.

Del resto, è dimostrato come Dante attinse per la composizione della Commedia, a fonti già presenti nel panorama letterario del suo tempo, come i poemi di Bovesin da la Riva con Il libro delle tre scritture, Giacomino da Verona per i suoi due poemetti: Babilonia infernali e De Ierusalem caelesti.

Il sopracitato Libro della scala viene proposto in questo volume nella sua forma integrale per un’interessante comparazione con il poema dantesco, senza per questo voler in nessun modo sminuire la grandezza poetica e l’importanza che la Commedia rappresenta nel contesto della storia della letteratura italiana.

Quel che si vuole mettere in risalto in questa ricerca, e da qui il suo merito, sono proprio gli intrecci e riferimenti comuni in culture che siamo abituati a torto considerare inconciliabili ma che all’epoca in cui l’autore della Commedia si trovava a scrivere, dovevano essere un fatto assodato e del tutto normale.
Il volume è costituito da due parti distinte, la prima curata da Hadair riguarda la redazione del poema riguardante il viaggio di Maometto e comparazioni con terzine dal poema dantesco, mentre la seconda, scritta da Bologna, si occupa di mettere a fuoco la figura di Dante e il suo tempo, i suoi studi atti a dimostrare la contaminazione con quanto presente nei suoi scritti e il poema di provenienza araba.

Una lettura parallela che porta il lettore a riflettere su quanto un’invenzione letteraria non scaturisca mai da un pensiero fine a se stesso ma sia il frutto di molteplici suggestioni provenienti dalle fonti più disparate e all’apparenza lontane pur rimanendo, nel caso di Dante, nell’alveo della tradizione cristiana in cui l’Alighieri era inserito.

Una lettura affascinante all’interno di universi apparentemente differenti ma accomunati da un unico fine: quello della salvezza delle anime, un percorso necessario per l’umanità e perseguito da entrambe le confessioni, in un’epoca in cui la pregnanza religiosa era considerata primaria nel corso dell’esistenza di ciascuno.










Hafez Haidar (Baalbeck, 1953) è un docente, scrittore e traduttore libanese naturalizzato italiano. Accademico emerito, presidente di diversi comitati per i diritti umani, Cavaliere della Repubblica Italiana e direttore generale internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze, è tra i principali curatori e traduttori in italiano dell'opera di Khalil Gibran. Nel 2017 è stato candidato al Premio Nobel per la Pace.

Per Diarkos ha pubblicato: Il razzismo spiegato ai giovani (2020), Maometto e i fiori del Corano (2020), Dal Corano alla Divina Commedia (2021).


Orazio Antonio Bologna è membro dell’Academia Latinitati Fovendae della Pontificia Accademia Latina; è inoltre vicedirettore scientifico della rivista «Collectanea Philologica» dell’Università di Łódź, in Polonia. È presidente della Laurea Apollinaris Poetica, onorificenza conferita annualmente presso l’Università pontificia salesiana al miglior poeta italiano, nonché del Certamen Apollinare Poeticum conferito nella stessa occasione e presso la medesima università.







Autore Roberto Maestri.




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