Valerio Molinaro
Il rosario di madreperla
Echos Edizioni
Il rosario di madreperla è un giallo che ci racconta di quanto può risultare pericoloso recarsi all'Ikea per acquistare una libreria, specialmente se a farlo è un ex poliziotto ora investigatore privato per di più alcolizzato quale Riccardo Gaston, il nostro protagonista della vicenda narrata da Valerio Molinaro, scrittore romano con al suo attivo diverse esperienze come regista teatrale e televisivo ma soprattutto scrittore di romanzi gialli.
Il rosario di madreperla è il classico poliziesco spiazzante, nel quale personaggi e ruoli si confondono nelle sfumature di grigio da cui sono avvolti e dove il confine fra bene e male, vizio e virtù si sovrappongono, mostrando le diverse sfaccettature di cui sono composti i diversi attori del dramma qui rappresentato, e dove è difficile stabilire da quale parte stiano il bene o il male nelle loro accezioni più assolute, a partire proprio dal protagonista della vicenda, quel Riccardo Gaston che è l'emblema dell'antieroe che ha perso quasi ogni speranza di riscatto nella vita, con un matrimonio sull'orlo del disfacimento e una carriera professionale che vive più di bassi che di alti, il tutto condito da una passione alcolica che lo accompagnerà condizionandolo per tutta la storia.
Tutto questo fa sì che il romanzo scorra sotto gli occhi del lettore in un turbine di colpi di scena e personaggi che mutano la loro collocazione morale e qui sta la bravura di Valerio Molinaro, il quale riesce a intrigare i suoi interlocutori libreschi che si trovano ad essere trasportati da un capitolo all'altro, nella curiosità di scoprire i nuovi scenari che ogni volta si prospettano.
Un romanzo che non concede tregua e non lascia spazio alla noia, esattamente come dev'essere un romanzo giallo, in cui la suspence cattura chi lo legge fino al sospiro di sollievo dell'ultima pagina.
Un sfida riuscita quella di Molinaro e che ci lascia nella speranza di ritrovare in futuro il buon Riccardo Gaston alle prese con qualche altro groviglio da dipanare.
Recensione di Roberto Maestri.
Valerio Molinaro nasce nel 1984 a Roma, dove frequenta il Liceo Classico presso l’Istituto Salesiano Pio XI. Il suo amore per la sceneggiatura sboccia negli anni universitari in cui si occupa di comunicazione, produzione culturale e critica cinematografica. Dopo uno stage presso la segreteria di Domenica in, si dedica completamente alla scrittura avendo la fortuna di incontrare personalità del panorama italiano dello spettacolo. Sebbene affascinato dalla televisione, capisce che la sua vera vocazione è inventare storie, iniziando a dare origine a cortometraggi e spettacoli teatrali.
Da autore e regista teatrale ha scritto e diretto: Allora si può, Sono pulp perché mi chiamo Bukowski, Gratta Gratta Bang Bang! e un musical tratto dal film d’animazione Nightmare Before Christmas. Nel mentre lavora come aiuto-regista di Gino Landi in occasione della commedia Il letto ovale con Maurizio Micheli e Barbara D’Urso. Successivamente affianca Pino Quartullo nello spettacolo Occhio a quei due con Lillo e Greg.
Si dedica finalmente al suo grande sogno, la realizzazione di romanzi gialli. Nel 2016 la Newton Compton pubblica A sei miglia da L’ Avana, il suo esordio letterario. L’anno successivo la medesima casa editrice manda in stampa Gli Orchi non sempre sono verdi.
Attualmente è impegnato nel progetto di sviluppare format televisivi e programmi radiofonici.
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