Kent Haruf
Le nostre anime di notte
NN editore
È nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me? Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione di Addie e Louis, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.Dopo la Trilogia della Pianura, Le nostre anime di notte è il sigillo perfetto all’opera di Kent Haruf, uno dei più grandi interpreti della letteratura americana contemporanea.
Non è mai tardi per innamorarsi
Kent Haruf ci racconta, in questo breve romanzo, la storia d'amore di due settantenni vicini di casa ed entrambi vedovi. E ci vuole dare un messaggio: non è mai troppo tardi per innamorarsi. Tutto inizia con Addie Moore che fa una visita a Louis Water e gli fa una strana proposta: vorresti passare le notti a casa mia? Entrambi, così, inizieranno questa relazione che agli occhi dei vicini e del figlio di lei è scandalosa e inaccettabile.
Prima opera che leggo di questo autore americano, ed è stata una piacevole scoperta. Scrittura e stile semplice, Haruf ci presenta queste due vite solitarie che hanno bisogno di un affetto al quale non speravano più di avere, a me è poi piaciuto molto il rapporto che si crea tra Louis e il nipote di Addie, mentre il figlio di lei è uno stronzo patentato il quale non riesce ad accettare questa storia d'amore che esplode a una certa età. La sensazione che si ha nel leggere queste pagine è di essere guidati dalla voce di una persona matura che sembra avvertirti, quasi ad ogni pagina, che la vita è breve e bisogna approfittare di quei pochi momenti di amore e di gioia che si possono provare, perché il giorno dopo non sai se sarai ancora in questa terra.
Siamo anime imperfette, capaci di amare sempre e anzi ancor di più quando raggiungiamo l'età della sapienza, perché in fondo l'amore è l'unica cosa importante e il senso di tutta la nostra esistenza.
Consigliato: a chi ama le storie d'amore dolci e delicate, a chi crede ancora che sarà l'amore a salvare questo brutto mondo ipocrita e pieno di pregiudizi.
Recensione di Francesco Camagna.
Alan Kent Haruf (Pueblo, 24 febbraio 1943 – Salida, 30 novembre 2014) è stato uno scrittore statunitense. Nato nel 1943 a Pueblo, Colorado, figlio di un pastore metodista e di un'insegnante. Laureatosi nel 1965 presso la Nebraska Wesleyan University, dove in seguito insegnerà, trascorre i due anni successivi come insegnante di inglese per i bambini delle scuole medie nel corpo di pace in Turchia.
Obiettore di coscienza durante la guerra del Vietnam, in sostituzione del servizio militare lavora in un ospedale di riabilitazione a Denver e in un orfanotrofio. Prima di diventare scrittore svolgerà molti lavori in luoghi diversi: bracciante agricolo in una fattoria di galline in Colorado, operaio edile in Wyoming, assistente in una clinica riabilitativa a Denver e un ospedale a Phoenix, bibliotecario in Iowa, docente universitario in Nebraska e Illinois (University of Southern Illinois).
Nel 1973 si trasferisce con la moglie Virginia Koon e la figlioletta in Iowa con l'intenzione di iscriversi alla prestigiosa Writers Workshop presso la University of Iowa, dove insegnavano alcuni scrittori illustri come John Irving, Seymour Krim e Dan Wakefield. La sua domanda viene inizialmente respinta, ma senza darsi per vinto trova lavoro come bidello nella scuola e viene infine accettato nelI'Iowa Writers Workshop. Nel 1974 dopo aver conseguito un Master of Fine Arts (M.F.A.), per provvedere al sostentamento della famiglia lavora in una scuola superiore alternativa a Madison, Wisconsin.
Nel 1976 diventa professore assistente presso la Nebraska Wesleyan University, in cui si era laureato. Nel 1982 pubblica il suo primo racconto, Now (And Then), in cui il narratore racconta il ritorno a casa della madre dal Wisconsin attraverso l'Iowa.
Nel 1984, a 41 anni, pubblica una breve storia nella rivista letteraria Puerto del Sol, e poi, per i tipi di Harper & Row, il suo primo romanzo The Tie That Binds che riceve il Whiting Award e una citazione speciale nel Hemingway Foundation / PEN. Lo scrittore John Irving, suo insegnante all'Università dell'Iowa, lo aiuta mettendolo in contatto con il suo agente. Nel 1990 viene pubblicato il secondo romanzo Where You Once Belonged.
Pur ricevendo buone recensioni, i suoi primi due libri non vendono molto e Haruf, con tre figli in età scolastica, vive un periodo di difficoltà economica. La sua produzione letteraria gli fa però guadagnare una migliore posizione in ambito accademico. Dal 1990 insegnerà alla Southern Illinois University Carbondale per circa un decennio, e il minore carico di lavoro gli consentirà di dedicarsi maggiormente alla scrittura.
Nel 1990 pubblica Where You Once Belonged, ma è solo a 56 anni, con Plainsong (1999) (Canto della pianura) che Haruf giunge alla notorietà. I segnali sono visibili fin dal momento della sua pubblicazione. Il romanzo è accettato da Knopf di Gary Fisketjon, l'editor di famosi scrittori, come Raymond Carver, Richard Ford, Tobias Wolff e Cormac McCarthy. La prima stampa sarà di 70 000 copie, un numero nettamente superiore a quello dei libri precedenti. Il libro sarà accompagnato da una recensione molto positiva sul New York Times. Per la prima volta Haruf, poco incline a farsi pubblicità, accetta di promuovere il libro con un tour in 15 città. Dal libro viene girato anche un film per la televisione di CBS. Il romanzo, che vince il Mountains & Plains Booksellers Award e il Maria Thomas Award ed è finalista al National Book Award e al New Yorker Book Award, gli permette di lasciare il mestiere di insegnante e di dedicarsi completamente alla scrittura.
Nel 2000, dopo aver vissuto per circa un decennio a Carbondale, Illinois, fa ritorno in Colorado. Assecondando i desideri della sua seconda moglie Cathy Dempsey, si stabilisce in montagna, in una casa di tronchi vicino alla città di Salida. Nel 2004 pubblica Eventide (Crepuscolo), il seguito di Plainsong (Canto della pianura), che vince il Colorado Book Award.
È qui che morirà il 30 novembre 2014, all'età di 71 anni, a causa di una malattia polmonare.
Tutti i romanzi di Haruf si svolgono nella città fittizia di Holt, nelle pianure del Colorado orientale. Si ritiene che questa cittadina si ispiri ad alcune città in cui Haruf è vissuto, fra cui Yuma, Colorado, una delle residenze di Haruf nei primi anni 1980.
La sua prosa semplice lo ha fatto paragonare a Ernest Hemingway; Haruf considera William Faulkner l'autore che forse lo ha più influenzato. (Fonte Wikipedia)
Commenti
Posta un commento