Paola Cereda
Quella metà di noi
Giulio Perrone Editore
"Quella metà di noi" di Paola Cereda. Finalista per il Premio Strega, ma non incluso nella famosa cinquina. Copertina e titolo mi hanno fortemente incuriosita, tanto più che, generalmente, evito di leggere la trama. Questo libro non mi ha delusa e penso che, probabilmente, avrebbe meritato qualcosa di più....
Matilde è un' insegnante in pensione, di quelle che hanno amato il loro lavoro e che alla fine di quel percorso si sono chieste dove sia finita la propria felicità. Matilde, forse, felice per davvero non lo è mai stata: vedova troppo giovane, una casa nella periferia di Torino da cui sua figlia è scappata, due nipoti che quasi non conosce, una vita ordinaria che ad un certo punto devia verso un sentimento nuovo. Ognuno di noi ha un'altra metà, una parte nascosta, a volte irraggiungibile,per questo segreta. L'altra metà di Matilda sarà un segreto difficile da rivelare anche a se stessi, un segreto che si chiama Amedeo, un segreto che brucia la pelle e che la fa quasi vergognare. Ogni scelta, però, porta con sé conseguenze più o meno gravi e Matilde, stretta all'angolo da quell'unico errore, finirà per diventare la badante dell'Ingegnere Dutto, la cui esistenza accanto ad una donna che non ha mai amato, Laura, e a cui ha sottratto il suo "tempo migliore", farà capire quanto ognuno abbia bisogno del sostegno e della cura dell'altro. L'altra metà di noi non fa sconti a nessuno e rivela con lucidità e consapevolezza narrativa la fragilità dei personaggi, il loro crudo egoismo di fronte al proprio bisogno personale, ma anche la paura della solitudine in una vecchiaia che avanza e costringe a fare un' analisi spietata di ciò che si è. Forse non si salva nessuno: non si salva Emanuela, la figlia, che ricerca Matilde per i soldi e per non perdere ciò che ha costruito, non si salva l'ingegnere che ha perso l'unica passione della sua vita per una famiglia inconsistente, non si salva Laura, sua moglie, che è affogata nella sua inadeguatezza e non si salverà nemmeno Matilde che non riuscirà ad essere sincera con sua figlia nemmeno nell'ultimo confronto.
" I segreti sono? Spazi di intimità da preservare, nascondigli per azioni incoerenti, fughe, sguardi, libertà particolari, il trucco che nasconde l'evidenza, pozze in cui saltare a piedi scalzi, regali senza mittente, vendette. Persone amate. Chi non ha qualcosa da nascondere,ha almeno una verità da raccontare. E la verità,a volte, è il più grande di tutti i segreti".
Questo libro non è facile da raccontare e non credo di esserci riuscita a pieno, anche perché di ogni storia ciascuno di noi afferra quella parte che più gli si attacca addosso.
Recensione di Elisabetta Cabriolu.
Paola Cereda è nata in Brianza, è psicologa e appassionata di teatro. Dopo un lungo periodo come assistente alla regia, ha girato il mondo fino ad approdare in Argentina, dove si è avvicinata al teatro comunitario. Vive a Torino e si occupa di progetti artistici e culturali nel sociale. Ha vinto numerosi concorsi letterari, è stata finalista al Premio Calvino 2009 con il romanzo Della vita di Alfredo (Bellavite). Piemme nel 2014 ha pubblicato Se chiedi al vento di restare e Confessioni audaci di un ballerino di liscio (Baldini & Castoldi, 2017, finalista al Premio Rapallo Carige e al Premio Asti d’Appello). Nel 2019 è arrivata sesta al Premio Strega con Quella metà di noi (Perrone).
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