Thomas Harris 


Red Dragon 


Mondadori




Da qualche tempo a questa parte sto combattendo una battaglia epica contro la mia naturale ritrosia a leggere romanzi e racconti di cui a grandi linee già conosco la storia 'perché ho visto il film'. Sì, è na cosa brutta da sentire da un lettore forte, ma in passato ho sempre faticato tantissimo a dare una possibilità a questo genere di libri dacché m'è sempre parsa na meza perdita 'e tiempo. Va bene, offendetemi pure, ci sta. 

Com'è e come non è fatto sta che la moderna tendenza a produrre trasposizioni cinematografiche o seriali anche a distanza di pochi anni dall'uscita della relativa fonte (senza manco più aspettare la dipartita dell'autore: ma che modi so' chisti!) m'ha progressivamente costretto a rivedere la mia posizione sull'argomento. 

Ho recuperato (solo per citare quelli che mo mi vengono in mente): Il postino di Neruda di Antonio Skarmeta, Qualcuno volò sul nido del Cuculo di Ken Kesey, Mystic River di Dennis Lehane, L'ultima eclissi di Stephen King, L'incubo di Hill House di Shirley Jackson, Anche gli Androidi sognano pecore elettriche di Philip Dick, Il Buio oltre la siepe di Harper Lee, I ragazzi venuti dal Brasile di Ira Levin. 

E ieri sera ho concluso la lettura di Red Dragon di Thomas Harris (inizialmente pubblicato in Italia con il titolo "I delitti della Terza Luna"), primo capitolo della trilogia di Hannibal Lecter, anche se qui Hannibal Lecter, bisogna dirlo, è un personaggio del tutto marginale. 

Ora, nonostante io consideri Il Silenzio degli Innocenti uno dei migliori film del genere di sempre, devo ammettere che, a suo tempo, non m'era dispiaciuto manco Red Dragon, a cominciare dalla scelta del cast: Ralph Fiennes nel ruolo di Francis Dolarhyde, Edward Norton in quello di Will Graham e, naturalmente, l'irrinunciabile Anthony Hopkins nell'iconica interpretazione che lo ha consegnato alla storia del cinema, quella del Dottor Lecter appunto. 

Tre attori straordinari per tre personaggi almeno altrettanto straordinari (nell'accezione letterale del termine: oltre l'ordinario). Le aspettative che avevo erano, pertanto, altine, diciamo così, il che potrebbe, in effetti, avermi negativamente condizionato. Devo, infatti, ammettere che il thriller di Harris non mi ha convinto del tutto, benché per l'epoca (è un libro del 1981) tema e approccio potessero essere considerati abbastanza originali: un profiler dell'F. B. I. che si avvale delle sue doti empatiche per incastrare un sanguinario serial killer che colpisce nelle notti di luna piena. 

Il lavoro di documentazione di Harris è buono e non si fa troppa fatica a credere a quanto racconta, ma il ritmo è altalenante (a Napoli si dice parte a razzo e fernesce comme 'o... ci siamo capiti) e l'introspezione psicologica inadeguata alla complessità dei personaggi, specie per quel che riguarda il Dottor Lecter, rispetto al quale al lettore 'che ha già visto i films' non resta che affidarsi a quanto appreso dalle versioni cinematografiche ché troppe sono le domande a cui Harris non fornisce una soddisfacente risposta. Anche e sopratutto in confronto a quanto fatto col cattivo di turno, Francis Dolarhyde, il Drago Rosso del titolo, cui l'autore dedica una fetta consistente della parte centrale del suo romanzo nel tentativo, non pienamente riuscito, di persuadere il lettore, se non a parteggiare per un pazzo maniaco dal coltello facile, quantomeno a far emergere un sentimento di pietà per le sue sorti. Per onestà e completezza va anche detto, che, nonostante gli evidenti limiti, Red Dragon può, anzi deve, essere a buon diritto considerato una pietra miliare del genere dacché ha fissato standard replicati in molte opere successive: romanzi, film, serie televisive, fumetti. 

Un caposaldo del thriller investigativo rinunciabile benché comunque gradevole, purché, insomma, non ci si aspetti troppo. 

Ché il segreto della felicità, a volte, sta anche nel sapersi accontentare. 




La traduzione è di Laura Grimaldi. 




Recensione di Luigi Giampetraglia. 








Thomas Harris nasce a Jackson nel Tennessee. Nel 1940 si trasferisce poi a Rich, nel Mississippi, dove frequenta la Clarksdale High School; si iscrive poi alla Baylor University di Waco, Texas. 

Scrittore poco prolifico, in oltre 45 anni di carriera ha pubblicato solo sei romanzi, quattro dei quali legati alla serie che l'ha reso celebre, quella del personaggio Hannibal Lecter. Non rilascia interviste dal 1976 e di lui si hanno pochi dettagli, spesso riferiti da collaboratori o conoscenti, come Stephen King. 

Dal 1968 al 1974 Harris lavora come reporter presso la Associated Press di New York, conoscendo così da vicino il mondo del crimine, cosa che gli tornerà molto utile nel suo primo romanzo Black Sunday (1975), ispirato dalla strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi del 1972. Il libro ebbe un certo successo editoriale e venne portato sullo schermo già nel 1977 con la regia di John Frankenheimer, interpretato da Robert Shaw. Fu così la vendita dei diritti cinematografici a permettergli di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. 

È del 1982 Il delitto della terza luna (Red Dragon). Da questo romanzo furono tratti due film: Manhunter - Frammenti di un omicidio del 1986 e Red Dragon del 2002. Qui per la prima volta appare il personaggio di Hannibal "il cannibale" Lecter, uno dei criminali più apprezzati della letteratura poliziesca. 

Nel 1988 esce Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs) che gli procura un riconoscimento mondiale (grazie anche al film del regista Jonathan Demme, che vanta le interpretazioni di Jodie Foster e Anthony Hopkins, premi Oscar nel 1992). 

Nel 1999 esce Hannibal, parzialmente ambientato a Firenze, mentre nel 2006 Hannibal Lecter - Le origini del male, e anche da questi romanzi come in tutti gli altri compare come protagonista o co-protagonista lo psichiatra cannibale Hannibal Lecter. Dal romanzo Hannibal è stato tratto il film Hannibal del 2001 mentre dal romanzo Hannibal Lecter - Le origini del male è stato tratto il film Hannibal Lecter - Le origini del male del 2007. 

Da tutti i romanzi di Harris sono stati tratti dei film di successo. 

(Fonte Wikipedia)

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