Roberto Calasso 


Cento lettere a uno sconosciuto 


Adelphi 




Recensione di Roberto Maestri. 


“Osserviamo un lettore in libreria: prende in mano un libro, lo sfoglia – e, per qualche istante, è del tutto separato dal mondo. Ascolta qualcuno che parla, e che gli altri non sentono. Accumula casuali frammenti di frasi. Richiude il libro, guarda la copertina. Poi, spesso, si sofferma sul risvolto, da cui si aspetta un aiuto. In quel momento sta aprendo – senza saperlo – una busta: quelle poche righe, esterne al testo del libro, sono di fatto una lettera: la lettera a uno sconosciuto.” 

“Madamina il catalogo è questo!” potrebbe essere il sottotitolo di questo libro considerato fra i più pericolosi che io abbia mai letto. Pericoloso in quanto rappresenta un sistematico invito ad acquistare e leggere quanti più libri vengono citati fra quelle pagine, in un susseguirsi di consigli letterari accattivanti e insoliti, libri editi nell’arco di ben quarant’anni dalla prestigiosa casa editrice milanese.

Quelle che si presentano sotto forma di lettere rivolte all’ipotetico lettore sconosciuto non sono altro che i risvolti di copertina pubblicati a margine di ogni libro, un’antologia di titoli celebri e non, alcune conferme ma più spesso, almeno nel mio caso scoperte di autori e titoli di cui poco o nulla avevo sentito parlare. 

Molti dei titoli, tranne alcune eccezioni, non albergano più abitualmente sui ripiani degli scaffali di molte librerie, alcuni sono addirittura fuori catalogo o disponibili soltanto nel mercato dell’usato, ma questo rende a mio parere ancora più accattivante la ricerca di quei volumi così ben presentati dal fondatore di Adelphi. 

Un’antologia ma al tempo un po’ la storia della casa editrice, attraverso i libri più significativi e importanti che vi si sono succeduti: da Todo modo di Leonardo Sciascia a L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks fra i più noti ma anche Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, scrittore nuorese sconosciuto in vita e pubblicato postumo o le Vite immaginarie di Marcel Schwob, scrittore di epoca vittoriana paragonato a Mallarmé e Gide. 

I titoli potrebbero susseguirsi e incontrare la curiosità e il gusto di ciascun lettore al quale sono indirizzate le lettere del titolo, un catalogo da sfogliare all’occorrenza ma anche una raccolta di racconti che hanno per argomento i libri, fonte inesauribile dell’amore per la lettura che qui viene oltremodo stimolata. La raccolta si ferma ai primi anni 2000, in attesa di scoprire se e quando ci potrà essere un seguito a quello che bonariamente, si potrebbe definire un pericoloso attentato alle economie di noi poveri lettori. 


“Il risvolto per il lettore, è un testo che si legge con sospetto, temendo di incontrarvi un subdolo imbonimento. Eppure il risvolto appartiene al libro, alla sua fisionomia, come il colore e l’immagine della copertina, come i caratteri in cui è stampato.” 






L’autore:


Roberto Calasso - Scrittore e saggista italiano (Firenze 1941 - Milano 2021). Dopo essersi laureato in letteratura inglese con M. Praz, entrò giovanissimo nella casa editrice Adelphi divenendone direttore editoriale nel 1971, consigliere delegato nel 1990, presidente nel 1999 e proprietario nel 2015. Tra i suoi libri, tradotti in molte lingue, ricordiamo: L'impuro folle (1974), La rovina di Kash (1983), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), I quarantanove gradini (1991), Ka (1996), La letteratura e gli dei (2001), K. (2002), Cento lettere a uno sconosciuto (2003), La follia che viene dalle Ninfe (2005), Il rosa Tiepolo (2006), La folie Baudelaire (2008), ultimo tassello del retablo che ha preso avvio con La rovina di Kash, L'ardore (2010), la raccolta di saggi L'impronta dell'editore (2013), i saggi Il Cacciatore Celeste (2016), L'innominabile attuale (2017), Il libro di tutti i libri (2019), nel 2020 Come ordinare una biblioteca e La Tavoletta dei destini, e, tutti nel 2021, Allucinazioni americane, Bobi e Memè Scianca. Postumi sono stati pubblicati i testi Ciò che si trova solo in Baudelaire (2021), Sotto gli occhi dell'agnello (2022) e L'animale della foresta (2023). Fine traduttore dal tedesco, appassionato di fotografia, ha inoltre pubblicato Sentieri tortuosi. Bruce Chatwin fotografo (1998). (Fonte treccani.it)

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