Marco Niro


Il predatore


Bottega Errante Edizioni

Recensione di Roberto Maestri.


“C’era una volta, e c’è ancora, un paese di nome Cimalta, una manciata di case sfrontatamente addossate alla costa della montagna, novecentoventi metri sopra il livello d’un mare che alcuni dei suoi tremila abitanti non avevano mai visto.”

Potrebbe sembrare l’incipit di una bella fiaba, ambientata in un contesto bucolico dove uomo e natura si integrano alla perfezione, non fosse per alcuni avvenimenti che arriveranno a sconvolgere la quieta routine di quel paese di montagna. E come spesso accade, realtà e fantasia si mescolano, in questo caso in maniera involontaria, in quanto è l’autore stesso ad ammettere che la storia contenuta in questo libro era stata pensata prima che le cronache drammatiche di questi ultimi tempi ricalcassero per certi aspetti alcune situazioni richiamate nel romanzo. Perché anche di questo si tratta. Ciò che avviene nella storia raccontata da Marco Niro solleva più di un problema legato a quel territorio, un Trentino per altro mai citato esplicitamente, dove la presenza di un animale considerato dai più come pericoloso, incombe con la sua minacciosa presenza: l’orso.

La minaccia del plantigrado non è l’unica ad aleggiare fra le pagine del romanzo: abbiamo anche una politica spregiudicata quando non corrotta, relazioni familiari allo stremo, fedi religiose perdute, inquinamento ambientale, tra pregi, pochi, e difetti di una comunità chiusa in se stessa, che mira soltanto alla propria auto conservazione.

Sono molti i personaggi che ruotano in questa vicenda ma mi verrebbe da dire che la vera protagonista di questa trama è la giustizia, nelle sue diverse sfaccettature.

Prima prova in solitaria per Marco Niro, già autore nel collettivo Tersite Rossi in coppia con Mattia Maistri, autori di tre fortunati romanzi, che ci consegna un romanzo maturo nella struttura, forte di un’esperienza narrativa consolidata.

Un romanzo che fa riflettere per le tematiche che affronta, rivolto anche a quanti non conoscono direttamente quella realtà montana molto particolare, dati i diversi piani che costituiscono una trama complessa ma allo stesso tempo universalmente condivisa.

Una bella storia, che forse lascia un po’ di amaro in bocca, ma costruita in maniera da offrire parecchi spunti al dibattito in corso.



L’autore:


Marco Niro (1978) è giornalista e scrittore. Laureato in Scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), un libro per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022) e, con il collettivo di scrittura Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, è tutto finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I signori della cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma, storie degeneri, Lei Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023.



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