Stefano Meglioraldi


Transfer 2093


Le Mezzelane



Recensione di Roberto Maestri.


Ambientato nella Gran Bretagna di un futuro non troppo lontano, Transfer 2093 di Stefano Meglioraldi ci trasporta all’interno di una società dispotica nella quale le migliori personalità dell’epoca, meritevoli per capacità e disponibilità economica, hanno la possibilità di perpetuare nel tempo la vita o almeno parte di essa, trasferendo la propria coscienza da un corpo giunto allo stremo, in un altro più giovane e vigoroso, ma simile per attitudini e potenzialità. 

Anche se il richiamo a precedenti trame simili è evidente, del resto nella fantascienza è ormai difficile produrre storie veramente originali, ciò che bisogna dire a favore di questo romanzo è una certa molteplicità di azioni e colpi scena e di una certa accuratezza nel caratterizzare i personaggi. 

Quello di Meglioraldi è un romanzo di esordio e come tale risente di certe lungaggini descrittive che avrebbero potuto essere risolte con espedienti narrativi differenti, ma nel complesso la trama regge e tutti i tasselli man mano tornano al loro posto. 

Il consiglio è quindi quello di proseguire su questa strada, cercando forse di non lasciarsi attrarre da troppe spiegazione prolisse, consentendo ai personaggi di muoversi liberamente in un contesto che si possa evincere più dalle loro azioni, che non da interventi esplicativi dell’autore. Questo consentirebbe anche e soprattutto uno snellimento delle pagine, rendendo la lettura più agile e fruibile. 

Rimane comunque una prova positiva e una dimostrazione di buone capacità narrative che speriamo di poter scoprire ancora in futuro.




L’autore:



Stefano Meglioraldi è nato a Reggio Emilia nel 1970 e lavora come agronomo specializzato in viticoltura ed enologia. È autore di numerosi articoli scientifici su riviste del settore e ha al suo attivo diversi libri sulla viticoltura emiliana. Tra questi, “La viticoltura nelle terre dei Lambruschi”, oggi alla quarta edizione (stampato da Moolto srl, RE).
Ama leggere e scrivere narrativa speculativa, soprattutto fantascientifica, in cui l’immaginario incontra la tecnologia. Ama anche altri generi, purché lascino ampio spazio all’immaginazione, comprese le storie per bambini e ragazzi. Nel corso degli anni, diversi suoi racconti si sono aggiudicati il primo posto in vari concorsi letterari. Tra i più importanti: “Avaria per l’inferno”, secondo classificato al premio nazionale di letteratura fantascientifica “Senagalactica” 2015 (“Senagalactica/2”, Marco del Bucchia editore) e “La minaccia viene dal futuro”, pubblicato nell’antologia “NASF 10” nel 2014; il racconto “Memorie di un dio”, scritto insieme a Manfredi Ermes, terzo classificato al premio internazionale di narrativa “Il Prione” (“I racconti del Prione”, Edizioni Giacché, 2006). È membro dell’Associazione Scrittori Reggiani. Insieme ad altri quattro scrittori appartenenti all’Associazione Insieme per Rivalta, nel 2017 ha pubblicato il libro di ambientazione storica “18 maggio 1739 alla Reggia di Rivalta” (Pozzi editore). Nel 2020 il suo racconto “La principessa e l’Occhio degli Antichi” è entrato a far parte dell’antologia “Storie e altre storie” (Le Mezzelane Casa Editrice).

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