Boris Pangerc


Oljke in morje in sol / Olive e mare e sale


Založba Libris d.o.o. Koper




Recensione di Roberto Maestri.


Difficile pensare alla Slovenia come un Paese mediterraneo. Eppure i suoi chilometri di costa starebbero lì a testimoniare il suo diritto di appartenenza al clima e alla cultura di quel bacino. Si è soliti pensare invece a quella terra, metà Balcani e meta Mitteleuropa, come una nazione rivolta verso il centro Europa, mentre volta le spalle al mare.

E invece non è così e ce lo dimostrano bene i versi di Boris Pangerc, triestino di lingua slovena, nato in quella terra a cavallo di più confini che si sono succeduti nel corso della Storia europea, dove è difficile tracciare il limite di contaminazione fra culture intrecciate da secoli. E gli elementi che fanno da collante a questa cultura, che fa del mare che bagna questa terra un elemento caratteristico, sono per l’appunto quelli che danno il titolo a questa raccolta di poesie pubblicate non a caso in doppia lingua, lo sloveno e l’italiano: l’olivo, il mare e il sale. Tre elementi caratteristici delle coste che vanno da nord a sud, da est a ovest di un mare così variegato nelle sue espressioni culturali ma unito da questi elementi fondamentali.

Leggendo i versi di Pagerc si percepiscono i sapori, gli odori, il suono di un paesaggio che lui stesso vive intensamente e che non può lasciare indifferente chiunque si trovi a passare da queste parti.

Sono versi in cui gli elementi si fondono creando un ambiente che riporta a quegli aspetti primordiali necessari alla vita, elementi primari che costituiscono l’ossatura di un territorio, senza dimenticare il lavoro anche duro che richiede la cura e lo sfruttamento delle risorse che ne derivano, ma anche ai danni subiti a causa di un fatto di cronaca lontano nel tempo: l’attentato all’oleodotto di Trieste a opera di Settembre Nero nell’agosto del ’72.

Non uno sguardo nostalgico quindi, ma un’attenzione viva al mondo circostante, in un equilibrio fragile fra una tradizione e ciò che avviene al suo interno.

Sono versi che restituiscono una sensazione di radicamento e amore per un territorio travagliato nella sua essenza a causa di un destino a volte tragico che sembra percorrere quelle zone delle quali, citando la chiusura di una poesia contenuta nella raccolta, Olivi mare e sale sono la sua più nobile cornice.



La traduzione dallo sloveno è di Miha Obit.




L’autore:


Boris Pangerc è nato a Dolina, in provincia di Trieste, il 3 agosto 1952. Dopo aver frequentato la scuola dell’obbligo nel paese d’origine, nel 1972 si è diplomato al liceo scientifico “France Prešere” di Trieste e, nel 1978, ha conseguito la laurea in lingua e letteratura slovena all’Università di Lubiana, in Slovenia. Dal 1983 è insegnante di ruolo presso la scuola media statale “Simon Gregorčič” di Dolina – San Dorligo della Valle.

Nella sua attività professionale, politica e culturale ha ricoperto diversi incarichi di rilievo. E’ sttao presidente della società slavistica di Trieste-Udine-Gorizia, mentre nel 1989 è satto eletto primo presidente dello Združenje književnikov Primorske, ovvero l’Unione degli scrittori del Litorale, mentre negli anni 1994-95 è stato presidente dell’Unione dei circoli culturali sloveni di Trieste, e nel 1995 è stato eletto sindaco del Comune di San Dorligo della Valle – Občina Dolina, riconfermato nella carica per il secondo mandato alle elezioni del 1999 fino al 2004. Infine, dal 2006 al 2011 ha ricoperto la carica di presidente del Consiglio provinciale di Trieste.

Dal 2002 al 2011 ha curato il calendario “Pod oljkami v Bregu-Sotto gli ulivi della Valle del Breg”. Inoltre, per meriti nella divulgazione dell’olivicoltura nel Friuli Venezia Giulia, è stato insignito nel 2002 dal Comune di Cicerale (Salerno) del premio “Sindaco Agricoltore d’Italia”. Nel marzo 2005 gli è stato conferito il premio letterario “Vstajenje” (Ressurrezione) per la raccolta di poesie “Odžejališče” (Dissetatoio).

Boris Pangerc ha scritto, tradotto, redatto o curato una trentina di libri di poesia, prosa e di pubblicistica di vari argomenti. Parecchie delle sue poesie sono state musicate, molte dal maestro compositore e compaesano Ignazio Ota (1931-2001).

Boris Pangerc scrive anche in lingua italiana e in dialetto triestino, di cui testimoniano la raccolta di poesie “L’incendio Bianco” (Edizioni Loufried – Trieste 1990) e “Lasseme dir” (Edizioni Antony – Trieste 2003).

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