Fabio Aloisio


Zeitgeist


Delos Digital






Recensione di Roberto Maestri.


“Non assisteva più a un dibattito scatenato, a un tifone di turpiloqui, a un muro di parole, pregiudizi e desideri: ne era al suo interno, nel suo occhio calmo, ne era interprete.”


Iperbole (sostantivo femminile): In matematica, la curva aperta, composta da due rami, che si ottiene segando un cono con un piano parallelo all'asse o che con esso formi un angolo inferiore a quello fra l'asse e le generatrici; è definibile anche come il luogo dei punti la cui distanza da due punti fissi ( fuochi ) ha differenza costante. (Definizione da Oxford Languages).

Quella appena definita è la curva che determina la cifra caratteristica di Zeitgeist, il nuovo racconto lungo di Fabio Aloisio, pubblicato da Delos Digita nella Collana non-aligned objects n.14.

Un’iperbole stilistica che proietta il lettore insieme al protagonista, Tommaso, in un vortice di sensazioni e immagini al di fuori di qualunque controllo, determinati da sogni che non fanno svegliare, in una non troppo velata citazione di un cantautore che sta molto a cuore all’autore.

Perno della vicenda è il tentativo di controllo, attraverso la rete, di tutti i processi e le iterazioni fra esseri umani al fine di regolare ogni possibile conflitto, relazionale, oltreché sociale, grazie all’intervento di un uomo, il già citato Tommaso, appunto, dotato della capacità di interagire con più enti per mezzo di contatti virtuali annegati nel web. Riusciranno nel loro intento i nostri eroi? Per scoprirlo bisognerà scorrere le 21 pagine che compongono questo racconto, intessuto di suggestioni e rimandi a una realtà nemmeno troppo lontana dall’attuale, dove profitto ed etica si scontrano troppo spesso su piani non proprio paritari.


“Ogni pensiero e azione della quotidianità cambia il modo in cui concepiamo noi stessi e il mondo che ci circonda. La somma di visioni chiamata umanità è una fittissima rete interconnessa che gode di vita propria. Quando logiche liberiste di mercato sfilacciano l'ordito e s'insinuano nei più profondi meandri della psiche umana, la coscienza collettiva trascende nel surreale, sfocia nell'inaudito. Lo sapeva già, Tommaso, tutto ciò?”

Una lettura veloce che induce alla riflessione su ciò che siamo e dove stiamo andando, come società e come individui, mentre siamo in attesa che un uber 5.0 ci porti a destinazione.




L’autore:


Fabio Aloisio, classe '84, è nato a Trieste dove lavora come ingegnere. Ha partecipato ad antologie pubblicate da Kipple Officina Libraria (FantaTrieste, Dormono sulla Collina, Bio-kin), Delos Digital (Atterraggio in Italia, Fanta-Scienza 2, 2050, Pianeti dimenticati), Lethal Books (Penisolatomica) ed Edizioni Watson (Zodiaco). È presente coi suoi racconti su Robot, Futuro Presente, Writers Magazine, Delos Science Fiction e Minuti Contati.

È apparso su Urania con il racconto Mercy (Urania 1672), con il quale si è aggiudicato il premio Urania Short 2019, con L'ultima lettera (Millemondi Temponauti) e La prima volta (Urania Collezione 251).

Si è aggiudicato il Premio Short Kipple 2021, è stato finalista al Premio Robot ed è arrivato terzo al Premio Gianfranco Viviani.

Fa parte del Collettivo Immaginario Fantastico (CIF) e del gruppo FantaTrieste.

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