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Elena Cerkvenič  Sono schizofrenica e amo la mia follia  Meltemi Editore  Collana 180 Archivio Critico della Salute Mentale  Recensione di Roberto Maestri.  Cos’è la follia? È un’identità, credo, più che una malattia.  Sono queste le parole con le quali Elena Cerkvenič descrive la sua condizione, la malattia che la abita da qualche tempo ma che non è riuscita, nonostante tutto, ad annullare la sua persona, pur tra le enormi difficoltà che una patologia di questo genere comporta.  E se la libertà è terapeutica, come sta scritto ancora oggi su un muro di quello che fu il manicomio più famoso d’Italia, quello di Trieste, questa libertà Elena se l’è presa scrivendo il diario della propria malattia, un diario diventa cronaca del vivere quotidiano, dove il valore di piccoli gesti anche banali che tutti noi compiamo senza quasi rendercene conto, assumono qui il ruolo di una conquista, un percorso che giorno dopo giorno porta a sconfiggere quel “ disturbo me...
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Roberto Maestri  Ero destinato a qualcos’altro  Le Lettere Scarlatte Edizioni, 2024.  "ERO DESTINATO A QUALCOS’ALTRO": IL LUNGO CAMMINO DI ROBERTO MAESTRI recensione a cura di Carlo Crescitelli  Roberto Maestri ha finalmente deciso di proporci i suoi versi, e lo ha fatto una volta giunto in una stagione della vita nella quale si affacciano i bilanci.  È per questo che la sua poesia è essenzialmente un guardarsi alle spalle: un ricordare e rievocare, un valutare e rivalutare con gli occhi e il metro dell'oggi.  Ma, nonostante il tono inevitabilmente nostalgico, la sua ispirazione non si ferma alla nostalgia, non s'incaglia in essa, tutt'altro.  Dal riportare in vita sulla pagina le tante emozioni del passato emerge potente il seme della speranza, la missione che questo dolceamaro amarcord possa, da rimembranza, volgersi in vero insegnamento per il lettore; la tensione a che il guardarsi indietro assuma il pieno senso di guardarsi dentro, esattamente com...
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Carlo Crescitelli Musica mentre Favola rock a Dublino Recensione di Roberto Maestri. Le favole che si rispettano dovrebbero iniziare con un C’era una volta. E invece questa comincia con un giramento di testa. E il vortice prosegue mentre si sviluppa la trama, avviluppando inesorabilmente il lettore fino a fargli percorrere le strade, i suoni, gli odori e i colori di una Dublino sconosciuta e maledetta, dove il rock, vera colonna sonora di questa città che fa da sfondo alle atmosfere in cui questo romanzo è calato, fra vicende arruffate e visioni psichedeliche, perché visionari sono i suoi personaggi, i membri di una band che dovrà suonare in un concerto improbabile e raffazzonato a seguito di un altro evento mancato, la reunion dei Genesis, saltato a causa della recente pandemia. Ci sono città che si rivelano subito al visitatore in tutto il loro fascino, immediatamente e senza filtri già alla sua prima avida occhiata; così come ci sono città che invece devono essere esplorate a fondo...
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Daniel Di Schüler Extramundi Lambrusco, Galizia e forse anche Hitler Edizioni Low Recensione di Roberto Maestri. Ami, vous noterez que par le monde y a beaucoup plus de coillons que d’hommes, et de ce vous souviennes. François Rabelais, Gargantua e Pantagruel, libro V, capitolo VIII. È con questa citazione che si apre il libro di Daniel Di Schüler, e in questa frase è racchiusa l’essenza del romanzo. Un racconto che si basa sull’ingenuità e il desiderio di illusione, di come siamo disposti a credere l’incredibile pur di soddisfare i nostri desideri e rendere accettabili le nostre convinzioni. L’illusione su cui si basa la trama è quella di un fantomatico quanto rocambolesco destino alternativo del dittatore nazista che non sarebbe morto suicida nel bunker berlinese, ma fuggito e stabilito nella Spagna franchista a terminare i suoi giorni come qualunque pensionato. Fino a qui la fake news. Il problema nasce quando frotte di nostalgici del regime nazista si insedia in quello che è nel fr...
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Sergio Campailla Un’eterna giovinezza Vita e mito di Carlo Michelstaedter Marsilio Recensione di Roberto Maestri. "La vita si misura dall’intensità e non dalla durata – l’intensità è in ogni presente: la durata sia essa anche infinita non è meno vuota se non è che un susseguirsi di presenti vuoti. Cristo è vissuto più che Matusalemme, un insetto effimero vive più che un albero secolare."                                                                                                Carlo Michelstaedter, La melodia del giovane divino. È possibile che un giovane ventitreenne morto suicida alla vigilia della discussione della tesi di laurea, possa essere considerato uno dei più importanti filosofi del primo Nov...

La parola agli autori.

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Fabio Aloisio Zeitgeist Delos Digital Recensione di Roberto Maestri. “Non assisteva più a un dibattito scatenato, a un tifone di turpiloqui, a un muro di parole, pregiudizi e desideri: ne era al suo interno, nel suo occhio calmo, ne era interprete.” Iperbole (sostantivo femminile): In matematica, la curva aperta, composta da due rami, che si ottiene segando un cono con un piano parallelo all'asse o che con esso formi un angolo inferiore a quello fra l'asse e le generatrici; è definibile anche come il luogo dei punti la cui distanza da due punti fissi ( fuochi ) ha differenza costante. (Definizione da Oxford Languages). Quella appena definita è la curva che determina la cifra caratteristica di Zeitgeist, il nuovo racconto lungo di Fabio Aloisio, pubblicato da Delos Digita nella Collana non-aligned objects n.14. Un’iperbole stilistica che proietta il lettore insieme al protagonista, Tommaso, in un vortice di sensazioni e immagini al di fuori di qualunque controllo, determinati d...