Juli Zeh

Turbine

Fazi Editore




Un’autentica sorpresa, questo romanzo, capace come pochi altri di raccontare la realtà contemporanea e le sue problematiche. In poco più di seicento pagine, l’autrice tedesca riesce nel difficile intento di descrivere il rancore e l’avvilimento di un mondo che fatica a riconoscere se stesso di fronte al vento implacabile del cambiamento. E lo fa attraverso una storia originale e coinvolgente, la cui impalcatura è costituita da rapporti umani complessi, difficili, dietro cui si annidano segreti egoismi e rabbie inespresse.

Siamo ad Unterleuten (che tradotto significa “Tra la gente”), un villaggio della ex DDR poco distante da Berlino, che parrebbe un piccolo paradiso in mezzo alla campagna. Senonché, un bel giorno (si fa per dire), una ditta di impiantistica - la Vento Direct - ottiene il permesso di installare una decina di turbine eoliche nei pressi del paese. Ha così inizio un conflitto che coinvolge praticamente tutti gli abitanti della zona: uno scontro tra giovani ed anziani, tra città e campagna, tra vetero-comunisti e neo-capitalisti, che si trasformerà ben presto in una “guerra di tutti contro tutti”.

La trama di questo romanzo atipico, dalla struttura complessa, è basata essenzialmente sul rapporto che si viene ad instaurare tra i vari abitanti del paese. Assistiamo così al lento ma inarrestabile proliferare di lotte intestine, con personaggi profondamente caratterizzati e ricchi di sfaccettature. All'interno di questa comunità, è interessante seguire le dinamiche che si vengono a creare tra i vari protagonisti: siano essi nuovi o vecchi vicini di casa, amici fraterni o antichi antagonisti.

L’interazione dei personaggi è molto interessante, con il formarsi ed il disgregarsi di alleanze e contrapposizioni fra i vari “partiti”: un reciproco rapportarsi da cui scaturisce un pessimismo di fondo, considerato che molto spesso anche i principi più solidi vengono sotterrati sotto meschinità e compromessi. Ed alla fine ci renderemo conto che, in questo scorcio di Germania post-unificazione, non esiste una differenza tra buoni e cattivi, ma soltanto tra esseri umani impegnati a difendere i loro ideali, i loro punti di vista o - più materialmente - i loro personalissimi interessi.

Con uno stile fluido, che rende la lettura scorrevole, Juli Zeh riesce a regalare al pubblico del Ventunesimo secolo un’opera in cui la denuncia sociologica e quella politica vanno di pari passo. Costruisce così un racconto che può essere visto come un trattato sui rapporti umani, avvincente come un giallo e toccante come una tragedia, e che lascia al lettore una sensazione di amaro disorientamento.


Consigliato a coloro che desiderano affrontare un romanzo importante, dal solido impianto narrativo, in cui i rapporti umani costituiscono la trave portante della storia ed in cui c’è spazio per un’attenta analisi sociologica e politica.


Recensione di Piergiorgio Vigliani.





Juli Zeh (Bonn, 30 giugno 1974) è una scrittrice tedesca.

A quanto lei stessa afferma, Juli Zeh scrive dall'età di sette anni. Ha pubblicato vari libri che spaziano fra i generi più svariati, ma sempre accomunati dalla questione morale di fondo. Il suo romanzo di debutto, Aquile e angeli, si muove tra il milieu dei giuristi internazionali e quello del traffico di droga. Il teatro degli eventi di Gioco da ragazzi, suo secondo romanzo, è invece un liceo di Bonn, città natale di Juli Zeh. I protagonisti sono alunni e insegnanti della scuola che, con il loro modo di agire, fungono da figure simboliche che si prestano all'analisi della questione di fondo: l'esistenza e la definizione del giusto e dell'ingiusto. Con un estratto di questo romanzo Juli Zeh ha vinto nel 2004 il premio «Ingeborg Bachmann». Gioco da ragazzi ha diviso la giuria ma ha ottenuto un grande successo di pubblico e ha raccolto recensioni positive da parte della stampa.

Il testo Die Stille ist ein Geräusch ("Il silenzio è un rumore") è il risultato di un viaggio in Bosnia ed Erzegovina compiuto dall'autrice nell'estate del 2001. Il libro, una sorta di diario di viaggio, tratta del profondo sconvolgimento della popolazione di quest'area causato dalla guerra ma anche dalla mancanza di riguardo da parte della comunità internazionale e dall'invisibilità di questo paese agli occhi dell'Europa.

Nel 2005 è stato pubblicato Kleines Konversationslexikon für Haushunde ("Piccola enciclopedia per cani domestici") con fotografie di David Finck. In questo testo, organizzato come un piccolo dizionario enciclopedico dalla A alla Z, Otello, il cane di una scrittrice, spiega il mondo dalla sua prospettiva.

Nel marzo 2006 è uscito Alles auf dem Rasen, un'antologia di 30 saggi, seguito nel 2007 da Un semplice caso crudele (Schilf), un giallo scientifico-filosofico che ha per protagonisti due fisici teorici e un fantasioso commissario (Schilf, appunto) in fin di vita. Nella seconda metà del 2008 è poi apparso il primo libro per ragazzi dell'autrice, Das Land der Menschen ("Il paese degli uomini"), illustrato da Wolfgang Nocke.

Nel 2009 è uscito in Germania, sempre per l'editore Schöffling, il romanzo Corpus delicti, questa volta di genere fantascientifico distopico, che racconta di una società del futuro ossessionata dall'igienismo.

Con i suoi testi Juli Zeh affronta temi teorici e morali come l'antagonismo di ordine e caos, giusto e ingiusto. L'autrice si chiede se sia possibile ricostruire un senso e una morale quando i valori tradizionali hanno ormai perso di significato. Motivi ricorrenti nella sua opera sono la questione della perdita di validità della legge e quella dell'esistenza in una società individualista e globalizzata dove non è più possibile ravvisare una responsabilità collettiva per il futuro della società. (Fonte Wikipedia).



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